sabato 27 settembre 2014

L’insostenibile peso di non essere se stessi...



fonte immagine: web


Lo so, ho scelto un titolo strano per questo articolo, ma ancora penso, in questi giorni, alla morte di uno dei miei attori preferiti, Robin Williams.

A parte che io sono cresciuta davanti alla tv, e Mork e Mindy era uno dei miei telefilm preferiti, i personaggi cui ha dato il volto questo attore mi sono rimasti dentro, come a molti di quelli che leggono, per i più svariati motivi.

Ma alla luce dei fatti l’abito non faceva il monaco..... o per meglio dire, è come se quei personaggi fossero rimasti, per usare una metafora, “in cerca di un autore”, nel senso che pur essendo vivi sullo schermo, non erano “vivi” nella persona che forniva loro carne, ossa e movimento.

Dove voglio andare a parare?

Mi spiego meglio.

La morte di Robin Williams (che mi ha rattristata ma sulla quale non è mia intenzione dare giudizi) mi ha spinto ad una riflessione un pochino più larga, una riflessione sulla differenza fra ciò che siamo e come ci mostriamo.
Ovviamente lui faceva l’attore, quindi recitava delle parti, mentre nella sua vita con molte di queste parti non aveva nulla in comune, ma anche tutti noi, ogni giorno, recitiamo delle parti, che non hanno nulla a che vedere con ciò che siamo davvero.

Perchè?

Beh per i motivi più svariati: per non deludere qualcuno, per non essere esclusi, per non uscire dal coro, per far contento il partner, per crearci una posizione sociale, per avere vantaggi economici, per conquistare il principe azzurro, per avere un lavoro, per non perdere una posizione acquisita, perchè i nostri cari ci dicono come ci vorrebbero, per colmare un vuoto affettivo, per non rischiare di essere allontanati da un gruppo, per entrare in un gruppo, per quieto vivere, perchè così fan tutti, perchè si fa così e non so fare diversamente, per soddisfare i desideri dei nostri genitori...... e chi più ne ha più ne metta.....

Ma tutti questi motivi possono essere riassunti sotto un unica voce: PAURA DI ESSERE RIFIUTATI.

Spesso, nel nostro intimo, c’è l’idea che se ci mostrassimo davvero come siamo, se osassimo essere diversi, se non soddisfacessimo le altrui aspettative, se imparassimo a dire di no quando vogliamo dirlo, saremmo rifiutati... e questo ci fa smettere di essere autentici.

Forse potrà non sembrarvi così ovvio, ma nella logica delle cose se dobbiamo scegliere fra essere noi stessi e essere accettati è la seconda scelta che prevale, nella maggior parte dei casi... soprattutto quando la nostra esperienza ci ha privato della possibilità di crearci solide basi di autostima e fiducia in noi stessi.

Vi pare strano? Eppure, se andiamo indietro con la memoria, quanto spesso ci siamo trovati in situazioni in cui qualcuno ci ha eleargito gratuitamente consigli su come pensava che saremmo dovuti essere, o che ci saremmo dovuti comportare, dietro a motivi ovvi come “perchè si fa così e basta”????
Molte volte, dopo le prime fasi di contrasto, come mi è capitato di scrivere di recente in un articolo sul libro “I quattro accordi”, di Don Miguel Ruiz, ci conformiamo, adottiamo l’opinione degli altri, diamo vita ad un “giudice interiore” (che poi altro non è che il prodotto di energia congelata) e ci mettiamo a recitare una parte, per essere accettati, amati, accolti...

A costo della nostra stessa sopravvivenza.

Si perchè a lungo andare non essere se stessi rischia di provocarci danni irreversibili, sul piano emotivo, mentale, ma anche fisico.

La buona notizia?

La buona notizia dopo tutto è che non perdiamo mai, e dico mai, la nostra bussola, il contatto con l’Essenza, la nostra intuizione più profonda. Possiamo mettere a tacere quella voce che ci indica la via, sotto mari di mondi congelati, schemi di comportamento, paure, reazioni, modelli abituali e non funzionali, ma lei parla sempre.... E possiamo sempre impegnarci per permetterle di parlare a volume più forte.

La prima cosa da fare è comiciare ad osservarvi.

Potete farlo mentre stimolate il vostro sistema energetico facendo SET.

Portate attenzione a come agite e reagite nella vostra quotidianità, come foste uno spettatore al cinema.

Questo semplice esercizio vi darà il potere di osservare i vostri schemi di comportamento e prendere contatto con essi.

A questo punto, durante l’osservazione, sarà possibile iniziare a chiedervi se state facendo una cosa perchè davvero lo volete o no.

