lunedì 30 settembre 2013

EFT E HONEYSUCKLE: per chi vive nel rimpianto.

I






Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.

HONEYSUCKLE – stato d’animo negativo

Coloro che si trovano in uno stato HONEYSUCKLE negativo non riescono a lasciarsi alle spalle il passato e vivono di rimpianti. Costantemente fantasticano cosa sarebbe potuto accadere se, come sarebbe stato bello se…. La loro frase tipica comincia con “mi ricordo quando….” Oppure “ai bei tempi…..” La caratteristica principale di questo stato è non riuscire a vivere il presente perché si sono idealizzate le esperienze del passato. Honeysuckle non riesce ad accettare la perdita delle persone care, la fine di un rapporto sentimentale e la vecchiaia che avanza. Chi si trova in questo stato resta fermo, bloccato in una nostalgia che gli impedisce di vivere davvero e accogliere nuove esperienze.


HONEYSUCKLE – stato d’animo trasformato.

Il rimedio HONEYSUCKLE aiuta la persona ad apprendere dal passato per poter vivere il presente, qui e ora, con rinnovata fiducia nel futuro. Questo fiore è utilissimo tutte le volte che c’è un blocco nel lasciare andare qualcosa, quando c’è nostalgia dopo un lutto o una rottura, quando si soffre ancora ricordando qualcosa di bello che è finito, ma anche tutte le volte che il passato piomba nella nostra vita (non per forza un passato piacevole) e quando un ricordo interferisce con la nostra evoluzione. HONEYSUCKLE può essere somministrato in abbinamento a Rescue, Walnut e Sweet Chestnut tutte le volte che si subisce una perdita inaspettata. Insieme a Walnut e Star of Bethlehem è indicato alla nascita.



HONEYSUCKLE ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra o che stiate già assumendo HONEYSUCKLE

PER LA NOSTALGIA VERSO UNA RELAZIONE FINITA

Punto karate: Anche se provo nostalgia per X e penso che non sarò più così felice, beh, si penso che non sarò più così felice
Sopra la testa: non sarò mai più felice come con lui
Sopracciglio: voglio tornare indietro
Lato dell’occhio: se avessi una bacchetta magica
Sotto l’occhio: tornerei nel passato
Sotto il naso: con lui/lei si che stavo bene
Sotto il labbro: quanti ricordi che ho con X

Clavicole: tutto mi ricorda di lui/lei
Sotto ascella: non potrò più essere felice
Sotto seno: mi sembra impossibile vivere senza di lui/lei

Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita e seguire ciò che emerge.

PER CHI VIVE DI RICORDI

Punto karate: Quando ero più giovane, allora si che era meglio.
Sopra la testa: ero più spensierata/o
Sopracciglio: avevo molti più amici
Lato dell’occhio: mi ricordo quando uscivo con loro
Sotto l’occhio: adesso tutto è cambiato
Sotto il naso: non sarà più come prima
Sotto il labbro: mi mancano i bei tempi andati

Clavicole: mi tocca vivere di ricordi
Sotto ascella: chissà dove andremo a finire
Sotto seno: tutto peggiora con il tempo

Pollice: si stava meglio una volta
Indice: adesso il mondo va sempre peggio
Medio: non è più come prima
Anulare: era tutto più semplice
Mignolo: era più bello


PER QUANDO QUALCOSA DEL NOSTRO PASSATO IRROMPE NELLA NOSTRA VITA

Punto karate: Anche se mi sembra che il mio passato stia tornando a perseguitarmi mi apro alla possibilità che voglia portarmi una lezione da imparare
Sopra la testa: da quando ho visto/sentito/ricordato….x mi pare di rivivere il passato
Sopracciglio: sono stufo…
Lato dell’occhio: mi sento bloccato…
Sotto l’occhio: è come se fossi fermo ad un palo
Sotto il naso: vorrei lasciarmi tutto alle spalle
Sotto il labbro:è come un film dove si rivive sempre la stessa esperienza..

