domenica 18 marzo 2018

Puliti dentro - belli fuori



Sabato ho indugiato nelle pulizie di casa. Ho sistemato, riordinato, pulito e lavato e più lo facevo più il cuore mi si apriva. Alla fine, dopo una salutare doccia, avevo il volto lieto di un bambino che ha appena finito il suo gioco.
Questo momento di "leggerezza" e di bellezza, mi sono resa conto nel tempo, si manifesta sempre anche quando si fanno le pulizie "interiori", ogni volta che si riporta in flusso la propria energia.
Ho la teoria che quasi sempre ci accostiamo alle discipline naturali, tecniche energetiche, terapie olistiche con lo scopo di pulire, di riordinare, di sistemare e di lavare via ciò che magari nel passato ci si e' appiccicato addosso, abbiamo conservato volontariamente, oppure si e' accumulato, per i più svariati motivi, e ora ci zavorra, impedendoci la più alta forma di libertà, cioè la piena espressione di noi stessi.
Tempo fa ho letto una cosa, di cui non cito la fonte solo perché me la sono scordata, ma che suonava più o meno così : "donare benessere agli altri e' l'arte di renderli felici mostrando loro che non si vedono felici". L'ho trovata molto significativa, per me che faccio il coach e che amo mostrare alle persone le qualità che già hanno, ma che a volte non riescono proprio a vedere. 
Che si tratti di ricordi dolorosi, di memorie disturbanti, di convinzioni limitanti, tutto ciò che si stipa dentro la nostra mente e del quale non ci liberiamo in maniera ecologica forma mattoni che ottenebrano la nostra visione di noi stessi, degli altri e del mondo stesso nel quale viviamo, dando vita a mappe che molte volte ci portano fuori strada rispetto alla via dell'anima.
Castaneda, giustamente, suggerisce di percorrere sempre sentieri che hanno un cuore, ovvero strade nelle quali il nostro cuore batte in armonia.

Io non posso vivere la vita di un altro ed essere felice, e per lo stesso principio non posso nemmeno vivere la vita di "un personaggio" che mi abita, di una maschera che si nutre di parti di me del passato ed essere felice. Un grande filosofo una volta ha scritto che bisognerebbe vivere "senza memorie ne desideri", nel senso che bisognerebbe sempre essere in grado di affrontare ogni giorno come un giorno nuovo e a se stante. Ma se dentro di noi ci sono milioni di "mondi congelati", fatti di interpretazioni della realtà che abbiamo fatto nostre in momenti di dolore, sofferenza o pericolo, e questa energia ci impedisce di muoverci liberamente e di evolvere beh, questo e' un vero peccato.
Ma come e' possibile vivere puliti dentro per essere anche più belli (leggasi sereni) fuori? 
Il primo passo consiste nel rendersi conto che le emozioni che viviamo non sono nostre nemiche, anche quando sono emozioni che ci verrebbe voglia di etichettare come negative. Paura, rabbia, angoscia, inquietudine, sofferenza sono solo segnali che ci arrivano dalla nostra parte più interna per indicare che  stiamo attraversando un'esperienza che ha una certa frequenza, e in quel caso si tratta di emozioni adeguate; oppure, quando non stiamo vivendo alcuna esperienza "negativa" ma proviamo comunque emozioni che ci creano disagio, allora esse ci segnalano che c'è uno squilibrio nel nostro sistema energetico, dovuto a qualche traccia non digerita del nostro passato, affinchè possiamo portare a quei mondi congelati la nostra attenzione per liberare l'energia trattenuta e riportarla in flusso.
Quando sentiamo che siamo preda di emozioni che ci squilibrano, allora, limitiamoci a osservare cosa sta succedendo in noi, senza rifiutarle, permettiamo alle emozioni di comunicare con noi, chiediamoci "questa emozione cosa mi sta dicendo di me?" 
In questo modo riusciremo a portare consapevolezza su ciò che sta sotto l'emozione e potremo, come dire, lavorare sulla base dell'iceberg e non sulla sua punta. 
A tutto quello che emerge possiamo applicare Eft, Set o Iep.
Tutte queste pratiche ci consentono di pulire le tracce del passato e liberare le nostre energie, per poterci realizzare pienamente, dando l'occasione a tutti i nostri talenti di sbocciare come fiori a primavera... 

