Se chiudo gli occhi rivedo l’immagine di uno dei
miei insegnanti del Csv (centro volontariato sociale – ndr) che qualche anno fa, alla fine di un bellissimo intervento sulla comunicazione, ha
affermato “E ricordate: le gabbie dentro cui crediamo di essere hanno sbarre
che ci siamo creati con i nostri stessi pensieri.”
Allora quella frase fu per me illuminante, perché
entrò, “spaccando” l’ordine costituito e facendomi venire moltissimi dubbi su
come avevo pensato che il mondo potesse essere fino a quel momento!
Ricollegandomi a quella affermazione mi sento di
dire che quelle sbarre possiamo sempre abbatterle, perché in fin dei conti noi
abbiamo molto più potere di ciò che pensiamo….A tale proposito giova ricordare
il secondo principio dello sciamanesimo hawaiano, una cosa che a molti potrebbe
sembrare assurda, cioè che non esistono limiti!
Se pensiamo all’Universo come ad un’enorme massa
di energia in continuo movimento e trasformazione, ci sarà più facile renderci
conto che, seppure noi appariamo come una cosa separata dalle altre cose, e
anche le nostre esperienze sembrano limitate, in realtà questa è una verità
solo apparente.
Ogni nostro limite fisico, come ad esempio la
legge di gravità che ci tiene ancorati al suolo, o i nostri cinque sensi, che
ci danno dei mezzi per percepire la “realtà” che ci circonda, non sono altro
che “limitazioni creative”, perché ci rendono in grado, una volta incarnati in
un corpo fisico, di esperire una determinata tipologia di esistenza in questa
dimensione.
Inoltre, il fatto di avere giusti limiti fra noi
e gli altri ci dona la possibilità di esercitare una passione distaccata, cioè
aiutare le persone e condividere, senza venire travolti dalle loro sofferenze o
lutti.
Tra noi e gli altri, però, non esistono dei
confini reali perché noi siamo collegati a tutto il resto dell’universo come se
ci fosse un’immensa tela di ragno che unisce ogni cosa.
Per fare un esempio molto banale a dimostrazione
di questo, vi chiedo di ricordarvi se nella vostra vita vi sia mai capitato di
pensare ad una persona che amavate, o ad un carissimo amico o familiare lontano
e nel giro di pochi minuti/qualche ora ricevere una telefonata proprio di
quella persona.
Mi chiedo, allo stesso modo, se vi siate mai
trovati a dire una frase del tipo “ero fuori casa e sono rientrata, pareva che
me la sentissi che era successo…..” Oppure, in qualche caso più estremo magari
vi sarete trovati anche voi a “sentire” che a qualche vostro
conoscente/amico/familiare era successo o stava per succedere qualcosa, pur non
avendo ancora ricevuto nessun avviso.
Ebbene, tutti questi fenomeni sono la prova più
semplice che nessuno di noi è un’entità isolata e dovrebbe farci capire che
perfino ogni nostro pensiero, di odio o di amore, ha effetto su tutto
l’universo.
Mai sentito dire, per caso, che il battito di una
farfalla in Europa può causare uno Tsunami in Giappone?
Certo, magari questa affermazione cita un esempio
un po’ forte, ma non significa altro che la nostra idea di separazione è
un’idea puramente concettuale e assolutamente infondata.
Se quindi diamo per scontato questo tipo di
interconnetività, non solo fra le persone ma fra tutto ciò che esiste, in un
mondo che risulta essere ciò che di lui pensiamo non ci sono limiti neppure
alla nostra realizzazione, ovvero alle esperienze che possiamo creare a nostro
vantaggio.
Questo perché è sufficiente cancellare dalla
nostra idea del mondo le “limitazioni castranti”, imposteci dall’esterno, dalle
figure di riferimento quando eravamo piccoli, o dalle nostre stesse esperienze
dolorose e portare nella propria consapevolezza nuovi aspetti del mondo per
fare esperienza anche delle cose che ora reputiamo “estreme”… come ad esempio
diventare milionari, avere finalmente successo in tutti i campi della nostra
vita, usare la nostra saggezza innata per auto-guarirci o perfino vivere felici
e contenti per tutta la vita.
In fondo anche i miracoli hanno una spiegazione
molto semplice: la fede!
In tutte le sacre scritture, infatti, Gesù non fa
altro che ribadire che è la fede delle persone a “salvarle”, cioè la loro
CAPACITA’ DI AGIRE CONSIDERANDO UNA COSA (la guarigione, la liberazione, il
perdono) COME POSSIBILE.
Certo, proprio perché non siamo soli
nell’universo, il limite alla condivisione di qualcosa dipende anche da altri
intorno a noi e da ciò che essi credono e più sono le persone che credono nella
possibilità di un cambiamento desiderato più sarà facile ottenerlo.
Ma per quanto riguarda ogni singolo campo della
nostra esperienza personale, espandere la nostra consapevolezza all’idea che
non esistono limiti, se non quelli che noi stessi decidiamo di darci, potrebbe
comunque aprirci alla possibilità di manifestare nella nostra vita un grado di
benessere mai vissuto prima!
Penso valga la pena provare!