venerdì 28 febbraio 2014

EFT E TALENTI





Chi sono io?

Prendo spunto per questo articolo da un altro bellissimo libro di Lise Bourbeau che ho letto tempo fa .... si intitola "CHI SEI"…

Questo perché condivido con la grande scrittrice l’idea che siamo tutti anime in via di evoluzione e che siamo su questo pianeta per imparare, come fossimo in una scuola…

Ma anche se questa idea non è la vostra vi chiedo di prendervi un momento per leggere ciò che segue e magari approfittare per fare EFT su ciò che emerge…

Se proviamo a prendere per buono che “la nostra anima vuole che noi ci serviamo di ciò che abbiamo intorno per procedere nel cammino… (cit. da Chi sei)”, allora uno dei primi doni che possiamo fare alla nostra anima è portare consapevolezza sul momento presente…

Chi siamo.
Come viviamo.
Cosa sentiamo.
Cosa proviamo.
Che esperienze facciamo ogni giorno…

Queste sono alcune delle cose su cui possiamo portare la nostra attenzione, soprattutto se ci sembra che nella nostra vita qualcosa non stia andando come dovrebbe….

Che cosa ha a che fare questo con i TALENTI?

Ho l’impressione che molti di noi vivano in una situazione di stallo, come se avessero il “freno a mano tirato”.
Se chiedo cosa vogliono, verso cosa si sentono spinte, qual è la loro chiamata ad alcune persone che fanno EFT insieme a me, mi dicono “eh, mah, non saprei, cioè io ho un’idea ma poi….”
Allora si raccontano di non avere talento, o di non averne abbastanza, o che il loro desiderio non è la giusta impresa in cui impiegare i propri talenti… o cose di questo genere….

Beh, questo articolo lo dedico a loro, perché sono convinta che un po’ di consapevolezza sia sempre utile per riconnettersi a tutte le risorse che abbiamo e che a volte teniamo, per così dire, “in armadio” in attesa (di cosa non lo sappiamo nemmeno).

Ecco che, tornando al libro della Bourbeau, uno dei capitoli si intitola SEI CIO’ CHE PENSI.

Io vorrei prendere spunto dal libro citato e porvi alcune domande e vi suggerisco tre cose:

1 prendetevi il tempo di farvele e di lasciar emergere le vostre risposte,
2 fate SET mentre lo fate,
3 usate carta a penna… per poter prendere appunti e picchiettare in seguito su cosa emerge..


Dove senti di esprimere il tuo “talento”  oggi?


Dove senti di non riuscire ad esprimerlo?

Pensi spesso che nella tua vita non ci sia talento (ricchezza )  o che non ce ne sia abbastanza, rispetto ad una determinata cosa (o situazione)?


Che cosa pensi di te, quando ti guardi, rispetto all’idea che hai delle persone di talento (successo)?


Che cosa pensi di te in generale rispetto al fatto di avere talento in qualche campo?


Ti capita mai di dire _ mi piacerebbe…. Fare?
                                                                 Dire?
                                                                 Essere?


Ti capita mai di dire _     vorrei…….…. Fare?
                                                                 Dire?
                                                                 Essere?



Ti capita mai di desiderare fare una cosa e dire “Non sono capace”?


Ti capita mai desiderare fare una cosa e dire “Non ho tempo”?





Penso di aver messo fin troppa carne al fuoco….
Ma sono certa che EFT possa esservi di aiuto per trattare qualunque pensiero, emozione, ricordo, sensazione siano emersi…
Prendetela come una sorta di PROCEDURA DI PACE PERSONALE indirizzata a sviluppare i vostri talenti, nei campi che più vi sono consoni…


Un giro, se pensate di essere fra quelli che talento non ne hanno proprio, ve lo suggerisco di base.

