domenica 13 giugno 2021

EFT e gratitudine

 

Forse questa domanda non ti suonerà nuova, ma te la pongo comunque:

secondo te il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Qualunque cosa tu abbia risposto sappi che questa domanda è solo la metafora più famosa che conosco per portare attenzione sul fatto che ci dividiamo sostanzialmente in due categorie di persone, quelle che sono più inclini a notare l’abbondanza, e quelle che invece si sintonizzano sulla scarsità.

Infatti qualunque bicchiere riempito per metà è inevitabilmente sia “mezzo pieno” che “mezzo vuoto”, ma molti di noi lo vedono in un’unica maniera a seconda di fattori culturali e di meccanismi appresi, di esperienze vissute e di convinzioni personali.

Ti ho fatto questa domanda perché voglio portare la tua attenzione sul fatto che molti di noi hanno acquisito l’abitudine di portare la loro attenzione solamente a ciò che manca, alle aree della loro vita che non vanno come dovrebbero, alle cose che gli creano disagio, e inconsapevolmente smettono di “nutrire” ciò che nelle loro vite li fa stare bene.

La verità è che spesso ci scordiamo di ringraziare e moltissimi percorsi cercano di riconnetterci con il potere della gratitudine. 
E’ infatti purtroppo molto frequente sentire le persone lamentarsi per quello che non hanno, mentre spesso non sanno più ringraziare per ciò che c’è di buono nelle loro vite.
Questo non e’ un bene per noi ne’ per la nostra capacita’ di manifestazione.
Se conosci la legge di attrazione quello che ti dico non ti suonerà nuovo.
Se ancora non la conosci sappi che il mondo e’ fatto anche di energia e che ogni cosa nel mondo vibra con una frequenza diversa, pertanto è facile immaginare quale differenza ci possa essere fra la frequenza della lamentela e quella della gratitudine.
La buona notizia è che cambiare frequenza si può, e subito.
Grazie alla pratica costante di EFT e gratitudine, per esempio.

Per avere dei miglioramenti immediati, non solo nella nostra vita, bensì anche nel nostro umore, sarebbe opportuno abituarsi a ringraziare, innanzitutto per quello che già c’è, e magari anche per determinati aspetti cui tendiamo a non dare valore.
Imparare “la gratitudine” è uno strumento potente per aumentare l’energia e la gioia nella tua vita.
Ma attenzione, questo non significa che devi “vedere tutto rosa”, vestendoti di ingenuità e falso ottimismo, bensì che puoi imparare ad esercitare uno sguardo realistico sulla realtà, apprezzando quello che merita di essere apprezzato, gioendo anche per le piccole cose, non dando più nulla per scontato, nutrendo ciò che apprezzi di piu.
Un buon esercizio per imparare a ringraziare la vita per ciò che ci dona consiste nel prendere un quaderno e scriverci sopra tutti i motivi per i quali possiamo dire grazie in ogni nostra giornata, se ti fa piacere puoi anche pensare di crearne uno tu, con le tue mani, e di intitolarlo “quaderno della gratitudine”. Se non hai un quaderno basta che metti insieme alcuni fogli, sarà un pò come fare un collage. Io personalmente prendo dei fogli della stessa misura, li piego tutti in due e cucio il lato più lungo, oppure, ancora più semplicemente, ci metto in mezzo un filo di lana o uno spago e faccio un nodo…

Quello che voglio che tu sappia è che gli esercizi che ti suggerisco possono davvero cambiarti la vita, modificando le tue frequenze: contribuendo a comunicare all’universo che apprezzi le cose che hai che ti fanno stare bene ti predisponi per riceverne ancora, e ancora, e ancora.
Ogni giorno possiamo trovare motivi per ringraziare. Basta allenarsi. 
Ecco perché, per esempio, nella prima settimana ti chiedo di dedicare una pagina al giorno a ringraziare per le cose che ami, per le cose che ritieni buone per te, per ciò che stai vivendo che ti fa sentire bene, concentrandoti su una cosa al giorno e ringraziando per ogni aspetto di essa. 
Sarebbe meglio trovare almeno dieci motivi per ringraziare per ogni cosa.
Dopo averli trovati ti chiedo di prenderti il tempo per rileggerli con calma, utilizzando SET per stimolare il tuo sistema energetico.
Il picchiettamento e alcuni giri di eft ti possono aiutare anche se in un primo momento non riesci a trovare nulla per cui essere grato e ti sembra di non riuscire a svolgere l’esercizio.
Se per esempio mentre cerchi motivi per ringraziare emerge in te la convinzione di non avere abbastanza, di essere una vittima del destino, che ringraziare per la tua vita è assurdo perché fa schifo, o altri pensieri che ti creano disagio, osserva quello che emerge e picchietta abbondantemente.

