Un giorno ho ricevuto un invito a cena da una mia ex allieva, ora
amica e collega, e da suo marito.
Mi chiamano e mi dicono: “Stavolta “vogliamo avere a cena
solo te, non tutte le colleghe, dai vieni che ti cuciniamo il pesce!”
In giugno avevamo fatto una cena tra colleghe a casa loro e
mi pareva fosse andato tutto bene, ma stavolta insistono perché vada da sola.
“E non portare niente, mi raccomando!” Sono quasi minacciosi.
Non sono abituata a ricevere questi inviti senza motivo
apparente, sono una persona che chiederebbe subito: “Ma perché? È il tuo
compleanno?” Ma stavolta vado. Così, accetto e non mi pongo neanche tanti
perché, vado e basta. Ringrazio e vado.
Mi preparano una cena coi fiocchi, io adoro il pesce, mi
sembra che sia la Vigilia di Natale: capesante gratinate, seppie in nero,
gamberoni alla busera e tonno con rosti di patate al forno con patate arrosto,
vino a fiumi e limoncello.
Sono stupita, entusiasta, sarà il vino, cominciamo a parlare
di viaggi, la Tunisia, il Marocco, la Grecia, che bello, mi pare di essere in
famiglia.
E poi lei dice:” Siamo proprio contenti che tu sia venuta,
era tanto che volevamo ringraziarti per quello che mi hai insegnato!”
In che senso, scusa?
E comincia ad elencare tutte le cose che le ho
detto/insegnato quando mi ha fatto da supplente quando mi ero fratturata il
coccige e non potevo andare a scuola, di come le telefonavo per vedere se
andava tutto bene con i ragazzi, di come le preparavo le lezioni.
Io non mi ricordo.
“Ma si” - insiste lui- “la chiamavi a casa tua a controllare
le verifiche, le davi le scale di valutazione, mi ricordo io che dovevo tenere
i bambini dopo il lavoro!”
Io non mi ricordo.
Cioè mi ricordo che mi ha fatto da supplente, che l’ho
preparata al concorso ordinario, certo. Ma tutti questi particolari, proprio
no.
Comincio anche un po’ a preoccuparmi, che sia l’età?
Poi lei conclude:” Guarda che tu non mi hai solo insegnato,
mi hai dato amore, entusiasmo per questo lavoro, insomma il tuo era amore
incondizionato. Hai dato amore tutta la tua vita a due mani ed è ora che lo
accetti a quattro, grazie!”
Non so proprio cosa dire, dopo un po’ mi riprendo, mi sento
come quelli che non bada mai nessuno e a cui poi fanno una festa a sorpresa
come nei film americani, non posso far altro che ringraziare.
Stamattina sono ancora stordita da tutto quell’amore, o dal
vino? Penso che però sia proprio così che vivo, che ho vissuto, che molti di
noi vivono.
Diamo tutta la vita agli altri senza renderci conto di
quello che diamo, dell’impatto delle nostre azioni sulle vite degli altri,
senza renderci conto di quello che lasciamo dietro di noi.
È una bellissima giornata, vado a fare una passeggiata –
penso.
Sì, però prima mi dico BRAVA!
Tiziana Manca Gherrino Alessi
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Leggo la bellissima testimonianza di Tiziana e penso a tutte le persone che fanno tanto per gli altri e non se ne accorgono, oppure non pensano di fare abbastanza, o ancora hanno difficoltà a ricevere complimenti, regali, inviti, ringraziamenti.
Ciò che pensiamo di noi stessi è molto importante.
Cambia la nostra prospettiva delle cose e le nostre reazioni e azioni.
Ma molte persone sono in difficoltà a credere di meritare, di essere brave in qualcosa, di meritare amore, di poter ricevere senza sforzo.
Questo dipende dall'immagine di sè che hanno acquisito negli anni, attraverso le esperienze, ciò che gli è stato detto, le convinzioni che hanno messo insieme, soprattutto nel tempo della prima infanzia.
Ecco, è spesso difficile confrontarsi con l'immagine di noi stessi e qualche volte questa immagine è così fuorviante da portarci all'infelicità.
Pensa a te stesso.
Pensa a tutti gli aggettivi con i quali ti definiresti.
Pensa a ciò che fai, al contributo che dai, nelle relazioni, nella famiglia, sul lavoro.
Come ti vedi? Come parleresti di te agli altri?
Come valuti ciò che fai?
Pensa a ciò che questo ti suscita.
ASCOLTA CHE EMOZIONI SALGONO.
Prendi appunti.
Quando puoi fermati, fai dei bei respiri profondi, e usa questa frase su tutto ciò che è emerso:
Rilascio ogni attaccamento emotivo a questo e a tutto ciò che significa per me.
Usala anche sulle cose positive emerse.
Talvolta siamo attaccati emotivamente ad un idea di noi come super eroi o super eroine.
La cosa potrebbe andare bene se ci rende felici, ma potrebbe causarci anche molto stress.
Perciò sperimenta e vedi dove ti porta la frase di rilascio.
CHE TU POSSA SEMPRE ESSERE CONSAPEVOLE DI QUANTO VALI..
Virna
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