Punto karate: Anche se non ho ben chiaro quali siano i miei talenti, mi amo e mi accetto comunque, anche se dovessi esserne privo/a.
Anche se non credo di essere in grado di sviluppare vero talento in qualcosa, mi amo e mi accetto.
Anche se non ho mai tempo per fare ciò che amo, figurarci adesso dire che ho del talento nascosto, mi amo e mi accetto ….
Sopra la testa: io non ho molto talento in niente… e quello che ho ce l’ho solo nel lavoro, non è che sono, che ne so, un grande artista…
Sopracciglio: I pittori, gli scrittori, gli scultori, gli attori, loro hanno talento… io no…. Non potrà mica esserci del talento nella mia vita di tutti i giorni
Lato dell’occhio: Non penso che ci sia talento nel fare la pasta alla mia famiglia (eseguire i miei compiti in ufficio).
Sotto l’occhio: Questa idea del talento mi fa ridere…
Sotto il naso: Però mi piacerebbe dire di avere del talento
Sotto il labbro: no io no, non ne ho, mia sorella invece (va bene uguale fratello, moroso, vicina, collega…

Clavicole: Lei/lui si che ne ha
Sotto ascella: io invece non valgo quanto lei/lui
Sotto seno: ma mi apro alla possibilità di provare a scoprire i miei “talenti”… fossero anche talenti nel fare i lavori di casa (eseguire compiti in ufficio).

Picchiettando i punti delle dita potete provare a restare sulla vostra idea di talento…



Sempre Lise Bourbeau scrive che “la più grande menzogna planetaria è: QUANDO AVRO’ CIO’ CHE VOGLIO SARO’ FELICE.”

Io sono d’accordo… penso che ogni persona abbia in sé tutte le risorse che servono per affrontare ogni passo lungo il proprio sentiero…. La verità è che spesso ci dimentichiamo di usarle, o siamo così presi a vedere il bicchiere mezzo vuoto che ci perdiamo “in quello che non c’è più o non c’è ancora” e non ci concediamo di guardare cosa davvero abbiamo…

Se sei fra quelle persone che pensano di non avere talenti e non avere risorse spero ti concederai un piccolo viaggio di esplorazione, accompagnato da EFT.

Come sempre buon picchettamento e se volete condividere idee o impressioni, opinioni discordanti o nuovi spunti vi dico in anticipo GRAZIE MILLE:::

martedì 25 febbraio 2014

EFT E VINE: per le persone molto forti, che rischiano di imporsi sugli altri e comandare.





Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.

VINE – stato d’animo negativo

Se penso a Vine mi vengono in mente certe persone con un grade potere personale, che però, nel loro stato negativo, tendono a controllare e comandare comportandosi in maniera critica ed esigente e imponendosi su coloro che hanno vicino.
Vine negativo è disconnesso dal proprio cuore, non sente emozioni, che considera una debolezza e rischia di trasformarsi in un dittatore anche in ambito domestico.

VINE – stato d’animo trasformato

La grande qualità di Vine è l’attitudine a essere un leader, un capo, saggio e determinato con il cuore aperto alla compassione. Questo fiore interviene su chi ha queste doti per ristabilire il contatto con il suo cuore e permettergli di sviluppare i suoi doni mettendoli al servizio degli altri, anzichè usarli per dominare chi è vittima.
L’essenza aiuta chi l’assume a trovare in sè grande umanità e rispetto per tutti. Un Vine equilibrato può diventare davvero una grande guida per il suo prossimo, mediante il suo esempio e la comprensione.


VINE ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra, o che stiate già assumendo VINE



PER CHI TENDE A DARE ORDINI E IMPORSI

Punto karate: Anche se tendo ad impormi sugli altri e so che faccio loro del male, mi amo e mi accetto completamente e profondamente
Sopra la testa: mi rifiuto di cedere
Sopracciglio: creo conflitti in famiglia perchè tendo ad impormi
Lato dell’occhio: voglio tenere sempre il controllo della situazione
Sotto l’occhio: non mi piace ascoltare gli altri
Sotto il naso: non so gestire amore e autorità
Sotto il labbro: i miei figli vivono nel “terrore”

Clavicole: dicono che sono un dittatore
Sotto ascella: io penso che il comando serva
Sotto seno: serve tenere le redini

Dita: se non lo faccio io chi lo fa.... qualcuno deve comandare in casa


Se una persona si trova in uno stato Vine negativo forse potrebbe voler dirigere lui il picchiettamento, piuttosto che seguire i miei suggerimenti di tapping...