Se vuoi puoi anche continuare l’esercizio scritto della gratitudine e spingerti un pochino oltre.

Nella seconda settimana puoi dedicare ogni giorno del tempo per verificare se ci siano vantaggi secondari e quindi aspetti per cui ringraziare, anche in una situazione, relazione, evento, ricordo che consideri negativi.
Ricorda che focalizzare la mente su qualcosa che ti crea disagio, facendo abbondante set ed utilizzando eft e esercitandoti a trovare i motivi positivi dietro ogni situazione, evento o persona che “non ti piace” consente di modificare profondamente la tua visione delle cose, aiutandoti ad accettare quello che c’e’ nel presente.
Questo ha un grande effetto benefico per due ordini di ragioni, la prima e’ che a volte, rintracciando i vantaggi secondari che un problema potrebbe comportare, esso smette per “magia” di essere percepito come un problema; la seconda e’ che nel momento in cui troviamo gli aspetti positivi e focalizziamo i vantaggi secondari del permanere di una situazione problematica nella nostra vita, allora possiamo, consapevolmente, decidere di tenerla così com’e o di apportare dei cambiamenti.
In ogni caso avremo acquisito piu’ potere e responsabilità sull’evento rispetto a prima, perché non avremo più la sensazione di subirlo e basta.
Dalla terza settimana in poi puoi liberamente scegliere per cosa ringraziare ogni giorno, fino almeno al 21° giorno.
Facendo SET puoi anche ripetere GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE come un mantra, oppure puoi semplicemente focalizzare la mente su ogni cosa per cui scegli di ringraziare…

Una volta allenata la capacita di ringraziare non sarai più concentrato esclusivamente su ciò che non va’, o su ciò che ti manca.
E quando la tua attenzione comincia a dirigersi sulle cose buone e belle incredibilmente vedrai abbattersi lo stress e aumentare l’ottimismo e aprirai la strada a cose sempre più in linea con te e con i tuoi reali desideri.
Che ne dici di prendere carta e penna, riscaldare i polpastrelli e cominciare gli esercizi di ringraziamento e picchiettamento?




domenica 6 giugno 2021

Eft e la Consapevolezza

 

Dal manuale Con eft e set nel paese della consapevolezza:


Liberarsi da tutto ciò che ci zavorra, impedendoci di realizzare appieno il nostro scopo su questa Terra, aiuta a vedere quelli che consideriamo problemi in modi nuovi e a trovare soluzioni nuove per realizzare i propri obiettivi. 

 

Fra i mezzi più importanti che abbiamo per raggiungere questo risultato ci sono la Consapevolezza e l’Auto-consapevolezza. 

 

La prima ci aiuta a sapere cosa sta succedendo intorno a noi. La seconda cosa sta succedendo all’interno di noi. 

 

Abbiamo già detto che la paura può essere reale o irreale. 

 

Alcune persone hanno paura di determinate cose o situazioni, altre molto meno. C’è chi ha paura del buio, dell’altezza, del traffico, degli animali, della polvere, la paura dei luoghi chiusi, o aperti, la paura dell’aereo, la paura di ingrassare, paura di perdere il lavoro, di non trovarne uno... ecc. 

 


Spesso i nostri pensieri ci portano ad essere vittime di paure irreali a volte difficilissime da “controllare” o eliminare come ad esempio la paura di soffrire, la paura di essere abbandonati, la paura di non essere all’altezza, la paura di non essere accettati, la paura di restare soli, la paura di venire umiliati, criticati, derisi, rifiutati,  messi sotto accusa, la paura della “crisi”, la paura di perdere il lavoro, o di restare senza denaro, la paura di essere feriti o di ferire coloro che amiamo, la paura di non essere amati. 

 

A volte alcune paure possono trasformarsi in fobie vere e proprie. 

 

Dalla paura derivano molte altre emozioni, ad esempio se io ho paura di essere abbandonato dagli amici tenderò a reagire con rabbia ogni volta che non vengo chiamato o qualcuno non esce con me; se ho paura di perdere la mia fidanzata comincerò a provare gelosia nei suoi confronti, se ho paura di perdere il mio denaro e non riuscire a mantenere la famiglia proverò tristezza, mista a rabbia, e senso di colpa.  