Clavicole: posso lasciare andare il passato
Sotto ascella: sono pronto a lasciare andare il passato
Sotto seno: mi concedo di lasciare andare il passato

Pollice: mi perdono se lascio andare il passato
Indice: voglio lasciare andare il passato
Medio: scelgo di lasciare andare il passato
Anulare: rimando il passato al suo giusto tempo
Mignolo: lascio andare il passato.

sabato 28 settembre 2013

APPUNTAMENTI DI OTTOBRE E NOVEMBRE



APPUNTAMENTI OTTOBRE- NOVEMBRE:

 

16.10.2013 ore 20.45

MINI CORSO DI EFT

Presso RISTORANTE BIOLOGICO VEGANO “PAPILLA”

tel. 049 9404620 - via Cà dai Pase 15, Cittadella (PD)
info@ristorante-papilla.it
COSTO 5 EURO
POSSIBILITA’ DI CENA VEGANA ALLE 20.00
IL COSTO DELLA CENA E DELLA CONFERENZA È DI 20 EURO

 

 

25.10.2013 ore 20.30

SERATA GRATUITA DAL TEMA:

“EFT E PRESENZA MENTALE - come gestire le proprie emozioni restando nel presente.”

In occasione della presentazione del libro di VINCENZO BILOTTA:

“L'arte della Consapevolezza”

Al dì là di scienza e religione alla scoperta del nostro vero io

Presso LIBRERIA UBIK di Castelfranco Veneto – TV

Via G. Garibaldi, 8. 31033. Castelfranco Veneto (TV). Tel: 0423 721254.
castelfranco@ubiklibri.it

 

 

 

30.11.2013 – dalle 10.00 alle 12.00

EFT PER MAMME

Presso l'Associazione Tra MaMme

P.le Europa 12 30020 Marcon Venezia

OFFERTA LIBERA

per info:




DATA DA DESTINARSI :

CORSO BASE DI EFT E SET …


PER INFO: 3485417466 o mail a virna.trivellato@yahoo.com








giovedì 26 settembre 2013

EFT e l'ARTE DELLA COMUNICAZIONE.



Uno dei più grandi problemi delle persone sta nella incapacità di avere una reale COMUNICAZIONE con l’altro. Un dialogo che sia davvero scambio e occasione di crescita.
Mia madre oggi si è rivelata una specchio illuminante di questo e condivido con voi la mia esperienza.
Per motivi che non sto a specificare, ad un certo punto, parlando di un sintomo che ha, mi ha chiesto “MA CHI MI AVRA’ PROCURATO QUESTO DANNO?” e dato che poi la discussione ha assunto toni caldi e io ho reagito con rabbia mi ha chiesto inoltre “MA HAI TUTTA QUESTA RABBIA – DENTRO?” Lì ha fatto breccia. Mi sono completamente disidentificata dalla rabbia, che davvero, fino ad un minuto prima, era MIA MIA MIA e soprattutto “GIUSTA-GIUSTIFICATA” e mi è venuto da ridere.
Ho mangiato con lei, ho fatto le faccende, e prima di uscire me la sono “spupazzata” riempiendola di bacini.

Prima riflessione: quando qualcosa ci crea disagio cerchiamo un colpevole fuori. È lui che non mi capisce, lei che non si comporta bene, lui che non mi ascolta, la mia mamma che non cambia mai, mia figlia che fa quello che vuole (E per certi versi direi che altro dovrebbe volere fare???? Io pure voglio fare quello che voglio J), lui che mi ha lasciato, l’altro che non mi perdona….

Seconda riflessione: siamo esseri che non possono non comunicare, perciò il secondo istinto, dopo aver provato disagio, è andare dall’altro (il nemico J) e dire quello che pensiamo, ma invece di comunicare quello che abbiamo dentro accusiamo, giudichiamo, critichiamo. (Se state pensando “ma io non lo faccio, non ne sento il bisogno, se litigo con qualcuno anzi non gli parlo più…” oppure “ma io no…. Non vado a rompere le scatole, me ne sto zitta e non parlo, anzi, forse tengo il muso, ma non dico niente”, beh, sono pure queste ipotesi entrambe forme di comunicazione con cui cerchiamo di trasmettere all’altro il nostro disagio. L’altro, che dovrebbe dotarsi di sfera di cristallo per leggervi dentro tutti i nostri pensieri, intenti, emozioni, è così ovviamente, “caldamente invitato” ad accorgersi che QUALCOSA NON VA’).

Pensate a questo esempio.