Buone pulizie a tutti...

domenica 4 marzo 2018

LASCIARE ANDARE... per manifestare il meglio per te

C’è una legge fondamentale nell’Universo, che noi, spesso, ci ostiniamo a ignorare: niente può entrare in uno spazio già ricolmo.
Questa legge ha a che vedere con il tanto declamato LASCIARE ANDARE.


Tu pensi di volere una relazione soddisfacente, ma non hai mai lasciato andare veramente una o più relazioni precedenti.
Tu pensi di volere più abbondanza nella tua vita, ma non hai mai lasciato andare uno o più schemi e convinzioni limitanti su te stesso, sull’abbondanza e sul denaro.
Tu pensi di volerti realizzare nel lavoro, con una professione straordinariamente nutriente, bella, e che ti dia soddisfazioni, ma hai la mente zeppa di concetti che ti limitano e resti nel lavoro vecchio per la paura di rischiare.
Tu pensi di volere cambiare ma poi ti aggrappi con tutte le tue forze e con i denti e con le unghie a ciò che eri prima, e se la tua anima ti spinge a cambiare in maniera più forte “ti causi anche un sacco di sofferenza”, perché cerchi di impedire un processo inevitabile e in armonia con altre leggi dell’universo: LA VITA E’ CAMBIAMENTO.


Tu, insomma, dici che il passato non esiste e che vuoi il futuro che meriti, ma in realtà è il presente che non esiste nella tua vita, perché stai ancora vivendo il passato, che replichi ancora e ancora, implacabilmente.
Pensi di essere libero di scegliere, ma non è così. Finché non hai “energeticamente” ripulito il campo, cioè il tuo spazio personale, da tutto ciò che appartiene al passato tu continui a ricreare instancabilmente il passato, anche se gli attori che lo recitano insieme a te cambiano ogni volta.
LASCIARE ANDARE è in sostanza fondamentale per ottenere IL MEGLIO PER TE.
Ma lasciare andare non significa che adesso devi lasciare tua moglie, licenziarti dal lavoro, vendere casa, prelevare tutti i tuoi soldi e partire per uno stato estero lontanissimo.
LASCIARE ANDARE significa avere il coraggio di entrare in connessione con te stesso e esplorare ciò che ti fa bene e ti piace, ti nutre e ti rende felice; e portare alla consapevolezza che cosa trattieni per paura… di perdere, della solitudine, di “ma come farò dopo”, di riuscire, di realizzare davvero ciò che sogni, di essere felice, di vivere… ecc. ecc.   
La differenza fondamentale nella vita, e in ogni scelta, è infatti basata sul fatto che se non scegli qualcosa per AMORE, lo stai scegliendo per PAURA.
E siccome, come dicono gli sciamani, L’ENERGIA VA DOVE VA L’ATTENZIONE, se le tue scelte sono basate su automatismi, ricordi che ancora ti condizionano, schemi limitanti, convinzioni che ti impediscono di far emergere il tuo vero potenziale e fantasie allora la manifestazione che realizzi non potrà che essere molto al di sotto di ciò che lo Spirito vorrebbe per te.
In poche parole serve che tu abbia il coraggio di farti qualche domanda:
Come mi sento?
Sono felice?
Mi piace questa cosa che sto vivendo?
Mi da soddisfazione questo lavoro?
Sono contento delle esperienze che vivo?
Questa relazione è una relazione nella quale ho la possibilità di crescere, espandermi, e evolvere?
E’ una relazione vitale? Cosa posso fare per renderla tale? Posso metterci più energia, più condivisione, più intimità, più amore?
E così via.
Ma soprattutto serve che tu porti alla consapevolezza ciò che è vitale nella tua esistenza, proprio ora, proprio qui, e ciò che non lo è e serve che tu apra la mano, rispetto ciò che non è più vitale e LASCI ANDARE, con rispetto, amore e gratitudine. Onorando ciò che ha significato nella tua Vita, ma separandotene, se non è più allineato con la più alta manifestazione di te.
Non c’è un paracadute, non c’è una assicurazione disponibile, per garantirti nel momento in cui stai lasciando andare ciò che non è più funzionale al tuo sviluppo e alla tua crescita.
Ma io ti assicuro che se trattieni ciò che non è più vitale per paura ciò che otterrai sarà molta frustrazione, molto rancore, e probabilmente molto dolore.