 

E’ evidente che se abbiamo paura non siamo liberi perché la paura ci rende schiavi. 

 

 

Se decidiamo di affrontare una di queste paure utilizzando EFT, avremo a nostra disposizione uno dei metodi più validi che io abbia mai sperimentato (ma non solo io…) per potenziare in noi Consapevolezza e Auto-Consapevolezza e questo ci consentirà di far luce su tutti gli aspetti che possono minare il nostro benessere e che può essere utile, se non necessario, trattare “picchiettando”.   

 

Immaginiamo, visti i messaggi catastrofici da cui siamo bombardati rispetto alla “crisi” economica del Paese, di avere paura di perdere la nostra stabilità finanziaria. 

 

Questa paura può anche essere legata a delle convinzioni limitanti, a delle esperienze passate, a paure e problemi dei nostri genitori o delle figure di riferimento. 

 

Per cominciare può essere utile porsi alcune domande sulla situazione “esterna”. 

 

Ti faccio degli esempi. Non serve che tu risponda subito. Puoi prenderti una pausa e rispondere con calma più tardi. 

 

Qual è il mio attuale rapporto con il denaro? 

Come posso definirlo? 

Quello che guadagno da stabilità alla mia situazione finanziaria? 

Da 0 a 100 quanto sono soddisfatto di ciò che guadagno? 

Di quanto denaro penso di aver bisogno per vivere il tipo di vita che vorrei? 


Ricorda che per ciascuna delle risposte date puoi fare un giro di eft su quello che è emerso.

Se vuoi scaricare l'intero e book vai qui: Con eft e set nel paese della Consapevolezza

Virna




domenica 30 maggio 2021

Ritrovare il contatto con l’anima con le tecniche energetiche

 






Per ritrovare il contatto con l’anima è necessario ripartire dal proprio cuore. (cit.)

Qualche volta la vita, come un cavallo selvaggio, ci disarciona, e ci butta per terra. A volte pensiamo di avere perso tutto, oppure ci troviamo in un momento di confusione dal quale sembra non esserci via d’uscita.
E allora la nostra risposta è spesso agitarci e agitarci e sprofondare sempre di più nel caos dei nostri pensieri finendo per sentirci sempre più in trappola.
Questo accade perchè cerchiamo una soluzione con la testa, mentre la soluzione non c’è, o per lo meno, generalmente non può essere trovata utilizzando gli schemi di pensiero che ci hanno portato alla crisi.
Per uscire davvero da una crisi è necessario invece ritrovare il contatto con l’anima.

Ritrovare il contatto con l’anima: ESSENZA e personalità apparentemente normale.

Secondo molte tradizioni sciamaniche dentro di noi c’è una parte saggia, potremmo chiamarlo il nostro “sciamano interiore”, oppure il nostro Sè superiore, la nostra Essenza, la nostra anima, appunto.
La maggior parte della nostra vita quotidiana è però dominata dalla “maschera” che indossiamo, da una falsa personalità che abbiamo costruito per farci piacere dagli altri oppure per altre ragioni di convenienza o ancora per proteggerci.
La personalità “apparentemente normale”  si struttura negli anni della prima infanzia, quando attraversiamo il periodo dell’imprinting e siamo spinti dalle condizioni dell’ambiente, dall’educazione, dalle strutture già presenti nella famiglia, oppure nell’albero genealogico.
La sua funzione è assolutamente utile, tuttavia spesso gli schemi che le appartengono diventano risposte fisse agli stimoli e continuiamo a riproporle ancora e ancora impedendoci di evolvere.
Questo se non riusciamo a ritrovare il contatto con l’anima.

Ritrovare il contatto con l’anima: cosa si intende.

