Per questo condivido qui una parte del primo capitolo della Tesi che ho scritto per il mio DIPLOMA DI COACH, il cui titolo è
IL SENTIERO DELL’EROE. L’interazione fra metodologie di Coaching e tecniche energetiche sulla via del risveglio.
Joseph
Campbell è stato un saggista e storico delle religioni americano. Per
decenni ha studiato i miti, le storie di eroi e i racconti provenienti
da diverse religioni, diverse epoche e diverse civiltà ed ispirandosi
alla psicologia analitica ha riscontrato una serie di elementi comuni a
tutte le mitologie della storia umana, arrivando ad identificare un
modello, presente nell’inconscio collettivo, che può fungere da metafora
per la vita di ogni individuo e della specie umana in generale.
Nel suo libro “L’eroe dai mille volti” egli
traccia la mappa di una struttura generale che accomuna il percorso di
ciascuno dalla nascita alla morte, pur essendo differenti le circostanze
che ognuno si trova a vivere individualmente.
Affrontare
un cambiamento nella vita, compiere una scelta, risolvere una crisi,
mettersi in moto per realizzare un’aspirazione o iniziare un processo di
crescita personale sono tutti eventi che possono essere riletti alla
luce del modello del “Viaggio
dell’eroe”, la struttura comune identificata da Campbell e insita in
profondità nella memoria collettiva della nostra specie.
Secondo
questa struttura, ogni “eroe” (e noi possiamo leggere “ogni
individuo”), si trova a passare, prima o poi nella sua esperienza su
questa Terra, attraverso determinate fasi, conoscendo le quali qualunque
coach è sicuramente agevolato nell’aiutare i propri clienti a
fronteggiare le difficoltà del cambiamento.
Riassumiamo
brevemente le fasi fondamentali del “viaggio dell’eroe” come mappate da
Campbell, calandole nel contesto del coaching:
1. Sentire
una chiamata: una sfida, una crisi, un momento di bisogno nostro o di
coloro che amiamo, ma anche una grande gioia, una nuova aspirazione, un
desiderio che ci prende e non ci lascia più, sono tutte modalità con le
quali la chiamata si fa sentire. Ciascuno può sia accogliere la chiamata
che provare a rifiutarla. La chiamata, come hanno ben scritto Stephen
Gillian e Robert Dilts ne “Il risveglio dell’eroe con la Pnl”
è sempre “… un richiamo a crescere, a contribuire, a portare o
riportare nel mondo la misura maggiore della nostra forza vitale…” e
ancora “la chiamata richiede dunque coraggio, richiede che diventiamo
più di ciò che siamo stati…”. Nel momento in cui un cliente si rivolge
ad un coach lo fa perché già ha sentito una chiamata, perché ha una
mission da perseguire, un obiettivo da realizzare, un cambiamento da
affrontare e il percorso di coaching che compirà lo aiuterà nel suo
viaggio personale.
2. Accogliere
la chiamata: ci conduce ad uscire dal sentiero conosciuto, ad
abbandonare la nostra precedente visione del mondo, a modificare un
confine nelle nostre abilità o nella nostra mappa della realtà. Sia che
essa provenga da una crisi, sia dal desiderio profondo di migliorarci o
realizzare qualcosa di nuovo, se il
soggetto rifiuta la sua chiamata spesso compaiono gravi sintomi di
disagio o lo stato di malessere già presente si intensifica.
3. Oltrepassare
la soglia: la chiamata cui rispondiamo ci spinge in territori nuovi,
fuori dalla nostra zona di comodo. Nel momento in cui si esce dal
conosciuto bisogna trovare guida e supporto per riprogrammare la nostra
mente e adattarla ai cambiamenti. La soglia rappresenta tutto ciò che
dovremo fronteggiare per realizzare il nostro obiettivo. Ecco che nel
momento in cui stiamo per varcare la soglia può sorgere in noi il
desiderio di rivolgersi ad una figura competente come quella di un
coach.
4. Trovare
un custode: oltrepassare i propri limiti necessita di assistenza per
focalizzare i nostri obiettivi, costruire delle abilità nuove o
utilizzare in modo proficuo quelle che già abbiamo, aumentare la fiducia
in noi stessi e riscrivere tutte quelle convinzioni che ci impediscono
di reagire con efficacia alle sfide che incontriamo. Anche se ognuno
dovrebbe comprendere che la prima persona dalla quale è necessario farsi
guidare è proprio se stesso, un coach è un esempio perfetto di custode.
Il coachee è l’eroe, mentre il coach è la guida che lo supporta e lo sostiene nel suo viaggio, incitandolo a perseverare anche quando appaiono ostacoli lungo il cammino.
5. Affrontare
i demoni: i nostri “demoni” sono una metafora delle nostre paure, delle
nostre convinzioni limitanti, delle dinamiche interne che ci guidano
ogni giorno della nostra vita e magari ci impediscono di realizzarci
come vorremmo, oltre che di tutte quelle crisi grandi e piccole che
nascono in noi quando ci troviamo davanti ad una circostanza o un evento
qualunque e si attivano una serie di sponsorship negative, sia interne
che esterne a noi, che sembrano opporsi al nostro viaggio e alla nostra
realizzazione.
6. Trasformare
il “demone” e se stessi: per proseguire nel percorso verso la
realizzazione dei suoi sogni il coachee ha bisogno di trasformare i
propri demoni, facendo si che essi possano diventare a loro volta
custodi e risorse. Gli strumenti per far si che ciò avvenga sono
molteplici, ma quelli principali si possono raggruppare in due categorie
principali:
a. conoscere e gestire le proprie dinamiche interiori;
b. sviluppare una speciale abilità o utilizzare uno strumento o una risorsa speciale.
