Quando tengo i corsi spiego sempre alle persone che la differenza nella nostra vita non la fanno gli eventi, bensì come noi decidiamo di reagire agli eventi.
Gli eventi possono essere solo di due tipi, quelli mutabili nelle loro conseguenze, e quelli immutabili.
La vita ci porta continuamente entrambi e spesso entrambi ci mettono alla prova.
Qualche mese fa ho vissuto l'impatto con un evento immutabile nelle sue conseguenze e voglio condividere con te alcune riflessioni a riguardo.
Uno dei miei amici pelosi, Angel, è tornato ad essere Essenza, dopo che un'auto lo aveva investito.
Mi sono subito accorta che in me era in atto un congelamento delle emozioni, dovuto ad uno schema antico.
In automatico stavo per seguire la dinamica appresa dai miei genitori: morto un animale se ne prende subito un altro.
A volte è necessario fare una scelta d'imperio per rompere il circolo
vizioso che lega l'azione alla compensazione. La scelta diviene
possibile nel momento in cui abbiamo portato attenzione e presenza alle
nostre emozioni/azioni/reazioni abbastanza a lungo da focalizzare "il
minuto prima che....", ovvero l'istante in cui l'abitudine sta prendendo
il sopravvento sul reale stato di necessità.
Quando perdiamo una cosa, o
perfino quando temiamo di perderla è abitudine consolidata per molti
ricorrere ad un sostituto/compensazione che ci impedisca di sentire il
dolore della perdita. Quando lasciamo che questa abitudine si ripeta
ancora e ancora evitiamo però a noi stessi la grande lezione che
può arrivare dal restare nella perdita, dall'accogliere la tristezza,
gettando le basi per una sana elaborazione del "lutto" e allenando la nostra capacità di tolleranza alla
frustrazione.
Se da piccoli nessuno ci ha educato all'elaborazione,
alla tolleranza della perdita, del no, è sempre possibile cambiare
abitudine, imparando a riprendere il contatto vitale con le nostre
emozioni; scoprendo che non ci sono nemiche, bensì compagne; abituandoci
all'idea che "stare" significa anche non scappare ogni qual volta
qualcosa non è come vorremmo o non è andata come volevamo.
Quando ci troviamo stretti nella morsa del "devo trovare un'altra
-soluzione, giacca, compagna, strada, professione per sostituire quella
che ho perso, e/o che non sembra come vorrei", ogni volta che ricorriamo
a qualcosa di esterno che abbassi lo stress di ciò che abbiamo davanti,
possiamo chiederci "sto agendo per amore, sto rispettando me stesso/a o sto
solo cercando di non sentire qualcosa?"
E se la risposta è che stiamo cercando di mettere a tacere il nostro sentire il mio consiglio è FERMARSI e RESPIRARE.
Io ho deciso di fermarmi e consentirmi di sentire, provare, elaborare il lutto che sentivo nel cuore, per la apparente separazione da un grande amico (in realtà sono convinta che sia ancora con me, in un'altra forma).
Dopo alcune ore ho sentito arrivare le lacrime, e il dolore, ma la verità è che si sono attivati in me anche dei pensieri decisamente disturbanti su cosa avrei potuto fare per impedire quello che è capitato.
Questo succede spesso.
Quando capita qualcosa che scombussola il mondo intorno a noi, lasciandolo diverso da come lo conoscevamo, sopratutto quando ci vengono toccati gli affetti, le relazioni, le cose o le persone cui teniamo di più, o accettiamo le cose oppure ( più spesso) iniziamo a pensare ad un finale alternativo, che si sarebbe potuto verificare se noi avessimo fatto qualcosa di diverso, se ci fossimo comportati meglio, se fossimo stati più bravi, più belli, più meritevoli, se solo avessimo.....
Questi pensieri si chiamano fantasie e sono prodotte da energia vitale congelata, energia che viene tolta da quella che abbiamo a disposizione, tolta dal flusso.
Le fantasie sono fatte della nostra energia e della nostra energia si nutrono, attivando in noi reazioni, e pensieri proprio come se ci trovassimo di fronte ad un evento reale, e scatenando emozioni di ogni genere, da quelle estremamente piacevoli, se la fantasia che stiamo alimentando è bella, a quelle più difficili da vivere, se la fantasia ci porta pensieri disturbanti, attivando paure, rabbia, passioni tristi.
Ancora una volta le tecniche energetiche possono venirci in aiuto e aiutarci a elaborare le nostre emozioni, sciogliendo anche le memorie, le credenze e le fantasie disturbanti. Ecco alcune frasi da utilizzare con il tapping:
Anche se sento tutto questo dolore, tutto questo può cambiare e lascio che cambi.
Anche se non vorrei che fosse successo recupero tutta la mia energia legata a questo pensiero e la riallineo al mio centro.
Rilascio ogni attaccamento emotivo a questa sensazione di vuoto.
Rilascio ogni attaccamento emotivo a quanto è successo e a ciò che significa intimamente per me.
Anche se penso che avrei potuto impedire che il mio amico animale morisse, se solo avessi fatto qualcosa per impedirlo non mi sentire cosi male, recupero tutta la mia energia legata a questa idea e la riallineo al mio centro.
Anche se sento un vuoto tremendo, mi servirebbe qualcosa per non sentirlo, recupero tutta la mia energia legata a questo vuoto e la riallineo al mio centro.
Anche se penso che non supererò questo lutto, come farò senza il mio amico, tutto questo può cambiare e lascio che cambi.
Anche se non posso accettare che sia morto, recupero tutta la mia energia coinvolta in questo rifiuto e la riallineo al mio centro.
Anche se voglio che il mio gatto sia ancora vivo, recupero tutta la mia energia collegata a questa idea e la riporto nel mio centro.
Anche se rifiuto completamente e decisamente questa situazione mi apro alla possibilità di accettare ciò che è accaduto.
Anche se mi sento come mi fosse caduto un fulmine in testa rilascio ogni mio attaccamento emotivo a questa situazione.
Anche se nel mio spazio di
percezione c’è la fantasia che dovevo agire diversamente e avrei evitato tutto questo, e io continuo a
reagire a questa fantasia, recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua
creazione e la riallineo al mio centro...
Anche se mi sento addosso la colpa, mi apro alla possibilità di amarmi ed
accettarmi…
Anche se non me la sento...
non me la sento proprio...rilascio ogni mio attaccamento emotivo al senso di colpa e a ciò che rappresenta per me.
Anche se mi sento un fallimento, come persona, perchè avrei dovuto occuparmi meglio del mio gatto, e perché non mi sento forte abbastanza per
questa cosa.. tutto questo può cambiare e scelgo che cambi.
Anche se penso che la vita
mi ha tradita, recupero tutta la mia energia coinvolta nella creazione di
questo pensiero e la riallineo al mio centro...
Ogni volta che un animale che abbiamo amato passa oltre, c'è un momento difficile, che è quello del distacco, ma quando elaboriamo la separazione, allora tutto quello che resta è l'amore che ci siamo dati, e l'amore non muore mai.
Non ci sono. Non dormo lì.
Io sono come mille venti che soffiano.
Io sono come un diamante nella neve splendente.
Io sono la luce del sole sul grano dorato.
Io sono la pioggia gentile attesa in autunno.
Quando ti svegli la mattina tranquilla,
sono il canto di uno stormo di uccelli.
Io sono anche le stelle che brillano,
mentre la notte cade sulla tua finestra.
Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo.
Non ci sono. Io non sono morto.
-Mary Elizabeth Frye