Pertanto...

Fermatevi, osservatevi, ascoltatevi.

Dove è nel vostro spazio personale il bisogno di comandare?
Come si manifesta?
Siete autoritari, prepotenti, vi imponete?
Non sopportate le emozioni?
Non sopportate di perdere?
Tendete ad ordinare ciò che volete che sia fatto?
Dominate invece che condividere la vita con qualcuno?

Tutti noi possiamo sperimentare una fase o delle caratteristiche Vine negative...
Quando l’ambizione ci spinge a cercare il potere chiudendo il cuore.
Quando diventiamo prepotenti in qualche faccenda di casa o del lavoro.
Quando non ascoltiamo il nostro prossimo, la nostra compagna, nostro marito, i nostri cari e ci imponiamo.

Qualcuno può anche reprimere così tanto le doti Vine, per via del fatto che teme di non saperle gestire, che rischia di ammalarsi.

Se vi sentite disconnessi dai vostri sentimenti e vi ritrovate in qualche modo in quanto scritto sopra provate a chiedervi a cosa state reagendo?

Provate a giocare con il concetto di potere.
Cercatelo nel vostro spazio personale.
Dategli una forma e un colore.
Lasciate che si associ un’emozione. Quale emozione sarebbe?

Concedetevi abbondante tapping su tutto quello che emerge... Non perchè lo dico io, ovviamente, ma perchè lo volete voi !

venerdì 21 febbraio 2014

IL GENIO FEMMINILE - E-BOOK DELLE 7 MERAVIGLIE




 di Sara Bassot, Laura Bersellini, Claudia Buri, Cinzia Calzolari, Domizia Parri, Marzia Rabatti, Virna Trivellato.


Che cosa succede quando 7 donne incontrano se stesse insieme, lavorando sulle proprie ferite, sui propri punti buii, cercando un equilibrio fra il maschile e il femminile che ognuno ha dentro?

Che cosa succede quando  7 donne, lavorando, diventano amiche, sorelle e si aiutano ad espandere le loro potenzialità, la loro creatività, i propri lati più belli?

Che cosa succede quando le 7 donne in questione sono tutte operatrici EFT?

La risposta?

Nasce un prodotto come IL GENIO FEMMINILE, il frutto di una collaborazione, di una sorellanza, di una ricerca.....liberamente ispirato dal capolavore della Murdock "Il viaggio dell'Eroina".


Se lo vuoi leggere puoi ordinarlo via mail all'indirizzo virna.trivellato@yahoo.com, scrivendomi tutti i tuoi dati, dopo avere effettuato una donazione di 7 euro dal nuovissimo pulsante in alto a sinistra sulla home page di questo blog.
Se non vuoi usare paypal scrivimi per info su come effettuare la donazione per avere l'e-book del Genio femminile..
Appena ricevuto il contributo provvederò ad inviarti il pdf.

Ti incuriosisce?

Ecco un piccolo estratto dal primo capitolo.




Quando abbiamo iniziato questo viaggio ci siamo subito rese conto di cosa voleva dire l’autrice del libro cui ci siamo ispirate, Maureen Murdock, quando scriveva che questo è un tipo di viaggio circolare…


  
Il Viaggio dell’Eroina è infatti un viaggio per ritornare a casa, un viaggio che consente di perdersi per poi ritrovarsi, nuove rispetto a ciò che eravamo prima di cominciarlo.



Il viaggio dell’eroina è un viaggio dentro se stesse, alla ricerca di aspetti che spesso consideriamo opposti ma che solo se in equilibrio fra loro, ci consentono di vivere una vita al pieno delle nostre potenzialità, una vita che abbia come caratteristica la libertà di scelta e di azione e non sia guidata invece da uno stato di reazione.



La reazione, alla madre, alle figure femminili che abbiamo intorno da bambine, alle convinzioni sull’essere donna che permeano la cultura in cui ci troviamo a nascere, crescere e cercare di realizzare noi stesse, è ciò che ci porta, infatti, lontano da noi e dalla ricchezza del nostro “femminile” per perseguire spesso un’idea di forza, di sicurezza, di conquista e di affermazione che appartiene in modo molto più marcato al mondo maschile.



