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sabato 17 maggio 2014

Tecniche energetiche per i disagi fisici






Quando proviamo un disagio fisico spesso ci sono tutta una serie di credenze, fantasie, conclusioni, convinzioni e anche aspettative collegate ad esso.


Per prima cosa è possibile fare SET sul sintomo è portare attenzione a cosa si muove.
Quali pensieri, sensazioni fisiche, o emozioni emergono?

Focalizzando il "sintomo" è possibile utilizzare la prima strategia della nuovissima EFT INTEGRATA:

Anche se ho X tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo...

Dopo aver ripetuto la frase è possibile osservare come cambia il disagio originario, che cosa emerge di diverso. 

Utilizzare le tecniche energetiche, oltre a darci la possibilità di effettuare un lavoro a partire dal disagio che si sta manifestando, ci consente di andare al nocciolo della questione, "sbucciando" qualunque cosa ci crei sofferenza, anche fisica, proprio come faremmo con una cipolla. Grazie al tapping possiamo focalizzare nel dettaglio le caratteristiche della "sofferenza" e ciò che ne è responsabile, al fine di sciogliere la carica energetica congelata collegata ad essa e riportare tutta la nostra energia in flusso nel Qui e Ora.

Ad esempio potrebbe essere che io senta un dolore da qualche parte, o abbia una contrattura muscolare, se è così posso lavorare su tutte le cause psicosomatiche cui sono collegate queste manifestazioni dolorose.

E' possibile fare SET  e porsi alcune domande per indagare la causa di ogni disagio.

Mentre leggete le seguenti domande potete tenere stimolato il sistema energetico oppure prendere appunti per fare EFT o SET su ciò che emerge, in un secondo momento.

Come si manifesta?

Quando è iniziato?

Quando è iniziato cosa stava succedendo nella mia vita?

Che cosa penso di questo disagio?

Che cosa mi hanno detto su questo disagio?

Che cosa penso che sia vero su questo disagio?

Che cosa ho letto su internet?

Che cosa credo che sia vero?

Che cosa è emerso facendosi queste domande?

Quale aspetto, fra quelli emersi, mi crea più disagio?


Spesso un disagio, soprattutto se ci accompagna da molto tempo, si lega (a volte in maniera molto stretta) al nostro senso dell'identità.


Possiamo pertanto chiederci... chi sono io rispetto a questo disagio?

Chi sono io per gli altri dato questo disagio?

Che cosa mi consente di fare avere questo disagio?

Che cosa mi impedisce di fare?

Come mi sento con questo disagio?

Chi sarei senza di esso?


Possiamo cercare di identificare in quale punto preciso del nostro corpo questo disagio si trovi.

Dov'è il disagio?

Che forma e che colore ha?

Che emozione c'è in quel punto?

Chi o che cosa trattengo in quel punto?

Se ci fosse un evento, un ricordo, una situazione immagazzinata in quel punto, quale sarebbe?

Quando avete identificato il cosidettto "attivatore", cioè la cosa da cui origina il disagio potete ripetere:

Anche se è rimasta la traccia di X io recupero tutta l'energia che la compone e la riallineo al mio centro.


Buon picchiettamento e buona esplorazione....

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