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venerdì 14 febbraio 2014

LA FERITA DA RIFIUTO



Liberamente ispirato da Le cinque ferite e come guarirle di Lise Bourbeau

Questo articolo segue quello dal titolo Le ferite e le maschere. In esso si spiega come nel testo della Bourbeau sopra menzionato si identifichino 5 ferite primarie che viviamo da bambini e che ci spingono a “indossare” una maschera per proteggerci dalla sofferenza secondo il seguente schema:


MASCHERA
FERITA
Fuggitivo
Rifiuto
Dipendente
Abbandono
Masochista
Umiliazione
Controllore
Tradimento
Rigido
Ingiustizia


Ogni persona può avere vissuto più di una ferita, anche tutte e cinque.

Per qualcuno una ferita  può essere prevalente rispetto alle altre, mentre per altri possono esserci una o più ferite leggere.

Qualcuno può anche manifestare caratteristiche di tutte le maschere in egual misura.

Alcune ferite possono essere molto ben nascoste.

Per comodità espositiva ho deciso di seguire l’ordine dei capitoli del libro originale.

Oggi affrontiamo la FERITA DA RIFIUTO.

Quando si rifiuta qualcuno lo si respinge, lo si allontana, lo si esclude dalla propria vita.

Il RIFIUTO è una ferita profonda, scrive la Bourbeau, perchè LA PERSONA SI SENTE RESPINTA IN TUTTO IL SUO ESSERE  E NEL SUO DIRITTO AD ESISTERE.

E’ la prima ferita che si può manifestare e si vive nei confronti del genitore dello stesso sesso.

“Il genitore dello stesso sesso ha il ruolo di insegnarci ad amare, ad amarci, a dare amore.
Il genitore dell’altro sesso ha il ruolo di insegnarci a lasciarci amare e a ricevere amore.”

Un bambino può essersi sentito rifiutato ad esempio se è arrivato “imprevisto”, oppure se è nato di sesso diverso da quello che i genitori desideravano, o per qualunque altra ragione.

Qualunque siano state le reali circostanze, gli eventi e le esperienze la persona  che ha una ferita da rifiuto li ha vissuti da bambino, sentendosi rifiutato, vuoi  per delle osservazioni, delle sgridate, momenti di collera e poca pazienza del genitore.

La persona con una ferita da rifiuto può incarnare la maschera del fuggitivo, per la cui descrizione completa vi rimando al libro della Bourbeau.

Per quello che conta ai fini di questo articolo basti sapere che “il fuggitivo” tende a considerarsi una nullità, si crede di poco, se non nullo valore e quasi sempre si sente rifiutato.

Ecco un riassunto delle sue caratteristiche.

Spesso cerca la solitudine, per non ricevere troppe attenzioni, che non saprebbe gestire, e tende all’isolamento, coltivando anche poche amicizie.

Il fuggitivo tende a non sentirsi nè accettato nè accolto dal genitore dello stesso sesso, ma proprio per questo fa di tutto per esserne amato, per cercare conferme di valere qualcosa per quel genitore.

E’ il caso della fanciulla che non si sente compresa e accettata dalla madre ed è suscettibile alla minima osservazione che questa le fa, perchè ogni volta si sente rifiutata, mentre desidera solo sentirsi dire “vai bene così, brava”.

Spesso sviluppa odio nei confronti di questo genitore, o passa dall’odio all’amore e tende a fuggire, rinnegando la madre o il padre, arrivando addirittura a tagliare i ponti per smettere di sentirsi rifutato.

Abile nella fuga anche con gli altri, quando però viene rifiutato dal genitore o da una persona di sesso opposto tende ad auto rifiutarsi,  accusando se stesso di averne la colpa.

Tende costantemente a sminuirsi e anche paragonandosi agli altri pensa di valere meno.

Continua a vivere nella paura del rifiuto e quindi di non essere scelto.

Se viene scelto, ha difficoltà ad accettare che qualcuno lo ami.

Se prende troppo posto ha paura di disturbare e non di rado pensa che ciò che fa o dice lui non abbia alcun valore.

Spesso cerca la perfezione in ciò che fa, per non essere giudicato.

Molte volte va in panico e rimane bloccato, o per evitarlo fugge.

In breve, molti dei suoi comportamenti nella vita sono reazioni alla paura di venire rifiutato.

Ecco qui alcuni suggerimenti per utilizzare EFT se vi siete sentiti in sintonia con la descrizione di cui sopra:

Anche se mi capita spesso di sentirmi rifiutato, so che difficilmente scelgono me, mi amo a mi accetto, anche se non è tanto vero, perchè penso sia colpa mia...

Anche se quando mi capita di ricevere un rifiuto mi sento in colpa, preferisco non disturbare, non chiedere, così almeno non resto deluso...

Anche se mi viene sempre da pensare che mia mamma voleva un maschietto, e per anni mi sono sentita come Lady Oscar...(protagonista di un cartone animato donna, che veniva cresciuta come uomo, tanto da diventare capo delle guardie del Re di Francia)

Anche se mi capita spesso di provare vergogna, preferirei diventare invisibile...

Preferisco non farmi notare troppo, se non vengo notato è meglio....

Mi piacerebbe che mia mamma (papà) mi accettasse così come sono..

Mi capita spesso di scappare da una situazione, anche dalle relazioni, quando qualcosa inizia ad andare male, preferisco fuggire...soffro meno..

Mi sembra che nessuno mi ami... mi sento come se nessuno mi accettasse, mi sento sempre respinta...

Se penso che quel ragazzo che mi piaceva tanto non mi chiama più, penso che è colpa mia....

E’ tremendo, al lavoro mi sento una nullità...

E’ come se non fossi abbastanza importante per avere un posto mio, sono sempre in situazione fluttuante, mi spostano continuamente da un ufficio all’altro...

Anche se sento la voce di mio padre che dice che sono una nullità nei lavori domestici, mi amo e mi accetto.

So che non valgo nulla, mi sembra che tutti siano meglio di me...

Anche se la mia vita sessuale è inesistente, mi apro alla possibilità di darle il posto che merita, come merito io di avere un posto mio...

Non ho il coraggio di disturbarlo, non ho niente di interessante da dire...

Mio padre era una nullità, così anche mio marito oggi è una nullità....

Queste frasi vogliono offrirvi degli spunti...

Potete anche rileggere il riassunto della descrizione del FUGGITIVO e lasciare che emergano pensieri, convinzioni, immagini che vi riguardano più direttamente. Così facendo troverete le frasi migliori per voi sulle quali fare abbondante tapping...
Buon lavoro.

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