Come dicono gli HUNA, il potere viene da dentro.
E’ dentro di noi che possiamo trovare le risorse e gli strumenti necessari a superare le crisi, ma spesso siamo così concentrati sui problemi che non intravediamo più le prospettive e le vie di uscita.
Ci perdiamo in un dedalo sempre più fitto di ragionamenti, ricerche di soluzioni, e interpretazioni che anzichè aiutarci a emergere dai problemi, finiscono per farci sentire sempre più impotenti…
Cosi anche le soluzioni tentate diventano problemi, e noi ci sentiamo impotenti.
La verità è che spesso questo accade perchè ci muoviamo a partire dall’Ego, dalla mente, e acquisiamo strumenti, capacità, intraprendiamo percorsi, stravolgiamo la nostra vita, ma sempre senza rientrare nel cuore.
E solo quando ci riesce di ritrovare il contatto con l’Anima e da lì guidiamo ogni nostro passo, che avviene il reale cambiamento. E’ solo quando ci connettiamo con la parte più saggia di noi che cessano anche i conflitti interiori, perchè non abbiamo più bisogno di cercare di sconfiggere delle parti indesiderate, buttare vecchi schemi, attaccare l’Ego… Quando agiamo da dentro l’anima allora osserviamo tutto, anche la sofferenza, con amore, accogliamo le ombre e permettiamo che la nostra stessa luce le trasmuti, ci allineiamo a chi siamo veramente e al nostro vero Scopo nella Vita e tutto diventa più semplice.
Per approfondire questo articolo puoi seguire la registrazione della puntata di WEB RADIO VISIONE ALCHEMICA del 09.05.2016 in cui sono stata ospite proprio per parlare di ritrovare il contatto con l’anima.

domenica 23 maggio 2021

SE POTESSI ESPRIMERE UN SOLO DESIDERIO USANDO LE TECNICHE ENERGETICHE

Se potessi esprimere un solo desiderio, ora qui, con la certezza assoluta che verrebbe esaudito senza se e senza ma dall’universo, cosa sceglieresti?


Forse non ci hai mai pensato, o forse ci pensi tutti i minuti di tutti i giorni, ma è possibile che in questo momento la mia domanda ti spiazzi.

Mi spiego meglio, potrebbe essere che leggendo il titolo di questo articolo tu abbia subito visto, percepito, o sentito “qualcosa” dentro di te.
E potrebbe anche essere che quella “cosa” che adesso ti si è piazzata nella testa tipo l’immagine dell’elefante rosa nei corsi che spiegano le “clausole” della legge di attrazione quando ti viene detto “non pensare ad un elefante rosa”,  abbia già acceso tutte le lucine della tua consolle emozionale…

Ma esploriamo meglio la questione.



SE POTESSI ESPRIMERE UN SOLO DESIDERIO, SAI COME SI FA A DESIDERARE DAVVERO?

Forse tu sai che cosa significa desiderare… ma, sempre forse, non sai che un desiderio andrebbe formulato nel modo migliore, più chiaro possibile, in breve, ma tenendo conto anche dei fattori che implica la realizzazione del desiderio stesso.
Ad esempio, immagina di star desiderando di sposare il panettiere che lavora sotto casa, uomo attraente, bello, interessante, e single.
Ma perchè lo vuoi sposare?
Magari tu pensi di volerlo come marito perchè sei convinta che quella persona ti piaccia, perchè ha un non so che che ti attira, perchè senti le farfalle nello stomaco quando lui esce dal negozio o tu ci entri, eppure, forse, non ci hai mai parlato, non sai se siete compatibili, non sai se avete gusti, principi, valori, interessi in comune. So cosa stai pensando, e  si, concordo, l’amore è qualcosa che non si comanda, ma magari non sai ancora se è amore oppure un calesse, e si sa, il calesse non si mostra subito subito, ha un tempo di svelamento, un pò come la carrozza di Cenerentola che tornava zucca solo a mezzanotte dopo la fine del ballo.
Ma sei sicura che il tuo desiderio sarebbe di sposare il panettiere sotto casa e magari non piuttosto: incontrare, armonizzarti e vivere una vita lunga e felice con la persona più compatibile con te sulla faccia della terra, la tua anima gemella perfettamente combaciata e combaciante, ma soprattutto baciabile, notte e giorno e anche il lunedì mattina, quando il lunedi mattina normalmente tu lanceresti un missile di improperi contro chiunque avesse l’ardire di avvicinarsi…???

Dove voglio arrivare?



SE POTESSI ESPRIMERE UN SOLO DESIDERIO, DESIDERI DAVVERO QUEL CHE TI MERITI?

Voglio farti riflettere sul fatto che molte persone “si meritano di più” di quello che sono convinte di desiderare. Nella vita si finisce presto per desiderare il conosciuto, ripercorrere sempre le stesse strade, in cerca di un significato differente che non sempre è possibile trovare. Ci costringiamo in rapporti senza gioia e qualche volta senza amore, ci raccontiamo che il nostro lavoro ci serve e non lo possiamo lasciare, ci incolliamo alla storia di famiglia come francobolli su una cartolina. Ma la verità è che basterebbe guardare oltre. E reimparare a desiderare i desideri della nostra Essenza per noi.
Spesso infatti sono semplicemente gli occhiali che stiamo indossando che ci impediscono di vedere attraverso: occhiali di disistima, di non valore, di attaccamento e di paura, occhiali sui quali rechiamo scritto “ma chi sei tu per meritare”. La strada del lavoro su di se’ è la chiave, perché porta inevitabilmente e quasi sempre molto presto, a dover lasciare andare le zavorre, le convinzioni limitanti e quello che pensiamo vero di noi stessi e del mondo. Il trucco, la magia sono semplicemente li. Nel creare nuovi vuoti da riempire!