Lite madre e figlia. (in una famiglia a casoJ)

Ipotesi A: la mamma fa qualcosa che crea dolore-rabbia-disagio nella figlia.
La figlia urla “È colpa tua, sei sempre uguale, non mi ascolti mai, fai sempre di te stessa il centro dell’universo, e ti lamenti, non mi capisci”
BUM. COLPITA.
Se la mamma non è fortemente consapevole la comunicazione è già finita.
Si è dentro la lotta, preda delle emozioni e invece di usarle come navigatori satellitari per capire cosa sta succedendo dentro di noi, quali convinzioni, mondi congelati, ricordi, fantasie e paure ci condizionano, stiamo sprecando un’occasione e creando distanza fra noi e l’altro, quando invece, spessissimo, il disagio lo stiamo provando proprio perché desidereremmo più vicinanza, comprensione ed amore  da chi ci è vicino.

Ipotesi B: la mamma fa qualcosa che crea dolore-rabbia-disagio nella figlia.
La figlia fa un bel respiro, si osserva, ascolta cosa succede dentro di lei e comunica alla madre “In questo preciso momento sono assolutamente incapace di sentirmi compresa da te. Questo episodio mi ricorda altri eventi, in cui ho provato dolore, perché mi sentivo non al centro della tua attenzione. Quando non penso di avere abbastanza attenzione da te sento una grande sofferenza”
Anche la madre più inconsapevole del mondo sentirà entrare in lei un tale tipo di messaggio.
Il dialogo non è CHIUSO, bensì APERTO.
Non è È COLPA TUA, bensi IO MI SENTO……
TUTTA UN’ALTRA STORIA….

Ma come si fa a COMUNICARE DAVVERO?

Direi che il primo passo è CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO.

Se ci identifichiamo con i disagi, con i sintomi, con le emozioni che proviamo e pensiamo di essere quella rabbia, quel dolore, quella tensione è vero che probabilmente stiamo reagendo nel modo migliore che conosciamo, però è anche vero che non capiremo fino in fondo i messaggi che essi ci possono comunicare.
Se osserviamo, ascoltiamo e percepiamo cosa sta succedendo IN NOI, se ci concediamo di respirare, e magari anche di contare, prima di reagire, ci concederemo anche il tempo per staccarci dall’onda dell’emozione e della reazione inconsapevole.
Evitare di re-agire è già un grande cambiamento.
Poi, un poco alla volta, potremo esercitarci nel chiederci

COSA MI DICE DI ME QUESTO DISAGIO/EMOZIONE/SENSAZIONE?
A CHI O A CHE COSA STO REAGENDO?
COSA SUCCEDE IN ME?
COSA STO PROVANDO, PENSANDO, RICORDANDO IO, PROPRIO ORA?

Se ci apriamo alla possibilità che le risposte emergano da noi, dal nostro vero io, allora esse non tarderanno e ci daranno l’opportunità di diventare molto più consapevoli, di comprendere meglio noi stessi e poi di poter comunicare con gli altri ciò che realmente abbiamo dentro.

Per il momento non mi spingo oltre, ma vi suggerisco qualche set up che potrebbe essere utile dopo la lettura di questo articolo….

Anche se dubito che qualcosa possa mai cambiare nel mio rapporto con x….
Anche se ogni volta che mi trovo con x si ripetono sempre gli stessi schemi…
Anche se penso che sia colpa sua e basta….
Anche se non capisco perché devo sforzarmi di capire cosa succede in me quando gli altri se ne fregano…
Anche se questa osservazione di se stessi mi sembra una stupidaggine….
Anche se credo che osservarmi non servirà a nulla per cambiare x, perché dovrebbe cambiare lui/lei…
Anche se non mi và per niente di fermare le mie reazioni perché rispetto a quello che fa lui sono giuste….
Anche se penso che x sia irrecuperabile e che non è colpa mia……
Anche se non so come fare a capire cosa succede in me quando mi arrabbio…
Anche se non mi è così facile ascoltarmi….
Anche se non sono abituata ad ascoltarmi…
Anche se non so proprio cosa mi dicano le mie emozioni….
Anche se penso che comunicare sia difficile…..
Anche se vorrei che fosse x a scegliere di essere più consapevole….
Anche se, ti pareva che io cerco sempre una soluzione per migliorare questo rapporto e x no?????...............

Fatemi sapere se avete delle reazioni particolari a questi set up, così potrei suggerirne di più specifici.
Grazie…

lunedì 23 settembre 2013

EFT E GORSE: per la disperazione e il disfattismo.






Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchettamento.

