Il fatto che ieri si celebrasse l'anniversario della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, mi ha portata a delle riflessioni, che mi fanno cambiare il mio piano editoriale... e dato che domani sarò fuori sede per aggiornamenti importanti sul fronte Logosintesi, pubblico, con un giorno d'anticipo, un articolo in parte vecchio e in parte nuovo.
Un anno fa scrivevo questo:
Moltissimi di coloro che leggono avranno
senza dubbio, come me, ricevuto un'educazione di stampo cristiano cattolico.
Questo significa presumibilmente che, anche se magari non li hanno mai imparati
a memoria, avranno sentito ripetere migliaia di volte i dieci comandamenti.
Ebbene, il quarto comandamento recita: ONORA IL PADRE E LA MADRE.
Facendo una
breve ricerca in internet, mi ha colpito un sito in cui viene precisato che nel
testo originale non si dice obbedisci, ama o rispetta, bensì "onora",
e che in lingua ebraica onorare si dice
"kappod" che significa "essere pesante": il quarto
comandamento dice perciò di dare peso alla madre e al padre, di riconoscerli
come importanti, rendere loro ciò a cui hanno diritto e attribuire il posto che
spetta loro nella vita della famiglia.
Penso che questo sia un bellissimo
comandamento, purchè non venga mal interpretato al punto da indurci a radicare
in noi la convinzione che vadano onorati solamente il padre e la madre, a
scapito magari della nostra stessa essenza.
A me, infatti, piace moltissimo
pensare che il comandamento che recita "onora il padre e la madre"
possa essere letto, oltre che nel senso sopra menzionato, anche e soprattutto
come un invito, dal significato ancora più profondo, ad onorare, cioè dare il
giusto peso, anche al maschile e al femminile che coesistono dentro ognuno di
noi, e mi spingo oltre, fino a pensare che possa essere legittimo affiancare al
comandamento stesso un altro enunciato, altrettanto fondamentale e che dovrebbe
essere tenuto nella medesima considerazione "ONORA I FIGLI E LE
FIGLIE".
La Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall'ONU
nel 1959 recita, testualmente, nel proprio preambolo "considerato
che l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se
stessa"....e arriva a sancire, al punto sesto che "ll
fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore
e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e
la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di
sicurezza materiale e morale."
Ecco allora che, a mio avviso, dovremmo
sempre onorare il padre e la madre, ma, come padri e madri dovremmo onorare i
nostri figli e le nostre figlie, consentendo loro di poter sviluppare se stessi
in piena libertà, coadiuvando la loro crescita armonica nel rispetto della loro
natura, nella considerazione delle loro doti e delle loro caratteristiche
uniche e individuali, consapevoli che non sono oggetti, o bambolotti, o schiavi
sui quali scaricare le nostre paure e le nostre frustrazioni, o da voler
manovrare per crearne le nostre brutte o belle copie. Essi sono invece anime
nostre pari, che come noi hanno deciso di incarnarsi al fine di sperimentare
un'esperienza in un corpo umano, e che hanno in se stessi la stessa scintilla
divina che brilla anche in noi.
Ecco che la mia riflessione di oggi mi spinge
dunque a pensare che ogni creatura che viene su questa bellissima Terra ha il
diritto di essere amata, rispettata e protetta. Essa ha il diritto di
apprendere che l'amore e il rispetto per ogni essere vivente e per ogni cosa
sono la via migliore per onorare la vita stessa; che la vita è vita e non muore
mai; che ogni cosa nella vita o é frutto dell'amore o della paura, ma ogni
paura può essere superata.
Ogni essere umano ha il diritto di venire educato a
comprendere che non è vittima di un destino immutabile, e che nulla è frutto
del caso, perchè il pensiero crea e pertanto ogni individuo ha già in sé
il potere di plasmare la propria esistenza come più lo aggrada al fine di
realizzare lo scopo che lo ha portato qui.