SE POTESSI ESPRIMERE UN SOLO DESIDERIO, COSA TI IMPEDISCE DI DESIDERARE IL MEGLIO PER TE

Quasi sempre infatti la radice dei nostri problemi è in quanto siamo pieni, di strutture e gabbie createsi nel passato e ormai radicate all’interno del nostro stesso modo di pensare. La nostra personalità infatti spesso è zeppa di risposte automatiche, ovviamente repliche di esperienze registrate nell’inconscio e che abbiamo immagazzinato nel periodo delle matrici perinatali (dal preconcepimento al parto), durante il tempo dell’imprinting (periodo 0 -7 anni circa), e che sono dovute all’influenza dell’albero genealogico.
Pensando al periodo dell’imprinting, per esempio, un vissuto che ha fatto registrare una carenza di sguardi e di attenzioni, ancor prima della carenza di amore, può aver fatto di un bambino un adulto insicuro, bisognoso, ferito, convinto di meritare poco o nulla dalla vita, di non valere e di non essere abbastanza (bravo, forte, solido, bello) per realizzare il suo cammino su questa terra nel modo migliore possibile per se stesso e per gli altri.
Quando un adulto, da bambino, ha sperimentato la mancanza di comprensione, di amore, di aiuto e di solidarietà da parte dell’ambiente familiare ferite come l’umiliazione, l’abbandono, l’indifferenza, la sensazione di ingiustizia o il tradimento possono essersi trasformate in matrici che informano ancora nel presente le sua visione di se stesso e le sue relazioni con l’altro sia nell’ambito privato che lavorativo.
È importante identificare queste dinamiche resistendo alla tentazione di negarle, affrontando le nostre parti sofferenti congelate e in ombra, portando amore dove ci sono nodi da sciogliere, avendo il coraggio di lasciarli andare trasformando ciò che può averci limitato fino ad oggi in un elemento di potere.

SE POTESSI ESPRIMERE UN SOLO DESIDERIO: ECCO DELLE RISORSE PREZIOSE PER TE.

Ti serve affrontare tutte le convinzioni e le strutture congelate che ancora influenzano la tua vita,  entrare in contatto con il tuo nucleo profondo per elaborare ciò che ancora ti crea dolore o ti condiziona,  ritrovare la tua libertà e imparare a connetterti alle emozioni positive già presenti in te.

Ma tornando ai nostri desideri, ho subito dei suggerimenti per te, su come “lavorare”, ricordi, convizioni, e fantasie eventualmente limitanti per allinearti ai tuoi desideri grazie a SET e EFT.

Stimola il  tuo sistema energetico (SET), per un periodo congruo (almeno 10 minuti) e pensa alla realtà attuale e al tuo desiderio. 
Proprio a quello nello specifico, e poi ai desideri in generale.
Cerca di rievocare con la mente tutti gli EPISODI PASSATI, legati a te o alle persone a te vicine (genitori, ma anche fratelli, amici, altri) che sono legati ai desideri, al desiderare, al realizzare desideri, e se ce ne sono, QUELLI SPECIFICI legati ad un desiderio come il tuo

Prendi appunti su cosa emerge.

Fai un giro di EFT su ogni ricordo, partendo con questa frase:
Anche se a qualche livello, trattengo l’immagine congelata di questo ricordo, recupero tutta la mia energia collegata ad esso e la riallineo al mio centro…
Segui ciò che emerge.

°°°°°°
Stimola il tuo sistema energetico (SET), per un periodo congruo (almeno 10 minuti) e pensa alla realtà attuale e al tuo desiderio. Proprio a quello nello specifico, e poi ai desideri in generale.
Cerca di focalizzare la mente su tutte le CONVINZIONI che hai, legate ai desideri, al desiderare, ai TUOI DESIDERI, al realizzare desideri, al realizzare un desiderio come quello cui stai pensando ora.

Prendi appunti su cosa emerge.