GORSE – stato d’animo negativo

GORSE è lo stato in cui la persona pensa di essere senza speranza, e che non ci sia soluzione alla sua situazione. La caratteristica principale di chi è in una condizione Gorse è che ha ormai rinunciato alla lotta, il coraggio è venuto meno, dopo molti tentativi. La persona in questo stato tende a non provare nuove soluzioni, o a farlo solo per accontentare qualcuno che ama, ma senza crederci, perché ha già gettato la spugna. Gorse è la disperazione, subentrata spesso dopo una grande sofferenza. Gorse è uno stato transitorio che arriva per esempio quando c’è una malattia grave o cronica e la persona che ha provato molte soluzioni non sa più come andare avanti. Gorse è indicato in tutti quegli stati depressivi che seguono un lutto, un evento grave, o che si instaurano quando c’è un handicap, ma è utilissimo anche in tutti quegli stati in cui si rinuncia di fronte ad una situazione della vita: sentimentale, lavorativa, sociale.

GORSE – stato d’animo trasformato


Il rimedio aiuta la persona a accettare il momento negativo o le avversità che ha di fronte e porta nuova luce e speranza. Chi lo assume riesce a passare dalla rabbia alla forza, dalla lotta alla accettazione serena della propria vita e di ciò che essa offre come prove. Questo rimedio porta la persona ad acquisire l’intima consapevolezza che vale la pena guardare al futuro perché nulla è sicuro e certo e ridona la determinazione per migliorare le cose.


GORSE ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra o che stiate già assumendo GORSE

PER LA DISPERAZIONE QUANDO SI PENSA DI AVER GIA’ TENTATO TUTTO IL POSSIBILE

Punto karate: Anche se ho già provato di tutto, e con me non funziona nulla, mi amo e mi accetto comunque…
Sopra la testa: ci vorrebbe un miracolo
Sopracciglio: tanto con me non funziona nessuna via….
Lato dell’occhio: perdo solo tempo e denaro….
Sotto l’occhio: mi sento disperato
Sotto il naso: riprovo solo per far piacere ai miei, ma tanto non serve
Sotto il labbro: mi servirebbe un miracolo

Clavicole: ho già lottato abbastanza
Sotto ascella: non serve a nulla…..
Sotto seno: e non cambia nulla…..

Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita concentrati sulla propria disperazione all’idea che non ci sia speranza e seguire tutto ciò che emerge a livello di pensieri, emozioni, immagini, ricordi, sensazioni fisiche.

PER LA DISPERAZIONE CHE INSORGE DI FRONTE AD UNA MALATTIA GRAVE O CRONICA (ES. MAL DI TESTA CRONICO)

Punto karate: Anche se so benissimo che nulla può curarmi, mi amo e mi accetto lo stesso.
Sopra la testa: la mia situazione è senza speranza
Sopracciglio: ho provato di tutto ed è inutile
Lato dell’occhio: non c’è nulla che mi possa curare
Sotto l’occhio: non c’è nulla che possa guarirmi da questo mal di testa
Sotto il naso: niente può curarmi
Sotto il labbro: voglio rinunciare

Clavicole: che senso ha riprovare???…
Sotto ascella: niente ha funzionato
Sotto seno: ci vorrebbe un miracolo

Pollice: io penso che non si possa far nulla per me
Indice: non ci sono miglioramenti
Medio: sento le mie forze bloccate
Anulare: nulla cambia
Mignolo: il mio stato è senza speranza


Verificare quali sono i pensieri, le immagini, le emozioni, i ricordi,  le idee particolari emerse durante questo giro e ripartire picchiettando sulla cosa che ha l’intensità maggiore.


martedì 10 settembre 2013

EFT E GENTIAN: per la disperazione e lo scoraggiamento dovuti ad un fallimento.






Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.


GENTIAN – stato d’animo negativo

Chi si trova in uno stato d’animo Gentian negativo vede solo il lato negativo delle cose, pensa di non poter migliorare facilmente e si lascia abbattere da qualunque ostacolo o insuccesso, anche piccolo. Gentian differisce da Mustard perché lo stato di depressione è indotto da un motivo ben conosciuto. Si finisce in uno stato Gentian quando si ha fallito un esame, quando la dieta non sembra dare risultati, quando si ha perso un lavoro o non si è stati chiamati dopo un colloquio. Gentian serve quando la persona è presa dal dubbio e dallo scetticismo, si lamenta e si pone dei limiti. Ogni evento negativo può farla crollare in uno stato di scoraggiamento e pessimismo. Gentian è scoraggiato e scoraggiante e spesso è un ipocondriaco che stenta a guarire e a cambiare. Gentian è il rimedio perfetto quando “il bicchiere è sempre mezzo vuoto” e le cose sono “impossibili”.


