Liberamente ispirato da Le
cinque ferite e come guarirle di Lise Bourbeau
In questo periodo ho ripreso in mano un libro a mio avviso
straordinario: “Le cinque ferite e come guarirle” di Lise Bourbeau e ho pensato
di scrivere un articolo, dato che mi ritrovo perfettamente d’accordo con molte
delle cose che l’autrice scrive.
Ad esempio, nel capitolo primo, Lise spiega che, in generale,
i bambini passano attraverso quattro fasi:
1 – LA GIOIA DI ESSERE SE STESSI E SPERIMENTARE (-SI);
2 – LA SCOPERTA CHE QUANDO SIAMO NOI STESSI SPESSO FINIAMO
PER FERIRE, DISTURBARE O MANDARE IN CONFLITTO I NOSTRI GENITORI O GLI ALTRI
ADULTI CHE RUOTANO INTORNO ALLA NOSTRA ESISTENZA;
3 – UN PERIODO DI CRISI E DI RIBELLIONE (durante il quale si
manifestano spesso crisi di collera o rabbia anche incontrollabile);
4 – LA CREAZIONE DI UNA NUOVA PERSONALITA’, DI MODO DA
UNIFORMARSI A CIO’ CHE GLI ALTRI VOGLIONO DA NOI E SMETTERE DI SOFFRIRE E FARE
SOFFRIRE.
Secondo la Bourbeau
questa “nuova personalità”, che tutti noi ci creiamo, è riconducibile in
modo più o meno evidente a cinque “maschere” tipo, corrispondenti a cinque
tipologie di ferite principali vissute nelle prime fasi della nostra vita, e a
volte anche prima di nascere, già nel grembo materno.
Molto spesso la nuova personalità è un composto di diversi
aspetti delle maschere, questo quando abbiamo vissuto in maniera forte più di
una ferita.
Le maschere e le ferite corrispondenti sono queste:
MASCHERA
|
FERITA
|
Fuggitivo
|
Rifiuto
|
Dipendente
|
Abbandono
|
Masochista
|
Umiliazione
|
Controllore
|
Tradimento
|
Rigido
|
Ingiustizia
|
Quando creiamo una
nuova personalità ed indossiamo una maschera lo facciamo per proteggerci dal
dolore, vissuto nel momento in cui ci siamo sentiti rifiutati, abbandonati,
umiliati, traditi o trattati ingiustamente dai nostri genitori (normalmente da
uno dei due in particolare).
Non importa davvero cosa abbiano fatto i nostri genitori,
come, quando e in che modo ci abbiano per esempio rifiutato, magari perchè
siamo femmine e volevano un figlio maschio, perchè la verità è che avere
provato dolore e avere subito questa ferita che condiziona la nostra esistenza,
dipende dal fatto che ABBIAMO VISSUTO QUELL’ESPERIENZA NELLA NON ACCETTAZIONE,
e NON PERDONIAMO (i nostri genitori o altri adulti di riferimento) NE’
CI PERDONIAMO PER AVERLA VISSUTA.
Ovviamente, per la legge di causa ed effetto, capiterà che
proprio perchè non accettiamo una data situazione la vivremo e la rivivremo
ancora per avere modo di elaborarla.
PERCHE’ SIAMO TUTTI SU QUESTA TERRA PER VIVERE DETERMINATE
ESPERIENZE E IMPARARE AD AMARE.
La Bourbeau scrive anche che “più soffri in una data
situazione o con una certa persona, più il problema viene da lontano”.
Ecco che quando ci scopriamo a vivere lo stesso tipo di
sofferenza, o quando ci sembra di essere bloccati in un girone dell’inferno,
condannati a ripetere sempre la stesso tipo esperienza dolorosa, anzichè
prendercela con la vita, con gli altri, con il destino o con Saturno in trigono,
possiamo cominciare ad aprirci alla possibilità di accettare l’idea che tutto
ciò che stiamo vivendo lo stiamo in qualche modo co-creando, con la nostra
energia, perchè tutte le ferite che abbiamo congelato, anzichè risolto,
vibrano in noi ad una determinata frequenza e attirano persone ed eventi che
sono in risonanza con lo stesso tipo di energia.
Ma cosa possiamo fare subito?