Fai un giro di EFT su ogni convinzione, partendo con questa frase:
Anche se sono abituata a questa credenza (convinzione) e in qualche modo è tutto ciò che conosco, e mi da sicurezza, oriento la mia energia verso una realtà più in linea con il mio centro…
Segui ciò che emerge.

°°°°°°°°
Stimola il tuo sistema energetico (SET), per un periodo congruo (almeno 10 minuti) e pensa alla realtà attuale e al tuo desiderio. Proprio a quello nello specifico, e poi ai desideri in generale.
Cerca di focalizzare tutte le FANTASIE che hai legate ai desideri, al desiderare, al realizzare desideri, e soprattutto al fatto che tu possa realizzare proprio quel desiderio, proprio quello lì!

Prendi appunti su cosa emerge.
Fai un giro di EFT su ogni fantasia, partendo con questa frase:
Anche se in qualche momento ho creato questa fantasia, recupero tutta la mia energia collegata ad essa e la riallineo al mio centro…
Segui ciò che emerge.

Chiudi con: Oriento tutta l’energia disponibile alla manifestazione equilibrata di_______desiderio


E se ti va, fammi sapere come ti sei trovato/a facendo gli esercizi.

Virna 


domenica 16 maggio 2021

EFT per un disagio fisico

 







Mal di testa, mal di denti, nevralgie, disagi fisici in genere?

No, non stai leggendo il foglietto illustrativo di un farmaco.

Spesso si frequenta un corso di EFT o di tecniche energetiche, e prima o poi, durante ogni corso, arriva la fatidica domanda: ma eft si può usare anche per un disagio fisico?
Ebbene, Gary Craig, l’inventore di eft, suggerisce di utilizzarla su tutto.
Sperimentare, ecco la prima forma di saggezza, mai attenerti a ciò che dice un altro senza sperimentare su di te.
Io posso confessarti che ormai uso EFT su tutto, ciò non toglie che EFT non è una bacchetta magica.
Gli sciamani hawaiani dicono che l’EFFICACIA E’ LA MISURA DELLA VERITA’, il che significa che ciò che è efficace per qualcuno potrebbe anche non esserlo per un altro.
Tuttavia, dal punto di vista energetico, un disagio fisico è solo l’ultimo gradino di una piramide, che comincia con un blocco energetico.
Nell’universo tutto è energia, e l’energia può essere solamente di due tipi: in flusso o bloccata.

Qualora l’energia che dovrebbe in quel momento scorrere libera, risulti invece bloccata, a causa di eventi non elaborati, di convinzioni o deduzioni acquisite, di fantasie che ci spostano dal nostro stato di benessere allora si manifestano tutta una serie di reazioni, che possono essere anche fisiche.
Voglio portare la tua attenzione sul fatto che se sottoposto allo stress cronico il corpo entra più facilmente in uno stato di disagio.
Il corpo, la mente e le emozioni sono un Tutto. 
Quando emozioni e pensieri non sono in equilibrio anche il corpo ne risente.
Nessun disagio arriva senza motivo. 
Ogni disagio è una reazione a qualche blocco nel nostro sistema energetico.
All’origine di ogni stato di disagio c’è dell’energia bloccata.
Se vuoi provare EFT per un disagio fisico puoi iniziare a stimolare il tuo sistema energetico e chiederti:
Come si manifesta questo disagio?
Cosa sto provando?
Dove sento questo disagio?
Se avesse una forma e un colore che forma e colore avrebbe?
Quando è iniziato questo problema?
Cosa è successo nella mia vita in quel periodo? O subito prima?
Che emozioni provavo?
E cosa provo oggi?
Cosa penso del disagio che provo?
Ricorda che puoi prendere appunti e picchiettare su tutto quello che emerge

Ma ricorda anche che se stai male la prima forma di saggezza è rivolgerti al tuo medico curante o ad uno specialista, e solo poi lavorare anche sulla tua energia. 
Buona sperimentazione.

domenica 9 maggio 2021

Eft per l’idea di essere invisibile.

