Sabato ho indugiato nelle pulizie di casa. Ho sistemato, riordinato, pulito e lavato e più lo facevo più il cuore mi si apriva. Alla fine, dopo una salutare doccia, avevo il volto lieto di un bambino che ha appena finito il suo gioco.
Questo momento di "leggerezza" e di bellezza, mi sono resa conto nel tempo, si manifesta sempre anche quando si fanno le pulizie "interiori", ogni volta che si riporta in flusso la propria energia.
Ho la teoria che quasi sempre ci accostiamo alle
discipline naturali, tecniche energetiche, terapie olistiche con lo
scopo di pulire, di riordinare, di sistemare e di lavare via ciò che
magari nel passato ci si e' appiccicato addosso, abbiamo conservato volontariamente, oppure si e' accumulato, per i più svariati motivi, e ora ci
zavorra, impedendoci la più alta forma di libertà, cioè la piena
espressione di noi stessi.
Tempo fa ho letto una cosa, di cui non cito la fonte solo perché
me la sono scordata, ma che suonava più o meno così : "donare benessere
agli altri e' l'arte di renderli felici mostrando loro che non si vedono
felici". L'ho trovata molto significativa, per me che faccio il coach e
che amo mostrare alle persone le qualità che già hanno, ma che a volte
non riescono proprio a vedere.
Che si tratti di ricordi dolorosi, di
memorie disturbanti, di convinzioni limitanti, tutto ciò che si stipa
dentro la nostra mente e del quale non ci liberiamo in maniera ecologica
forma mattoni che ottenebrano la nostra visione di noi stessi, degli
altri e del mondo stesso nel quale viviamo, dando vita a mappe che molte
volte ci portano fuori strada rispetto alla via dell'anima.
Castaneda,
giustamente, suggerisce di percorrere sempre sentieri che hanno un
cuore, ovvero strade nelle quali il nostro cuore batte in armonia.
Io non posso vivere la vita di un altro ed
essere felice, e per lo stesso principio non posso nemmeno vivere la vita di "un personaggio" che mi abita, di una maschera che
si nutre di parti di me del passato ed essere felice. Un grande
filosofo una volta ha scritto che bisognerebbe vivere "senza memorie ne
desideri", nel senso che bisognerebbe sempre essere in grado di
affrontare ogni giorno come un giorno nuovo e a se stante. Ma se dentro
di noi ci sono milioni di "mondi congelati", fatti di interpretazioni
della realtà che abbiamo fatto nostre in momenti di dolore, sofferenza o
pericolo, e questa energia ci impedisce di muoverci liberamente e di
evolvere beh, questo e' un vero peccato.
Ma come e' possibile vivere puliti dentro per essere anche più belli
(leggasi sereni) fuori?
Il primo passo consiste nel rendersi conto che
le emozioni che viviamo non sono nostre nemiche, anche quando sono
emozioni che ci verrebbe voglia di etichettare come negative. Paura,
rabbia, angoscia, inquietudine, sofferenza sono solo segnali che ci
arrivano dalla nostra parte più interna per indicare che stiamo attraversando un'esperienza che ha una certa frequenza, e in quel caso si tratta di emozioni adeguate; oppure, quando non stiamo vivendo alcuna esperienza "negativa" ma proviamo comunque emozioni che ci creano disagio, allora esse ci segnalano che c'è uno
squilibrio nel nostro sistema energetico, dovuto a qualche traccia non
digerita del nostro passato, affinchè possiamo portare a quei mondi congelati la nostra attenzione per liberare l'energia trattenuta e riportarla in flusso.
Quando sentiamo che siamo preda di emozioni
che ci squilibrano, allora, limitiamoci a osservare cosa sta succedendo
in noi, senza rifiutarle, permettiamo alle emozioni di comunicare con noi, chiediamoci "questa emozione cosa mi sta dicendo di me?"
In
questo modo riusciremo a portare consapevolezza su ciò che sta sotto
l'emozione e potremo, come dire, lavorare sulla base dell'iceberg e non
sulla sua punta.
A tutto quello che emerge possiamo applicare Eft, Set o Iep.
Tutte queste pratiche ci
consentono di pulire le tracce del passato e liberare le nostre energie,
per poterci realizzare pienamente, dando l'occasione a tutti i nostri
talenti di sbocciare come fiori a primavera...
Buone pulizie a tutti...