Nel caso la risposta fosse NO, potete allora domandarvi  (sempre facendo SET) “a chi o a che cosa sto reagendo?”

Tutto ciò che emerge può essere oggetto di abbondante picchiettamento...

Se questo articolo vi ha colpito, vi suggerisco alcune frasi che potete utilizzare come base di 
partenza...

Anche se per non deludere i miei familiari finisco per fare sempre ciò che vogliono loro mi amo e mi accetto anche se mi comporto così...

Anche se non mi piace l’idea di essere esclusa, mi fa venire l’ansia, preferisco non dire la mia....

Anche se per non uscire dal coro finisco per non esprimere chi sono veramente...

Anche se per far contento mio marito (moglie) evito di esprimere la mia opinione e i miei desideri...

Anche se pur di guadagnarmi da vivere accetto di fare un lavoro che mi fa schifo..

Anche se per conquistare l’uomo che mi piace cerco di fare tutto quello che vuole lui...

Anche se, pur di avere questo lavoro sto sempre zitta, anche se non mi piace come mi chiedono di comportarmi

Anche se per quieto vivere evito di essere me stessa...

Anche se non so nemmeno come si fa ad ascoltare se stessi, sono così abituata a soddisfare i desideri degli altri che non so ascoltarmi......

Anche se ho una gran paura di essere lasciata, se mi mostro per quello che sono.....

Anche se dentro di me c’è la convinzione che, se mostro quanto sono vulnerabile, cosa penseranno gli altri.....

Anche se quando hanno distribuito l’autostima credo di essere stata in bagno....

Anche se non so proprio cosa voglio...

Anche se non so nemmeno io chi sono....

Grazie per seguire questo blog e per avere letto questo articolo; se pensi che possa essere utile per qualcuno che conosci condividilo pure liberamente e se ti và fammi sapere la tua opinione...

Buona vita.
Virna

sabato 13 settembre 2014

Mini corso di EFT e SET a BASSANO DEL GRAPPA: 21 settembre 9.00-13.00




             


VUOI LASCIARE ANDARE LO STRESS CHE ACCUMULI QUOTIDIANAMENTE?

VUOI IMPARARE A GESTIRE MEGLIO LE EMOZIONI, MIGLIORARE LA TUA AUTOSTIMA, AVERE RELAZIONI MIGLIORI O SUPERARE UN RICORDO DOLOROSO?

Corso di “E.F.T e S.E.T.”
    Domenica 2SETTEMBRE
9.00 -10.00 aperto a tutti
10.00 - 13.00 inizio pratica
Condotta da Virna Trivellato

Il seminario si terrà presso PUNTO MOTORIO a.s.d.
Via MONTE PERTICA 19 BASSANO DEL GRAPPA  

Iscrizione richiesta.
Per informazioni e iscrizioni :
Anna 349.8746080


Paura di AMARE



Laura è una giovane donna, molto bella. Ha da poco compiuto i 40 anni ed è la sesta volta che ci vediamo. Fino ad ora è tornata per temi differenti, ma con un unico filo conduttore: le relazioni sentimentali.

Stavolta mi dice di voler andare in fondo alla faccenda perchè si trova a rivivere qualcosa di molto simile a quanto capitatole 2 anni fa.
Due anni fa era in crisi con il compagno. Lui le ha regalato un viaggio insieme, lei ha accettato e al ritorno sono rientrati nella loro routine, fino a pochi mesi fa. Adesso lei è adirittura uscita di casa. Ha traslocato in un appartamento vicino a casa loro.
Ma lui non si è arreso e le ha ragalato un biglietto aereo per una destinazione tropicale: viaggio per due.

Questa volta però Laura dice di sapere che non vuol più tornare indietro.

Inoltre c’è una nuova frequentazione nella sua vita, un ragazzo conosciuto da poco e con il quale non c’è ancora una relazione vera e propria, ma nemmeno con lui si sente bene.

Infine ammette che ogni giorno il pensiero le torna all’ex fidanzato, dei tempi delle superiori.

Visto che i punti di cui parla Laura sono molti decido di utilizzare delle “ancore” e svolgere una sorta di Logo costellazione.

Scriviamo il nome di ogni uomo di cui ha parlato su un bigliettino e invito Laura a posizionarli come vuole sul pavimento, aggiungendo anche un biglietto con il proprio nome.
Lei li posiziona in una specie di croce, con se stessa al centro e il braccio sud mancante.
Le chiedo se sente che manchi qualcuno in questo gruppo.
Mi risponde che vuole aggiungere l’altro uomo della sua vita, il padre e lo posiziona sotto di sè.