 




Ti capita o ti è mai capitato di sentirti invisibile?
Ti capita o ti è mai capitato di sentire di non essere ascoltato, accolto, perfino visto per ciò che sei?
La verità è che molte persone, negli anni della prima infanzia hanno vissuto una ferita da indifferenza, che, se non sanata, continua a condizionare il loro modo di vivere le proprie relazioni con gli altri, anche una volta diventati adulti.
La ferita da indifferenza viene spesso provocata da un atteggiamento di distacco da parte di uno o di entrambi i genitori, che porta il bambino a pensare di “non essere visto per ciò che è”, di non esistere agli occhi degli altri.
Le motivazioni per cui un bambino può vivere una ferita da indifferenza possono essere le più disparate: genitori troppo impegnati, troppo assenti anche se non fisicamente, segreti, lutti o altri figli che paiono distrarre dal bambino in questione, nostalgia per altri figli premorti, legami familiari inconsci.
A volte, pur essendo i genitori attenti alle necessità del figlio, la stessa ferita nasce per il modo in cui il bambino percepisce la risposta dei genitori rispetto ai suoi bisogni, ad esempio perché il bambino avrebbe delle necessità che i genitori non sono in grado di comprendere.
Qualunque ne sia l’origine, se il bambino vive episodi in cui si sente trattato con indifferenza inizierà a dubitare della sua stessa possibilità di sopravvivere e a vivere quotidianamente in uno stato di paura che, se non elaborato, si ripercuoterà anche sulla vita adulta. Il bambino che vive una ferita da rifiuto può acquisire delle strategie di sopravvivenza differenti, come ad esempio cercare di fare di tutto per essere visto, anche adottando comportamenti estremi, o, al contrario, cercare di mettersi in risalto il meno possibile, per restare nella discrezione della sua invisibilità, quasi che ormai sentisse come un pericolo esporsi alle attenzioni degli altri.
Se la ferita primaria non viene risolta, tutte queste strategie vengono perpetuate anche quando ci si trova, da adulti, a vivere il ruolo di partner, amici, genitori, colleghi di lavoro, o perfino nonni.
Questo finisce per creare inevitabili problemi nella possibilità di interagire con gli altri e soprattutto con coloro che che si amano. Fin troppo spesso, infatti, le persone che si hanno accanto vengono caricate del dovere di compensare la propria ferita, di far sentire speciali, di dare tutte le attenzioni che si pensa di non aver avuto prima e si riversano su di loro, qualora questo non accada, rabbia, dolore e sfiducia che hanno origine nel passato, oppure le si tratta con distacco e indifferenza, restando sempre in superficie nei rapporti, per l’inconscio timore di ricevere un amore fino a quel momento sconosciuto.
La soluzione è affrontare il passato e utilizzare le tecniche energetiche per sciogliere quei mondi congelati che ci impediscono di vivere al meglio la nostra vita, riuscendo finalmente a superare la ferita da indifferenza e sviluppare in modo magari inedito le nostre doti, i nostri talenti e anche la nostra fiducia in noi stessi.
Se quello che hai letto ti sembra familiare puoi ascoltare questa registrazione di una mia partecipazione alla WEB RADIO VISIONE ALCHEMICA dove abbiamo parlato di ferita da indifferenza:

domenica 2 maggio 2021

Migliorare l’autostima con EFT

 








Ti è mai capitato di dire “Non so se ce la posso fare?”
Ti sei mai sentito “di poco valore”, anche se ottenevi dei successi?
Quando capita che qualcosa va storto ti chiedi se sei tu che non hai fatto abbastanza?
Pensi mai “Non sono abbastanza bravo, non ho studiato abbastanza, chi sono io per avere successo in questo o in quello”?
Tutte queste affermazioni potrebbero avere a che fare con una scarsa autostima e la scarsa autostima può davvero crearti parecchi problemi nella vita di tutti i giorni.
Ecco perché voglio parlarti di come migliorare l’autostima con eft, anzi, ti propongo degli esercizi pratici e immediati, da fare subito.
Prima però ti invito a fare un passo indietro per capire meglio cosa significa la parola “autostima”.

Chi penso di essere? come mi vedo? Cosa vedo di me?
Come teorizzava William James il nostro livello di autostima dipende dalla differenza fra il sé percepito e il sé ideale.
Se l’autostima è una percezione assolutamente soggettiva del nostro valore personale è anche vero che ci possono essere squilibri anche molto grandi fra ciò che pensiamo di essere e ciò che pensiamo di dover essere.
Per fare un esempio esplicativo io posso anche andare bene a scuola e prendere tutti voti intorno al 7, ma se nella mia immagine mentale di come dovrei essere c’è la convinzione che se non prendo 9 non valgo nulla, proverò emozioni negative ogni volta che mi viene consegnata una verifica che ha un punteggio sotto il nove.

