domenica 18 dicembre 2016

Dopo tanto lavoro su di me mi sento smarrito, cosa posso fare?


E poi arriva quel momento, quello che avresti sempre voluto evitare, quello della confusione.
Oppure "torna" quel momento, e ti viene voglia di sprofondare in una buca profonda come un tunnel collegato al centro della Terra, perchè tu no, tu non avresti mai pensato di caderci ancora.
Ti senti impantanato, non vai più ne avanti ne indietro e sebbene quello che c'è alle tutte spalle pare aver perso di importanza, non sai ancora cosa ne abbia, anzi, il solo vagliare delle ipotesi ti fa venire la nausea, ma un nausea tale che neanche una donna incinta al mattino.

Ti guardi intorno ma non vedi luce, non vedi nemmeno il banale riflesso di una banale lampadina al neon.

Può anche darsi che tu abbia fatto un grande lavoro su di te e ti sia concentrato nel risolvere i nodi che ti tenevano legato, che tu abbia esplorato il karma ancestrale, le dinamiche familiari fino alla quinta generazione precedente, che sia andato in regressione raggiungendo la 750a vita passata, rivedendo nei minimi dettagli tutti ma proprio tutti i blocchi tuoi e di tutte le anime che ti hanno preceduto, affiancato e anche di quelle che ti seguiranno, forse conosci perfino i blocchi segreti del tuo angelo custode.
Magari hai letto tanti libri che la biblioteca di Alessandria parrebbe un circolo ricreativo di quartiere; magari hai già frequentato corsi, ma così tanti corsi che non sai più dove mettere le mutande perchè ogni cassetto è zeppo di attesati; ti sei rivolto a così tanti guru, che l'ultimo ti ha perfino chiesto di diventare tuo discepolo; hai camminato a piedi la strada che da casa tua porta al Tibet; hai fatto il possibile e l'impossibile; ogni sera accendi due candele rituali, preghi i santi e gli dei di tutte le tradizioni, eppure ti senti ugualmente smarrito.

E non c'è nulla che ti aiuta.
E alla sola idea di fare qualcosa d'altro ti sale ancora di più la nausea.



A questo punto mi sento di darti un consiglio: fermati.
Non fare più niente.
Non cercare di risolvere o di risolverti, non lottare, non forzare, non combattere, non cercare soluzioni.

Siediti e respira. 

Probabilmente hai fatto davvero di tutto per sanare i tuoi buchi interiori, per cancellare le tue dinamiche disfunzionali, per mediare con te stesso trovando nuove strade che ti permettessero di non soffrire più.

E nessuna delle strade che hai intrapreso era in realtà sbagliata, sono state sicuramente tutte utili per il tuo percorso. Ogni cosa che hai imparato, ogni tecnica che hai appreso sono senza dubbio strumenti che ti è stato utile acquisire e che potrai decidere di sfruttare in ogni momento, a seconda che ti faccia piacere o meno.

Ma non ora.
Se ti senti smarrito ti suggerisco di non opporti, e di entare in questo smarrimento, perchè anche questo stato ha la sua ragione di essere.

So che hai fatto davvero tanto, e magari  ti fa arrabbiare sentirti adesso così confuso.

Ma credimi, tutto ha una ragione.

Probabilmente hai fatto di tutto per sanare i tuoi buchi interiori, per cancellare le tue dinamiche disfunzionali, per mediare con te stesso trovando nuove strade che ti permettessero di non soffrire più.

Ma può essere che tu lo abbia fatto cercando di "cambiarti" perchè, in fondo, in fondo, ti sentivi sbagliato, inadeguato, perso...


Può anche essere che dietro ogni tuo tentativo si celasse una segreta convinzione, quella di essere "rotto", difettoso, da aggiustare.


E forse ti sei chiesto "perchè io mi impegno tanto, ma così tanto, e non ottengo un pò di pace...", oppure "perchè nonostante tanto lavoro non arrivo al mio obiettivo?"

La risposta è molto semplice.

La risposta sei tu, è dentro di te, ma è fuori dal meccanismo del pensiero che ti ha guidato fino ad ora.

La risposta è nel lasciare emergere tutto ciò che sta emergendo dalla confusione, nel permettere a ciò che si sta muovendo dentro di te di espandersi e mostrarsi esattamente così come è, la risposta è nello smettere di reprimere le tue emozioni, nello smettere di cercare di risolverti, nello smettere di correre a destra e a manca in cerca di una soluzione.

Fermati, siediti, respira, e stai con quello che c'è.

Se ti sembra che quello che c'è sia troppo da affrontare continua a respirare e sappi che in questo il tapping ti può sicuramente aiutare, se utilizzato nella sua forma più pura, ovvero facendo SET, da uno stato di osservazione e presenza.

Non cercare la frase giusta, non cercare di scervellarti per trovare la preparazione adatta, questo ti porterebbe solo fuori strada.

Semplicemente quando ti senti confuso, quando non sai più cosa fare, quando emergono emozioni soverchianti o paralizzanti concentrati sul respiro, tieniti idratato, e utilizza la stimolazione del sistema energetico mentre stai presente a ciò che accade.