GENTIAN – stato d’animo trasformato

Il rimedio Gentian  sconfigge il disfattismo negativo e aiuta la persona a ritentare o a trovare un modo nuovo di superare gli ostacoli. Gentian dona la fede, la fiducia necessaria per stare nella possibilità, anziché nel dubbio e nel limite. Questo fiore è utile anche in tutte quelle malattie che non guariscono. Il rimedio dona maggiore positività e aiuta a superare il pessimismo, lo scetticismo, la depressione dovuta a un fatto avvenuto, il senso di tristezza e di perdita.
Gentian si può assumere anche per riuscire a superare il lutto per la perdita di una persona cara o di qualcosa cui si teneva molto.

GENTIAN ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra o che stiate già assumendo GENTIAN.

PER CHI SI SENTE SCORAGGIATO DOPO UN FALLIMENTO (PER ESEMPIO UN ESAME NON SUPERATO)

Punto karate: Anche se non ho superato l’esame, mi amo e mi accetto comunque…o perlomeno mi apro alla possibilità di riuscire a farlo
Sopra la testa: non ho superato l’esame.
Sopracciglio: ero sicura di passarlo
Lato dell’occhio: basta, non ci provo più….
Sotto l’occhio: sono molto scoraggiato…
Sotto il naso: non ha senso riprovare
Sotto il labbro: non ho ragione per ritentare…

Clavicole: tanto è impossibile che vada meglio
Sotto ascella: meglio che lasci stare
Sotto seno: non mi illudo nemmeno.

Picchiettare quindi tutti i punti delle dita.


PER CHI SI SENTE MOLTO DEPRESSO E PROVATO PER UN LUTTO O UNA GRAVE  
PERDITA SUBITA (ANCHE LA FINE DI UN AMORE)


Punto karate: Anche se non riesco a superare questo lutto (perdita), mi amo e mi accetto
Sopra la testa: soffro moltissimo
Sopracciglio: non riesco a farmene una ragione
Lato dell’occhio: è impossibile che io superi questo dolore
Sotto l’occhio: non posso vivere senza …..X
Sotto il naso: sono molto scoraggiato
Sotto il labbro: questa vita mi ha così deluso

Clavicole: mi sento infinitamente triste
Sotto ascella: provo una grande amarezza
Sotto seno: non riesco a superare questa perdita

Pollice: non riesco a superare questa perdita
Indice: non riesco a superare questa perdita
Medio: non riesco a superare questa perdita
Anulare: non riesco a superare questa perdita
Mignolo: non riesco a superare questa perdita



PER LO SCORAGGIAMENTO QUANDO UNA CURA INTRAPRESA NON FUNZIONA
O QUANDO C’E’ UN BLOCCO NEL MIGLIORAMENTO

Punto karate: Anche se non miglioro più di tanto, mi amo e mi accetto completamente e profondamente
Sopra la testa: lo sapevo già…
Sopracciglio: che con me non avrebbe funzionato
Lato dell’occhio: non miglioro rapidamente come dovrei
Sotto l’occhio: questa cura non funziona
Sotto il naso: sembravo migliorare ma invece
Sotto il labbro: dispero di poter guarire

Clavicole: ho una ricaduta
Sotto ascella: ho la sensazione di non farcela a guarire 
Sotto seno: sembra che tutto sia bloccato

Picchiettare tutti i punti delle dita ascoltandosi e cercando di sentire che emozioni sono presenti (sfiducia, tristezza, scoraggiamento, rabbia, depressione), poi ricominciare un nuovo giro su quanto emerso.

In caso di blocco nella guarigione o di ricaduta è possibile usare anche Pine (per il senso di colpa, se si pensa di non meritare di guarire), Larch (per l’auto-svalutazione, se si dubita di essere abbastanza “adeguati o in gamba” per guarire, quando c’è un complesso di inferiorità), e infine Walnut (per proteggersi dalle influenze esterne e adattarsi alla nuova fase).

giovedì 5 settembre 2013

EFT E ELM: per chi si sente scoraggiato perché ha l’impressione che su di lui pesino troppe responsabilità







Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.

