di Sara Bassot, Laura Bersellini, Claudia Buri, Cinzia Calzolari, Domizia Parri, Marzia Rabatti, Virna Trivellato.
Che cosa succede quando 7 donne incontrano se stesse insieme, lavorando sulle proprie ferite, sui propri punti buii, cercando un equilibrio fra il maschile e il femminile che ognuno ha dentro?
Che cosa succede quando 7 donne, lavorando, diventano amiche, sorelle e si aiutano ad espandere le loro potenzialità, la loro creatività, i propri lati più belli?
Che cosa succede quando le 7 donne in questione sono tutte operatrici EFT?
La risposta?
Nasce un prodotto come IL GENIO FEMMINILE, il frutto di una collaborazione, di una sorellanza, di una ricerca.....liberamente ispirato dal capolavore della Murdock "Il viaggio dell'Eroina".
Se lo vuoi leggere puoi ordinarlo via mail all'indirizzo virna.trivellato@yahoo.com, scrivendomi tutti i tuoi dati, dopo avere effettuato una donazione di 7 euro dal nuovissimo pulsante in alto a sinistra sulla home page di questo blog.
Se non vuoi usare paypal scrivimi per info su come effettuare la donazione per avere l'e-book del Genio femminile..
Appena ricevuto il contributo provvederò ad inviarti il pdf.
Ti incuriosisce?
Ecco un piccolo estratto dal primo capitolo.
Quando abbiamo iniziato questo viaggio ci siamo
subito rese conto di cosa voleva dire l’autrice del libro cui ci siamo
ispirate, Maureen Murdock, quando scriveva che questo è un tipo di viaggio
circolare…
Il Viaggio dell’Eroina è infatti un viaggio per
ritornare a casa, un viaggio che consente di perdersi per poi ritrovarsi, nuove
rispetto a ciò che eravamo prima di cominciarlo.
Il viaggio dell’eroina è un viaggio dentro se
stesse, alla ricerca di aspetti che spesso consideriamo opposti ma che solo se
in equilibrio fra loro, ci consentono di vivere una vita al pieno delle nostre
potenzialità, una vita che abbia come caratteristica la libertà di scelta e di
azione e non sia guidata invece da uno stato di reazione.
La reazione, alla madre, alle figure femminili
che abbiamo intorno da bambine, alle convinzioni sull’essere donna che permeano
la cultura in cui ci troviamo a nascere, crescere e cercare di realizzare noi
stesse, è ciò che ci porta, infatti, lontano da noi e dalla ricchezza del
nostro “femminile” per perseguire spesso un’idea di forza, di sicurezza, di conquista
e di affermazione che appartiene in modo molto più marcato al mondo maschile.
Leggendo Il Viaggio dell’Eroina mi sono trovata a
fare i conti con la mia separazione dal femminile e ho capito quanto questa
separazione, che un tempo era stata per me via di fuga, riscatto e allo stesso
tempo modalità di sopravvivenza, mi abbia allontanato da alcuni desideri,
caratteristiche, e qualità profondamente insite nel mio essere nata donna, per
farmene invece favorire altri che non mi appartengono fino in fondo e che mi
hanno portato ad indossare una maschera di “cavaliere”, anziché i panni della
“principessa”, o della Dea, (se preferite), che sarebbero stati miei di
diritto.
A volte ci separiamo dal femminile perché abbiamo
avuto una madre abbandonica, anaffettiva, debole, vittima, succube,
crocerossina rispetto al mondo o alla famiglia, assente, incapace di darci cure
e amore in maniera adeguata… e chi più ne ha più ne metta…
Altre volte iniziamo a separarci dal femminile
perché nostra madre è una madre “aracnide”, una figura femminile troppo
ingombrante, un “utero che risucchia” e anziché dare la vita finisce per
prenderla, nutrendosi della nostra forza vitale e tessendo fili invisibili,
appena percepibili o anche molto manifesti, sempre più stretti intorno a noi.
Altre volte possiamo aver avuto una madre a sua
volta troppo maschile, della quale abbiamo assimilato la modalità di
interazione con la vita e con gli altri.
Altre volte ancora, possiamo aver avuto una madre
così eccezionale, straordinaria, buona, dolce, amorevole, una figura così
positiva da esserci sentite schiacciate, inadeguate fino al punto di decidere
di separarcene per cercare di costruire una immagine di noi che non sia
semplice brutta copia di qualcuno che consideriamo un “mito” irraggiungibile.
In tutti questi casi, se non riusciamo ad
elaborare correttamente ciò di cui abbiamo fatto e facciamo esperienza nel
nostro rapporto con nostra madre e con il femminile che ci hanno mostrato e che
abbiamo percepito, la nostra vita viene diretta dalla paura, la paura di poter
essere come nostra madre, o di non essere “abbastanza” simile a lei….
Altre volte, infine, ci sentiamo semplicemente
molto attratte da una via che sembra apparentemente più semplice, quella
maschile, e finiamo per desiderarla al punto da mettere in pratica tutto ciò
che possiamo per cercare di raggiungere “il fascino, il prestigio, l’autorità,
l’indipendenza e il denaro controllati dagli uomini”.
Sia che in noi prevalga l’ansia di fuggire il
modello femminile tanto “odiato”, sia che stentiamo ad identificarci con una
figura femminile assimilata ad una divinità, o che decidiamo di abbracciare un
modello maschile ammirato perché sembra più “solido” e pare offrire maggiori
possibilità, rinneghiamo la madre, diventando in tutto e per tutto figlie del
padre e cercheremo di “sopravvivere” indossando una scintillante armatura e
fuggendo, sul nostro cavallo bianco o nero che sia, dopo esserci tagliate i
capelli, un po’ come certe eroine della Disney, propense a dimostrare che noi
rifiutiamo la debolezza, l’emotività, la dipendenza che sembrano caratterizzare
l’essere femmine, ma finendo anche per rifiutare o comunque, pesantemente
relegare in un angolo, tutte quelle doti, quelle caratteristiche e quelle
particolarità che se integrate correttamente, contribuiscono a fare di noi
delle Dee, perché risultato della perfetta simbiosi del maschile e del
femminile, con una propria identità emotivamente intelligente e saggia.
Qualunque
sia la vostra motivazione, qualunque sia stata la vostra storia, quando vi riconoscete lontane dalla vostra essenza, quando sentite di esservi allontanate
dalla vostra parte più vera, quando vi ritrovate a lottare per affermarvi, per
dimostrare al mondo chi siete, quando la sola idea di essere paragonate a
vostra madre vi fa rabbrividire, per un motivo o per un altro, EFT può venire
in vostro aiuto.
da Il GENIO FEMMINILE, cap. 1 -
La separazione dal femminile
di
Virna Trivellato
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