Ma perché tratteniamo, più o meno tutti, cose, situazioni, relazioni, idee, ricordi, esperienze che non sono più funzionali alla nostra crescita?
Per due ragioni fondamentali.
La prima è che abbiamo ancora qualcosa da imparare da quella cosa, situazione, relazione, idea, ricordo, esperienza.
La seconda è perché quella cosa, situazione, relazione, idea, ricordo, esperienza è piena di “emozione” e il nostro corpo emozionale ci è attaccato.
Non sono mai gli eventi a condizionarci, bensì i nostri attaccamenti emotivi.
Un evento vissuto nello stesso momento da due persone può infatti essere neutro per una delle due e colmo di riflessi emotivi per l’altra.
Questo dipende moltissimo da ciò che già è emotivamente carico per noi, al nostro interno, dalle ferite ancora irrisolte, dagli schemi preferenziali di reazione messi insieme negli anni dell’imprinting, nella fase delle matrici perinatali, o ereditati dall’albero, e si collega alla nostra memoria emotiva primaria.
Ma la buona notizia è che IL MOMENTO PRESENTE E’ IL MOMENTO DI POTERE, quello dal quale è possibile apportare un cambiamento.
Perciò, se senti che sei attaccato a qualcosa che vorresti lasciare andare, ma non sai come fare; se ritieni di avere convinzioni limitanti che non sai come lasciare andare; se c’è un ricordo che ti tormenta e non sai come lasciare andare; se vuoi comunque fare un lavoro su di te rispetto al lasciare andare esegui questo semplice esercizio:

SCEGLI UN TEMA
(Ad esempio l’abbondanza e per completezza, sul suo opposto, cioè la scarsità.)
PRENDI APPUNTI SU TUTTO CIO’ CHE QUESTO TEMA EVOCA IN TE  
(Ad esempio: l’abbondanza nella mia vita non so nemmeno cosa sia; ho sempre dovuto lottare per i soldi; guadagno così poco che fatico ad arrivare a fine mese; la ricchezza sembra non essere per me; le persone ricche sono tutte disoneste… ecc. ecc.)
METTI LA MANO SINISTRA SUL TUO CUORE E LA DESTRA SOPRA LA SINISTRA E RIPETI QUESTA FRASE PER OGNUNA DELLE COSE CHE HAI SCRITTO E PER OGNI COSA CHE DOVESSE EMERGERE SVOLGENDO L’ESERCIZIO (mentre lo fai, prendi dei respiri profondi e fra una frase e l’altra fai ancora 3 o 4 respiri profondi portando attenzione a cosa accade in te.)
RILASCIO OGNI ATTACCAMENTO EMOTIVO LEGATO A…
(Ad esempio: Rilascio ogni attaccamento emotivo legato all’idea che l’abbondanza nella mia vita non so nemmeno cosa sia; Rilascio ogni attaccamento emotivo legato all’idea che ho sempre dovuto lottare per i soldi; Rilascio ogni attaccamento emotivo legato al fatto che guadagno così poco che fatico ad arrivare a fine mese; Rilascio ogni attaccamento emotivo legato all’idea che la ricchezza sembra non essere per me; Rilascio ogni attaccamento emotivo legato all’idea che le persone ricche sono tutte disoneste… ecc. ecc.)
La frase può essere utilizzata su ogni cosa; ricordi, convinzioni, idee, fantasie, ecc. ecc.

Buona sperimentazione e ricorda: per lasciare che la vita ti porti ciò che è meglio per te serve che accetti di lasciare andare ciò che non è per te.