Le basi del nostro senso di autostima, dell’idea di come siamo e di come dovremmo essere vengono generalmente gettate nella prima infanzia.
Il tipo di relazioni che abbiamo vissuto e interiorizzato, esperienze negative che non abbiamo elaborato, l’apprendimento di comportamenti frutto di autosvalutazione, le continue critiche, un’educazione troppo rigida che non valorizza la persona e i suoi talenti, elementi del carattere, convinzioni disfunzionali e pensieri negativi possono minare l’autostima creando grossi limiti alla propria capacità di essere assertivi, efficaci e di adattarsi ai cambiamenti.
I bambini che sperimentano una scarsa autostima e uno scarso senso di sicurezza interna possono esprimere il loro disagio con modalità differenti fra loro, che poi, quasi sempre, resteranno le modalità di comportamento principali anche nella vita adulta. In alternativa a ciò può anche intervenire un processo di “ribellione”, per cui per difesa si adotta il comportamento opposto a quello che adottavamo da bambini.
Fra le modalità di reazione ad uno scarso senso di sicurezza di sé ci sono, ad esempio:
La passività: il bambino o la persona si rendono il più invisibile possibile, non chiedono aiuto, vivono in silenzio il loro disagio, evitano i conflitti, non esprimono la loro opinione. Difficilmente la persona che adotta queste reazioni riesce a sopportare di essere al centro dell’attenzione, preferirebbe sparire.

L’iper-espressione/iperattività: il bambino o l’adulto cerca di mettersi sempre al centro dell’attenzione, il desiderio principale è quello di essere visto e considerato, i comportamenti che adotta non sempre sono ortodossi e spesso recano anche fastidio agli altri, ma la necessità di stare al centro, di venir riconosciuto e notato prevale su tutto.

La fuga dalle relazioni: il bambino o l’adulto cerca di evitare i contatti interpersonali, pensa di subire torti e ingiustizie e si isola per protezione, evitando la relazione per non venirne deluso. La vicinanza affettiva con qualcuno sembra dargli fastidio.


L’eccessivo senso di responsabilità/ricerca del perfezionismo: siccome il bambino o l’adulto non crede di valere è alla continua ricerca della perfezione in quello che fa, si assume spesso la responsabilità di tutto quello che può, tende a voler fare sempre di più e sempre bene per dimostrare che vale. Il timore che vive la persona con questo tipo di comportamento è di sbagliare e deludere le aspettative altrui.

Riassumendo quello che sosteneva lo psicologo James, l’autostima risponde alla domanda “Cosa penso di me?” 
E tanto più il “come penso di essere” è distante dal “come penso che dovrei essere”, tanto minore sarà la propria autostima e maggiore il livello di sofferenza percepito.

Con eft è possibile iniziare un percorso che aiuti a smontare tutte quelle convinzioni, ma anche fantasie che non ci permettono di percepire il nostro reale valore perché costantemente impegnati a confrontarci con un’immagine ideale e quasi sempre irraggiungibile che ci siamo auto imposti o che ci hanno “cucito addosso” gli altri. Applicando EFT per l’autostima è anche possibile rielaborare tutti quegli episodi del passato e gli eventuali vissuti relazionali che ci hanno portato a non essere in grado di valutare con obiettività noi stessi, imparando così ad apprezzarci e a stimarci per come siamo.

Inizia subito:

Trova un luogo tranquillo e mettiti in una posizione comoda.
Rilassati e respira.
Stimola il sistema energetico e ripeti:
Anche se non penso di andare bene cosi come sono mi apro alla possibilità di amarmi ed accettarmi lo stesso.
Ascolta le emozioni che emergono.
Focalizza cosa si solleva a livello di reazioni fisiche, emotive e di pensiero.
Se emergono emozioni, ricordi disturbanti, idee, pensieri e convinzioni ti ricordo che puoi trattare ogni singolo aspetto con EFT.

Ecco altre frasi che puoi prendere come frasi di partenza:

Anche se non so se ce la posso fare, mi apro alla possibilità di farcela.
Anche se mi sento di poco valore, tutto questo può cambiare e mi apro alla possibilità che cambi.
Anche se penso sempre di non fare abbastanza e questo mi crea disagio, mi apro alla possibilità che tutto cambi.
Anche se non ho la percezione di valere, mi amo e mi accetto così come sono.
Anche se non sono in grado di mettermi in luce perché penso di non valere niente tutto questo può cambiare.

Per ogni giro che fai ascolta le emozioni che emergono.
Focalizza cosa si solleva a livello di reazioni fisiche, emotive e di pensiero.
Se emergono emozioni, ricordi disturbanti, idee, pensieri e convinzioni ti ricordo che puoi trattare ogni singolo aspetto con EFT.