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sabato 21 giugno 2014

EFT e il giudice interiore...





Questa volta vi suggerisco di attivare i punti del vostro sistema energetico prima di leggere.
Mi piacerebbe che prendeste anche carta e penna, per poter fissare sulla carta degli appunti nel caso vi servisse.
Vorrei che provaste a leggere quanto segue con calma, lasciando che emergano eventuali riflessioni, spunti o emozioni....
Tutto ciò che emerge può essere picchiettato in un secondo momento...


Di recente ho riletto il libro di Don Miguel Ruiz I quattro accordi e ho pensato che si presta perfettamente a essere usato in combinazione con EFT e SET.
Secondo gli sciamani toltechi tutta la nostra vita è sogno e tutti insieme, unendo miliardi di sogni personali creiamo un sogno  collettivo chiamato sogno della società, o sogno del pianeta.

Il sogno della società definisce come viene improntato il sogno personale dei nuovi nati, cui gli adulti cercano di trasmettere delle regole per sognare insieme alla colletività in cui cresceranno.
Fra queste regole ci sono cose come la lingua del paese in cui nasciamo, come comportarci, la religione cui aderire, cosa è buono e cosa è male...

Da bambini non abbiamo avuto la possibilità di scegliere in cosa credere, ci siamo limitati ad essere d’accordo con ciò che ci mostravano gli altri, (anche quando forse non ci piaceva del tutto, o non ci risuonava del tutto naturale.)
Gli adulti hanno diretto la nostra attenzione verso le informazioni che loro ritenevano più buone per noi.
Loro.

Noi abbiamo semplicemente preso degli accordi con ciò che ci veniva insegnato  e gli accordi presi hanno guidato tutta la nostra vita

Secondo Ruiz siamo stati “addomesticati”, tutti, chi più e chi meno, da bambini, secondo ciò che andava bene alla società in cui ci siamo trovati ad interagire.

Abbiamo imparato anche che se stavamo alle regole venivamo premiati, mentre se le infrangevamo venivamo puniti (anche solo o soprattutto con il biasimo di coloro che amavamo più di tutti, i nostri genitori).

Quando siamo cresciuti un pò abbiamo imparato a dire NO. Volevamo essere liberi!

Ma molto spesso, dopo i No, abbiamo ripreso ad uniformarci alle regole del sistema, secondo quanto ci veniva suggerito, non più o non solo, da mamma, papà, insegnanti, amici, maestri di vita, bensì dal nostro GIUDICE INTERIORE, che vuole compiacere chi ci sta accanto....

Abbiamo iniziato a fingere di essere ciò che non siamo per fare contenti gli altri, per non essere rifiutati, per non deludere e abbiamo sospeso la capacità di ascoltare le nostre “vere” inclinazioni, qualità, aspirazioni, il nostro vero IO.

Il nostro giudice interiore è così esperto che se facciamo qualcosa contro le regole ci puniamo, pensiamo di essere colpevoli o per lo meno che dobbiamo vergognarci.

Se invece ci comportiamo come “bravi ragazzi” allora ci ricompensiamo.

A quel punto dentro di noi è già attiva anche un’altra parta dissociata, quella della VITTIMA, quella che si biasima, che si prende la colpa e il castigo.

Ma tutti e due i ruoli si basano su un sistema di credenze, una sorta di Libro della Legge, che abbiamo fatto nostro da bambini.

Ogni volta che facciamo o anche solo pensiamo di fare qualcosa che sfida una di queste leggi, anche se sentiamo che la legge è innaturale, proviamo paura, e ci sentiamo insicuri, ci sentiamo in colpa e sbagliati.

Ci vuole coraggio, sempre secondo Ruiz, per sfidare le nostre convinzioni e superarle.

Ma la maggior parte delle convinzioni che ci ha trasmesso la società ci fanno vivere come in un inferno, ci fanno vivere lontani dalla libertà, dalla felicità, dalla realizzazione e dall’AMORE, perchè non ci lasciano sperimentare ciò che siamo veramente, AMORE, appunto.

Vivendo secondo questo tipo di credenze siamo continuamente alla ricerca di arrivare ad un tipo di perfezione che corrisponde in poche parole a fare ciò che gli altri si aspettano da noi, e così ci snaturiamo, e viviamo la nostra intera vita divisi fra ciò che ci dice il cuore e ciò che pensiamo di dover essere per essere accettati.

Così facendo non ci amiamo, e non amandoci  ci feriamo, ci rifiutiamo, ci maltrattiamo, convinti, sempre di più, di non essere perfetti.

Ma tutto questo circolo vizioso si può interrompere e possiamo imparare nuovamente l’Amore e la FELICITA’, prima di tutto per noi stessi, perchè più ci amiamo, meno bisogno abbiamo della sofferenza.



Arrivati alla fine di questo articolo vi chiedo: vi siete identificati con quanto scritto?

Che cosa ne pensate del modo in cui agite ogni giorno nella vostra vita?

Ci sono una o più aree della vostra vita in cui vi sembra di agire per far contenti gli altri?

O di non agire per non rendere infelici coloro che avete vicini?

Quanto ascoltate voi stessi?

Quante volte, durante una giornata, riuscite ad ascoltare la voce del cuore? E quella del vostro "giudice interiore"?

Ogni risposta che darete potrà esservi utile per osservarvi e per portare consapevolezza dentro....

E ogni passo sul sentiero della consapevolezza potrà contribuire a farvi ri-allineare con chi siete veramente, con il vostro vero scopo su questa terra perchè viviate e lo viviate con AMORE.

Ricordate... più vi amate, meno avrete bisogno della sofferenza.

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