Possiamo ascoltarci e se comprendiamo che una situazione non
è più utile per noi possiamo decidere di elaborarla e lasciarla andare, prima di tutto
attraverso l’auto osservazione, alla ricerca di tutto quello cui stiamo
reagendo e che ci provoca dolore e che risulta in qualche modo collegato alle
ferite originarie, che sono ancora vive dentro di noi.
In questo processo EFT può esserci molto utile fin da
subito, anche se ancora non sappiamo bene nè in quale ferita ci riconosciamo,
nè quale o quali maschere abbiamo deciso
di “indossare”, di conseguenza, per cercare di evitare di soffrire.
Di seguito alcune
frasi che potete usare come spunto sul tema:
Anche se quado sento parlare di maschere a me viene in mente
il Carnevale, ma effettivamente c’è qualcosa nella mia vita che non mi rende
proprio felice e soddisfatto...
Ma io non so quale maschera ho, non mi vesto nemmeno mai da
carnevale, certo che però se leggo bene la parola ABBANDONO, mi risuona.....
Anche se non so se ho subito una ferita di queste, e quale,
mi apro alla possibilità di capirlo, se è per il mio massimo bene, e di
elaborarla e lasciarla andare...
Anche se a me l’idea che qualcosa la sto co-creando mi fa
sentire in colpa, e la rifiuto, mi amo e mi accetto totalmente, anche se
rifiuto anche me...
Anche se mi sa che è tanto tempo che non esploro la gioia di
essere me stessa, manco sono sicura di saperlo chi sono..... e chi me lo fa
fare di scoprirlo poi, tanto mica lo so se c’è qualcosa da salvare...
Ho mai provato la gioia di essere me stesso? Mi apro
comunque alla possbilità di farlo ora... se non l’ho ancora fatto mi accetto
così..
Anche se questa cosa della gioia di essere se stessi mi fa
girare i sentimenti, se fossi me stesso fino in fondo non piacerei a nessuno..
Anche se sono convinta che se fossi me stessa non piacerei a
nessuno, mi amo e mi accetto , o per lo meno mi piaccio... anche se non è
vero...
Anche se ho paura di essere me stessa mi apro alla
possibilità che si possa fare..
Anche se mi ricordo quanto davo fastidio ai miei genitori, e
non avevano mai tempo perchè dovevano lavorare...
Mi vengono in mente i ricordi di scuola, mica potevo essere
me stessa, con gli insegnanti e i compagni, non andava bene niente....
Ho dovuto mettere una maschera, non piacevo a nessuno,
dicevano che ero strana...
Anche se mi sento molto delusa e arrabbiata, per come mi
sono sentita quando ero piccola...
Anche se sono ancora molto arrabbiata e mi viene voglia di
ribellarmi ogni volta che mia madre mi parla...
Anche se non so mai quando sto agendo e quando agisco solo
per lo sfizio di fare il contrario di quello che piace ai miei..
Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la
rappresentazione congelata di quando da piccola sentivo di dispiacere gli
altri, ed io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l’energia che ho
utilizzato per costruirla e mantenerla e la riporto nel mio centro...
Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la
rappresentazione congelata di me a tre anni, ed io continuo a reagire ad essa,
recupero tutta l’energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla e la
riporto nel mio centro...
Anche se a qualche livello ho generato e ancora oggi
mantengo questa rabbia, recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua
inconsapevole creazione e la riporto nel mio centro...
Anche se non credo di avere una personalità alternativa,
figuriamoci, io sono me stesso sempre, mi amo e mi accetto...
Anche se a leggere questo articolo non ho rivisto proprio
nulla di me, recupero tutta la mia energia legata a questo nulla e la riporto nel mio centro ...
Ho vissuto troppe brutte cose, non voglio perdonare, non è
colpa mia...
Mi rifiuto di pensare al passato... ciò che è stato è
stato....
Mi sembra di vivere sempre la stessa esperienza, e non
capisco perchè.... non è giusto..
Anche se non capisco perchè sono bloccato nello stesso tipo
di sofferenza da tanto tempo, mi apro alla possibilità di lasciarlo andare..
Mi perdono e mi accetto così come sono, con tutto quello che
ho vissuto e che vivo...
Spero che queste frasi vi possano aiutare, nel vostro
cammino per diventare sempre più consapevoli, personalmente ho amato molto
utilizzarle prima di tutto su di me e poi scriverle...
Che vi portino il meglio per voi!