Ogni creatura che viene su questo
pianeta bellissimo dovrebbe essere educata a comprendere che non esistono
colpe, bensì solamente responsabilità rispetto ad ognuna delle proprie scelte e
delle proprie azioni e che agire da persone responsabili significa riconoscersi
come colui o colei che crea ciò che vive; che non esistono cose che capitano
per il nostro male, bensì, in un mondo in cui tutto è energia, e nel quale
anche noi siamo energia che vibra ad una determinata frequenza, il modo in cui
vibriamo attira a noi cose, eventi e persone per aiutarci a progredire nel
nostro livello di consapevolezza e per indurci, nel caso viviamo uno stato di
disarmonia, a cambiare le nostre frequenze, per vivere felici e in armonia....
Onoriamo allora, noi per primi, le nostre madri, i nostri padri, ma anche i
nostri lati maschili e femminili, e soprattutto, se ne abbiamo, i nostri figli
e le nostre figlie, affinché sia da noi che l'umanità possa partire a dare il
meglio di sè!
Oggi, rileggendo queste righe, mi sono venuti spontanei dei giri di EFT.
Riporto qui alcune frasi, sperando che siano di spunto anche per voi, e se le sentite vostre, buon picchiettamento:
Anche se nel mio spazio personale è rimasta la rappresentazione congelata di me bambina, e io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l'energia che ho impiegato per costruirla e mantenerla e la riporto nel mio centro....
Anche se non mi sento ne amata ne compresa mi amo e mi accetto, o per lo meno mi apro alla possibilità di farlo....
Anche se non so se riesco ad amare ed accogliere mia madre e mio padre scelgo di accettarli così come sono.....
Non sono sicura di sapere amare e accogliere i miei figli... veramente non sono sicura di sapere amare ed accogliere nemmeno me stessa....
Anche se non sempre mi prendo la responsabilità della mia vita, e finisco per sentirmi vittima degli eventi mi apro alla possibilità di assumermi sempre di più la responsabilità della mia vita....
Non sempre so dare il giusto peso a mio padre e mia madre, a volte hanno molto più peso di me, e anche il rancore per loro, ha più peso di me.....
Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la rappresentazione congelata di mia mamma, e io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l'energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla e la riporto nel mio centro...
Anche se ho paura di diventare come mia madre, una madre aracnide che soffoca i figli e per reazione sono estremamente distaccata..... mi apro alla possibilità di riallinerami al mio vero Io..
o al contrario
Anche se ho paura di diventare come mia madre, una madre distaccata e anaffettiva e per reazione rischio di asfissiare i miei figli..... mi apro alla possibilità di riallinerami al mio vero Io..
Anche se penso che l'educazione ricevuta abbia castrato le mie aspirazione, anzichè incoraggiarle...
Oggi so chi sono, o per lo meno mi apro alla possibilità di scoprirlo...
non mi sono mai sentita incoraggiata e protetta...
penso di aver sempre dovuto cavarmela da sola
ho fatto io da madre e da padre, anche a mia madre e mio padre.....
e ora faccio da madre e padre ancora... anche a me
e mi soffoco.... mamma mia, con tutto questo bisogno che ho di controllare la mia vita
Anche se come educatrice e madre non so se faccio sempre del mio meglio
mia madre non ha certo fatto del suo meglio
o forse si
ha fatto il meglio che poteva per il suo livello di consapevolezza
e io mi apro alla possibilità di amarla ed accettarla così come è.
Anche se qualcosa in me ha creato e ancora oggi genera questo legame così asfissiante con mia madre, e sono abituata a pensare e sentire così come oggi, recupero tutta la mia energia dalla causa prima di questa dipendenza e la riporto nel mio centro....
Bene, tanta carne al fuoco, per ora mi fermo qui....
Grazie Andrea Fredi, per EFT-I.
Grazie a Mamma, e a Papà e a mia figlia...
Grazie a chi legge.