ELM – stato d’animo negativo

Elm non manca di autostima, al contrario, tende a strafare e ad assumersi troppe responsabilità. La persona in uno stato Elm negativo non si tira mai indietro di fronte alle emergenze, desidera dare sempre il meglio di sé, sa di stare facendo bene e spera di fare qualcosa di importante, spesso per il bene dell’umanità. Tuttavia tende ad identificarsi con il ruolo, mettendo da parte i propri bisogni e tira troppo lo corda. A causa di questo arriva ad uno stato di scoraggiamento e di esaurimento per l’eccesso di compiti auto-imposti.  Elm generalmente è capace ed efficiente e per questo, quando da un po’ non ascolta i ritmi del suo corpo e le proprie esigenze, attraversa un momento di crisi transitoria, arrivando all’auto-deprezzamento, a provare sconforto e a sentirsi anche fisicamente indebolito. Elm fa moltissima fatica a rinunciare, a delegare, a lasciare andare, a rilevare le avvisaglie dello stress finché non arriva il crollo.


ELM – stato d’animo trasformato

Il rimedio Elm aiuta la persona a staccarsi da uno stato in cui si sente di avere troppi impegni e troppo carico su di se'. Questo stato si accompagna ad affermazioni come “E’ tutto sulle mie spalle, non reggo più”. Il fiore aiuta a recuperare la lucidità ed un senso di responsabilità equilibrato. Esso agisce inoltre donando nuovamente fiducia in se stessi e aiutando a vedere i problemi con il giusto distacco.
La persona che assume Elm impara a prendersi i suoi spazi, ascoltare i propri bisogni e a delegare agli altri parte dei compiti smettendo di sentirsi indispensabile.


ELM ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra o che stiate già assumendo ELM.

PER CHI SI SENTE SOPRAFFATTO DAL LAVORO

Punto karate: Anche se mi sento sopraffatto dal lavoro, mi amo e mi accetto comunque…
Sopra la testa: ho troppe responsabilità
Sopracciglio: non riesco a capire come mai dipendono tutti da me..
Lato dell’occhio: a volte è davvero troppo
Sotto l’occhio: sono sopraffatto dalle responsabilità
Sotto il naso: ho paura di non essere all’altezza di tutti questi compiti che mi sono assunto
Sotto il labbro: sono travolto dagli impegni

Clavicole: ho paura di non farcela
Sotto ascella: è tutto sulle mie spalle
Sotto seno: ho troppo lavoro

Picchiettare quindi tutti i punti delle dita.


PER CHI NON RIESCE A PRENDERSI UNO STACCO/UNA VACANZA PERCHE’ SI REPUTA INDISPENSABILE.

Punto karate: non posso assolutamente assentarmi
Sopra la testa: senza di me le cose non vanno avanti
Sopracciglio: o ancora peggio, non so come possano andare avanti
Lato dell’occhio: in ufficio sono indispensabile
Sotto l’occhio: tutti dipendono da me
Sotto il naso: questo lavoro deve essere perfetto
Sotto il labbro: non sopporto le cose fatte male

Clavicole: gli altri dipendono da me
Sotto ascella: devo gestire tutto
Sotto seno: se non sono in ufficio capita il caos

Pollice: non posso stare a casa
Indice: non posso prendermi una vacanza
Medio: rischio che vada tutto in malora
Anulare: non posso delegare
Mignolo: altrimenti chissà cosa succede…



A questo punto è possibile immaginare cosa potrebbe succedere, nella peggiore delle ipotesi, se ci permettessimo di assentarci dal lavoro o di delegarne una parte ad altri e picchiettare sulle fantasie che emergono.

PER CHI NON SENTE I PROPRI LIMITI

Punto karate: Anche se non riesco a capire quando sto tirando troppo la corda
Sopra la testa: non posso accettare di fermarmi
Sopracciglio: ho ancora così tanto da fare
Lato dell’occhio: sto pensando di portarmi del lavoro a casa
Sotto l’occhio: ci sono tante responsabilità
Sotto il naso: posso stare al lavoro qualche ora in più
Sotto il labbro: non posso permettere che qualcosa resti indietro

Clavicole: devo ancora finire parte del lavoro
Sotto ascella: non posso lasciarlo indietro 
Sotto seno: ci sarà tempo per riposare

Picchiettare quindi i punti delle dita cercando di ascoltare il proprio corpo e che messaggi ci manda rispetto al fatto che “ci sarà tempo per riposare”…