Leggendo Il Viaggio dell’Eroina mi sono trovata a fare i conti con la mia separazione dal femminile e ho capito quanto questa separazione, che un tempo era stata per me via di fuga, riscatto e allo stesso tempo modalità di sopravvivenza, mi abbia allontanato da alcuni desideri, caratteristiche, e qualità profondamente insite nel mio essere nata donna, per farmene invece favorire altri che non mi appartengono fino in fondo e che mi hanno portato ad indossare una maschera di “cavaliere”, anziché i panni della “principessa”, o della Dea, (se preferite), che sarebbero stati miei di diritto.



A volte ci separiamo dal femminile perché abbiamo avuto una madre abbandonica, anaffettiva, debole, vittima, succube, crocerossina rispetto al mondo o alla famiglia, assente, incapace di darci cure e amore in maniera adeguata… e chi più ne ha più ne metta…



Altre volte iniziamo a separarci dal femminile perché nostra madre è una madre “aracnide”, una figura femminile troppo ingombrante, un “utero che risucchia” e anziché dare la vita finisce per prenderla, nutrendosi della nostra forza vitale e tessendo fili invisibili, appena percepibili o anche molto manifesti, sempre più stretti intorno a noi.



Altre volte possiamo aver avuto una madre a sua volta troppo maschile, della quale abbiamo assimilato la modalità di interazione con la vita e con gli altri.



Altre volte ancora, possiamo aver avuto una madre così eccezionale, straordinaria, buona, dolce, amorevole, una figura così positiva da esserci sentite schiacciate, inadeguate fino al punto di decidere di separarcene per cercare di costruire una immagine di noi che non sia semplice brutta copia di qualcuno che consideriamo un “mito” irraggiungibile.



In tutti questi casi, se non riusciamo ad elaborare correttamente ciò di cui abbiamo fatto e facciamo esperienza nel nostro rapporto con nostra madre e con il femminile che ci hanno mostrato e che abbiamo percepito, la nostra vita viene diretta dalla paura, la paura di poter essere come nostra madre, o di non essere “abbastanza” simile a lei….



Altre volte, infine, ci sentiamo semplicemente molto attratte da una via che sembra apparentemente più semplice, quella maschile, e finiamo per desiderarla al punto da mettere in pratica tutto ciò che possiamo per cercare di raggiungere “il fascino, il prestigio, l’autorità, l’indipendenza e il denaro controllati dagli uomini”.



Sia che in noi prevalga l’ansia di fuggire il modello femminile tanto “odiato”, sia che stentiamo ad identificarci con una figura femminile assimilata ad una divinità, o che decidiamo di abbracciare un modello maschile ammirato perché sembra più “solido” e pare offrire maggiori possibilità, rinneghiamo la madre, diventando in tutto e per tutto figlie del padre e cercheremo di “sopravvivere” indossando una scintillante armatura e fuggendo, sul nostro cavallo bianco o nero che sia, dopo esserci tagliate i capelli, un po’ come certe eroine della Disney, propense a dimostrare che noi rifiutiamo la debolezza, l’emotività, la dipendenza che sembrano caratterizzare l’essere femmine, ma finendo anche per rifiutare o comunque, pesantemente relegare in un angolo, tutte quelle doti, quelle caratteristiche e quelle particolarità che se integrate correttamente, contribuiscono a fare di noi delle Dee, perché risultato della perfetta simbiosi del maschile e del femminile, con una propria identità emotivamente intelligente e saggia.


Qualunque sia la vostra motivazione, qualunque sia stata la vostra storia, quando  vi riconoscete lontane dalla vostra essenza, quando sentite di esservi allontanate dalla vostra parte più vera, quando vi ritrovate a lottare per affermarvi, per dimostrare al mondo chi siete, quando la sola idea di essere paragonate a vostra madre vi fa rabbrividire, per un motivo o per un altro, EFT può venire in vostro aiuto.



da Il GENIO FEMMINILE, cap. 1 -
La separazione dal femminile
di Virna Trivellato