In
entrambe le procedure il coach, nel suo ruolo di custode, può essere
molto efficace nell’aiutare il cliente a uscire da una mentalità da
vittima. Il coach può aiutarlo a focalizzare che i suoi veri problemi
non sono fuori di lui, bensì nelle sue zone d’ombra interiori, in tutte
quelle emozioni, convinzioni, mondi congelati che non gli permettono di
gestire al meglio la propria esistenza. Allo stesso modo poi, il lavoro
del coach spingerà il coachee a rintracciare tutte le sue potenzialità
sopite e ad acquisirne di nuove, che potrà in breve tempo padroneggiare e
utilizzare autonomamente in ogni circostanza.
7. Completare
il compito: trovare il modo di rispondere alla propria chiamata va di
pari passo con il dare vita ad una nuova mappa del mondo che tiene conto
delle scoperte fatte durante il viaggio e permette al coachee di
compiere una trasformazione personale perché in possesso di una
consapevolezza nuova cui prima della partenza non aveva accesso.
8. Ritorno
a casa: una volta compiuto il viaggio, il coachee è pronto per tornare
alla sua vita ordinaria, come persona trasformata, e condividere la sua
conoscenza e l’esperienza con gli altri.
E tu, in che fase del viaggio sei?
Ora inizia a stimolare il punto karate (se non sai come si fa leggi qui: https://drive.google.com/file/d/0Bzqfr8bYCjlxdEtJdWZRQm1oVjA/edit?usp=sharing) e torna con me sul testo che ho scritto con l'aggiunta di quache suggerimento a seconda della fase in cui ti trovi.
1. Sento
una chiamata: sto attraversando una sfida, una crisi, un momento di bisogno
stimolando il punto karate ripeti:
Anche se sto attraversando una sfida, e non so proprio come affrontarla, mi apro alla possibilità di seguire pienamente il percorso della mia anima.
oppure sento una nuova aspirazione, un desiderio che mi prende e non mi lascia più,
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa aspirazione e scelgo di seguire pienamente il percorso della mia anima.
stimolando il punto karate ripeti:
Anche se sto attraversando una sfida, e non so proprio come affrontarla, mi apro alla possibilità di seguire pienamente il percorso della mia anima.
oppure sento una nuova aspirazione, un desiderio che mi prende e non mi lascia più,
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa aspirazione e scelgo di seguire pienamente il percorso della mia anima.
2. Dovrei accogliere
la chiamata ma ho dei dubbi, delle paure
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa paura e scelgo di seguire pienamente il percorso della mia anima.
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa paura e scelgo di seguire pienamente il percorso della mia anima.
e ancora
Rilascio opgni attaccamento emotivo a questa paura e ciò che rappresenta per me.
3. Sto oltrepassando o ho oltrepassato la soglia.
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa soglia e ciò che rappresenta per me
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa soglia e ciò che rappresenta per me
4. Sto cercando un custode, una risorsa, devo sviluppare un talento per proseguire il viaggio, ma non so come fare, o ho paura di non farcela.
stimolando il punto karate ripeti:
Anche se ho paura di non avere tutte le risorse necessarie per affrontare questa sfida, mi apro alla possibilità di trovare le risposte, le persone e le strategie utili per me.
stimolando il punto karate ripeti:
Anche se ho paura di non avere tutte le risorse necessarie per affrontare questa sfida, mi apro alla possibilità di trovare le risposte, le persone e le strategie utili per me.
5. Sono di fronte ai miei
i demoni: paure, convinzioni limitanti. blocchi più o meno consci.
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa paura e alla sua origine
stimolando il punto karate ripeti:
Libero tutta la mia energia legata a questa paura e alla sua origine
e ancora
Libero tutta la mia energia trattenuta nell'idea che non ce la posso fare
Libero tutta la mia energia legata a questo blocco che sento fra me e il mio obiettivo e tutto ciò che rappresenta per me.
6. Come posso trasformare
il mio “demone” interiore e trovare le mie risorse?
stimolando il punto karate ripeti:
Anche se ancora non mi è chiaro come superare questo ostacolo, tutto questo può cambiare.
Anche se ancora non mi è chiaro come superare questo ostacolo, tutto questo può cambiare.
e ancora
Oriento tutta l'energia disponibile verso il superamento di questo ostacolo.
7. Mi trovo alla fine del compito. So di avere conquistato una nuova consapevolezza.
8. Ho superato la prova e ora sono forte della mia esperienza.
stimolando il punto karate ripeti:
Armonizzo tutti i miei sistemi a questo nuovo livello di consapevolezza.
stimolando il punto karate ripeti:
Armonizzo tutti i miei sistemi a questo nuovo livello di consapevolezza.
Sarò felice se vorrai dirmi come ti sei trovato sperimentando le frasi, ma se ti trovi in una fase in particolare e vuoi un suggerimento personalizzato non esitare a scrivermi su fb o via mail a virna.trivellato@yahoo.com
Scrivimi anche se vuoi saperne di più sul mio lavoro e su come si integrano in esso la cornice del viaggio dell'eroe e le tecniche energetiche: virna.trivellato@yahoo.com.
E come dicono gli eroi:
Che lieto ti sia il viaggio e che tu possa avere lunghi giorni e piacevoli notti...