Le faccio fare Logosintesi sulla fantasia del padre ideale.
Laura ammette che pur senza volerlo cerca il padre in chiunque.

Le domando di osservare lo schema che ha creato e di dirmi cosa ne pensa, che emozioni prova.
Mi risponde che il suo ex è lì all’apparenza ma tuttavia è una persona slegata da qualunque legame, anche con la famiglia, forse per questo motivo lo pensa tanto.

Le suggerisco delle frasi di logosintesi sull’idea che una relazione stabile sia soffocante.
Durante il ciclo emerge che lei una relazione “stabile” (in senso positivo) non l’ha quasi mai vissuta e le sembra una missione difficile. Anche quando era in una relazione c’erano quasi sempre problemi.

Le chiedo quale sarebbe la cosa più terribile che potrebbe accaderle se vivesse una relazione stabile.
Mi risponde che le toccherebbe allentare con il lavoro e stare a casa, che si sente già soffocare solo a pensarci.

Le chiedo chi o che cosa c’è nel suo spazio personale che le fa sentire la mancanza di respiro.
Mi risponde che vede un’immagine, un vestito in stile ‘800.
Facciamo logosintesi su questa immagine e su ciò che rappresenta per lei.
Alla fine Laura dice che le è venuta voglia di andare al mare.
Prende tutti i foglietti in mano e ne fa un mucchio, chiedendomi se se ne può liberare... poi mi dice che le dispiace per l’ex compagno ma quella con lui non è più la sua vita.

Il nuovo ragazzo che ha conosciuto invece, le mette ansia, le sta addosso come un koala.
Facciamo logosintesi sull’idea di questa persona come fosse un “koala”.
Laura mi dice che “se non ci sono dei koala nella tua vita tu non puoi star male”.
Un koala per lei è una persona che ti sta sempre appiccicata, e lei ha paura di una persona così, perchè se sei attaccato a qualcuno puoi uscirne “frantumato”.

Le chiedo di spiegarmi meglio, e quale pensa che potrebbe essere la cosa pià terribile che potrebbe succederle se entrasse un “koala” nella sua vita.
Mi risponde nervosissima che è ovvio, che potrebbe rischiare di subire una batosta.

La guido suggerendole le tre frasi di logosintesi su ogni memoria, fantasia o credenza lei abbia sull’AMORE.

Dopo la prima frase mi dice che le viene da vomitare, dopo la seconda che si sente soffocare e le appare un’idea nella testa come una scitta “BASTA, MAI PIU’ AMORE!”.
Apre gli occhi e mi chiede “Mi sto raccontando delle storie vero? Ho paura e mi racconto delle favole”

Le chiedo quanti anni ha la "Laura" che non crede all’amore.
Mi dice che ne ha 20.
Le chiedo chi l’ha tradita a 20 anni.
Mi risponde che il suo ex è appena stato a trovarla ma che non tornerà e che a casa è un inferno, perchè la madre se ne è andata di punto in bianco, senza dire nulla e lasciando il padre, lei e i suoi 5 fratelli. Siccome il più piccolo ha tre anni e comunque la maggior parte sono minori c’è tutto un via vai di avvocati, assistenti sociali, mediatori familiari... Lei che è la sorella maggiore subisce tutto questo.
Certo, il suo ex e sua madre l’hanno tradita. Entrambi.

Le chiedo di dirmi cosa succede se ripensa a quel periodo.
Mi risponde che prova rabbia, nello stomaco, e un senso di commiserazione che le sale in gola, le fa venir voglia di vomitare e la fa arrabbiare ancora di più.
Le chiedo quale di queste due emozioni sente più forte e mi risponde che tutta quella rabbia che prova le impedisce di far entrare qualcuno, o qualcosa, tiene fuori tutto per difendersi.

Le suggerisco delle frasi di logosintesi  su quanto emerso.
Dopo la prima dice di sentirsi sbilanciare, dopo la seconda vede 1 fune, e dopo la terza mi dice di sentire che STA, che non ha voglia di continuare.

Le suggerisco ancora delle frasi di logosintesi su ciò che ha creato per non sentire. Accetta di ripeterle.
Dopo la prima visualizza di star tirando qualcuno per i capelli, dopo la seconda vede nuovamente una fune, ma dopo la terza frase ammette che quella fune le da un senso di pace e libertà, perchè ora sente che le può servire per  volteggiare.