Pochi minuti di stimolazione potrebbero essere sufficienti per ritornare ad uno stato di quiete, e poi riuscire a valutare le cose con maggiore lucidità; oppure in situazioni più complesse, potrebbe diventare una pratica funzionale picchiettare per diverso tempo ogni giorno senza verbalizzazione, restando solamente consapevole di ciò che si muove.

La cosa più utile in assoluto è ascoltare ciò che emerge.
Non lottare.
Non fingere che non stia accadendo nulla.
Non fingerti forte.
Non contrastare quello che avviene.
Lasciati andare al processo.
Tutto è già innescato.
Tutto è come deve essere.


Se non sai come si fa SET guarda questo semplice video che fa parte del canale you tube di Armonia Emozionale: https://youtu.be/0XgAY4tuY0o








domenica 4 dicembre 2016

Un viaggio interiore con il tapping.




Qualche volta il “viaggio” che e’ la tua vita fa una capriola inattesa, rispetto a ciò che pensavi sarebbe stato il suo corso, e poi finisce, e tu con lui, a gambe all’aria. E allora, da quella posizione con la testa in giù e le gambe in su ti può sembrare di trovarti in stallo, come l’appeso dei tarocchi, in una situazione spiacevole, in un momento di buio. Magari hai vissuto un evento che ti ha scombinato i piani e le intenzioni, ti trovi nel dolore o nella confusione e non sai come uscirne.



Qualche volta in questi momenti è davvero difficile non farsi sovrastare dalle emozioni e venirne sommersi, e qualche volta questo stato emotivo molto precario o assolutamente squilibrato nel quale sei venuto a trovarti va ad inficiare tutta la tua vita, rendendoti meno efficace, efficente, produttivo, impedendoti di reagire in maniera proattiva agli stimoli, compromettendo lavoro e rapporti, perchè e’ come se fossi scollegato da te stesso.

Qualcosa che prima girava non gira più e tu non hai la minima idea di come fare.

Può essere che questo sia avvenuto in seguito ad un evento particolare, come dicevo, come il moroso che ti ha lasciato, l’aver vissuto un lutto per la morte di una persona cara, l’aver perso il lavoro, l’aver ricevuto una diagnosi che sembra una “condanna”. E’ accaduto quel qualcosa che “non avresti pensato mai” e sei in apnea, con gli occhi spalancati come quelli di un pesce palla e la stessa espressione che pare vuota, perchè il vuoto è nella direzione che non c’è più.

Oppure può essere che tu senta che sei finito in un buco nero, ma senza una ragione apparente.

Allora il rischio è di finire “interrotti”, come un giocattolo rotto, tanto più se magari, per quelle trame destiniche che sempre ti aspettano al varco perchè l’anima le ha disegnate per evolvere, non è nemmeno la prima volta che vivi la stessa esperienza, o comunque l’accaduto del presente ti collega per emozioni e intensità a qualcosa di già avvenuto.

ECCO, è proprio qui che c’è la tua grande, immensa occasione per scendere nella profondità di te stesso e crescere, e allinearti sempre di più alla tua Essenza.



Perchè come dice Jodorowsky e io non mi stanco di ripetere, in molti punti delle tua vita può sembrarti di incappare in un tranello, ma dove c’è la “trappola” apparente c’è anche il tesoro: è come fossero due facce della stessa medaglia, e sta a te scegliere quale faccia guardare.

Quando sei nel dolore, nella confusione, nel buoi sei esattamente come Dante davanti a Virgilio, pronto a scendere negli inferi e fare un viaggio in contatto con l’anima e tutto ciò che ti trattiene, e tutto ciò che ti può far evolvere.

In questi momenti ti vengono richiesti il coraggio, la pazienza e la forza di antrare in contatto con te stesso e prestare semplicemente ascolto a ciò che si manifesta.

Allora puoi utilizzare il tapping, stimolando il sistema energetico dei meridiani e chiederti:
Che cosa sento adesso, a livello del corpo?
Quali emozioni sto vivendo?
Quali sono i pensieri, le convinzioni, le idee che si manifestano?
Mi è capitato di sentire le stesse emozioni in altre occasioni?
Quando mi sono già sentito così cosa era successo?
Se restando in contatto con le mie emozioni  e le mie sensazioni esploro il mio spazio personale, chi o che cosa trovo (ricordi, idee, immagini, credenze)?
Cosa dico, penso, racconto su ciò che sta succedendo?

E per ogni cosa che emerge, sempre continuando a stimolare il sistema energetico, ripeti:
Rilascio ogni attaccamento emotivo a........ (emozione, ricordo, pensiero, idea, fantasia).

Se non sai ancora cosa sono le tecniche energetiche, dette tapping, guarda pure qui:

Ricorda che non c’è notte così nera che non sia seguita dall’alba, ma se senti che è un momento in cui non ce la fai da solo chiedi aiuto, alla famiglia, agli amici, ai vicini, a degli esperti.
Buon viaggio di scoperta con il tapping.
Virna