Dopo questa sessione, straordinariamente densa, come dense sono state le esperienze di vita di Laura, la giovane donna ha di fronte a se la consapevolezza che le sue relazioni non sono mai state soddisfacenti perchè pur desiderando moltissimo creare una famiglia ha sempre “reagito” alla ferita da tradimento che si é attivata in lei quando la madre ha abbandonato la famiglia. La paura di soffrire le ha fatto indossare una maschera di protezione che la faceva sembrare una donna forte e in carriera, mentre dentro il mondo congelato legato a quell’evento la spingeva a sabotare qualunque rapporto sentimentale dall’interno, per non correre il rischio di essere ferita e abbondanata di nuovo.

Il lavoro con Laura è appena cominciato. Dentro di lei ci sono ancora molta rabbia per la madre e un iper attaccamento alla figura paterna, idealizzata e idolatrata perchè ha finito per contrapporsi a quella della madre abbandonica.

La maschera però è caduta e Laura ora ha la possibilità di scegliere se tornare a "raccontarsela" o lavorare per liberarsi del passato e tornare ad agire nel presente libera da condizionamenti.

sabato 6 settembre 2014

Perchè imparare ad utilizzare EFT e SET?



Quando succede un evento che non ci piace, che non riusciamo ad elaborare, che ci causa un trauma proviamo una forte reazione emotiva. Spessissimo questa reazione viene vissuta come negativa e nel nostro corpo arriva un messaggio cosiddetto “stressorio”. Quando viviamo una situazione stressoria partono, in una frazione di secondo, tutta una serie di processi anche chimici e fisici (il cuore inizia a battere più forte, lo stomaco si chiude, il sangue viene pompato più velocemente, i muscoli entrano in tensione ecc. ecc)  che ci predispongono a diverse risposte. Fra le risposte allo stress più comuni ci sono, da migliaia di migliaia di anni, la lotta, la fuga o il congelamento.
Questo perchè l’uomo dell’antichità che si trovava di fronte ad un pericolo, ad esempio una tigre dai denti a sciabola, poteva reagire scappando, lottando per difendersi, o rimanendo congelato (e in ques’ultimo caso sarebbe diventato cibo per tigri).

Anche oggi questo meccanismo si ripete per aiutarci a reagire in modo adeguato alle sfide che ci si pongono davanti, e che percepiamo come pericolose.
Tuttavia, al giorno d'oggi, è sempre più evidente che “la tigre dai denti a sciabola è spesso reale solo dentro la nostra mente”.

ECCO PERO' COSA SUCCEDE IN QUESTO CASO: il corpo reagisce nello stesso modo sia quando un pericolo è reale, sia quando è immaginato (come nel caso di un ricordo o di una fantasia).

Dunque, se per esempio nella nostra infanzia abbiamo vissuto un trauma (può essere successo sia nel caso che si sia verificato un fatto molto grave, sia che abbiamo percepito un accadimento anche banale come traumatico per noi),  oppure acquisito dall’ambiente intorno a noi un condizionamento (ad esempio abbiamo sempre sentito ripetere al nonno che se non si sta attenti si può essere derubati) potremmo ritrovarci a vivere in uno stato di stress ogni volta che un qualunque attivatore (elemento scatenante) riattiva in noi il ricordo del trauma e/o l’emozione legata al condizionamento (es: la paura di essere derubati).

Oltre a quanto ci portiamo dietro dal passato, anche ognuna delle nostre giornate può riservare piccoli episodi stressanti.

Restare continuamente in uno stato di stress ci rende vulnerabili, più predisposti alle malattie, ci rende incapaci di far ricorso a tutte le nostre risorse per affrontare la vita nel quotidiano perchè ci troviamo costantemente in una modalità di “reazione”, anzichè poter decidere come agire per il meglio, mina i nostri rapporti, i nostri risultati, la nostra felicità e, alla lunga, anche il nostro benessere psico-fisico.

EFT e SET, utilizzando una stimolazione di alcuni punti lungo i meridiani, predispongono il nostro cervello e il nostro corpo ad agire in maniera differente consentendoci di far ricorso alla risposta da stress solamente quando davvero necessario e inoltre agiscono sui ricordi dolorosi, disinnescandone la carica emotiva congelata, altrimenti pronta ad essere attivata dallo stimolo più banale, e consentendoci di rielaborare il passato e di vivere liberi nel presente.


Per iniziare a capire meglio EFT e SET leggi qui: 
http://eft-veneto.blogspot.it/p/blog-page.html 


o scarica la risorsa omaggio CON EFT E SET NEL PAESE DELLA CONSAPEVOLEZZA:
https://drive.google.com/file/d/0Bzqfr8bYCjlxdEtJdWZRQm1oVjA/edit?usp=sharing