domenica 19 giugno 2016

EFT e relazioni, la paura di essere rifiutati...





Sara è una bella ragazza, con occhi chiari e un bellissimo sguardo. Quando le dico che la trovo molto bella mi risponde che, nonostante questo, non riesce a trovare un uomo per lei e si irrigidisce.

Le domando come vuole impegnare l'ora che abbiamo.

Mi dice che sta bene, che non ha nessun problema apparente, ma dalla mattinata sente un inquietudine molto forte e non capisce a cosa sia dovuta.

Le chiedo di fare Set su questa inquietudine e di dirmi dove la sente nel corpo.

Sara fa un intero giro mentre io aspetto in silenzio picchiettando con lei.

Aveva chiuso gli occhi, quando li riapre mi dice che la sente fra lo stomaco e il petto, come un mattone, ma se la osserva si trasforma in una nuvola che gira, un frullatore....
La fermo.
Le chiedo di "osservare" e prestare attenzione.

Mentre picchietta le chiedo "se quello che senti fosse una reazione a qualcuno o a qualcosa a chi o a che cosa sarebbe dovuta?"

Sara mi risponde dopo poco: "Ho paura. C'è questo ragazzo che mi piace. Ci siamo visti anche negli ultimi week end. Mi piace stare con lui ma per questo week end non mi ha ancora chiamata. Sapevo che aveva un cena ieri sera. Ma oggi non mi ha chiamata. Io non so se oggi è libero."

Sempre picchiettando "insieme" chiedo a Sara qual è la cosa più terribile che riesce a ipotizzare potrebbe succedere se lui non chiamasse oggi?
Sara mi risponde che non pensa che sarebbe una tragedia, se non chiama probabilmente è perchè ha da fare.

"Ma io vorrei chiamarlo." - aggiunge.
Allora le chiedo perchè non lo fa...
Sara mi risponde decisa "perchè ho paura che mi dica di no, come è già successo tante volte con altri..."

Chiedo a Sara di continuare a fare Set. Fa alcuni giri.  Respira a fondo.
Sospira.
Il suo bel viso si distende.
"Questo frullatore che ho nella pancia è la paura di essere rifiutata... Ma per via di questa paura evito di chiamarlo io, anche se magari potrebbe anche essere che se gli dico che sono libera ci vediamo".

Sara ride.
"Mi sto negando qualcosa per paura......paura di essere rifiutata "

Faccio fare Set a Sara su queste nuove consapevolezze.

Senza che le dica nulla finisce un giro, smette di picchiettare, fruga nella borsa, prende il cellulare (io osservo curiosa), scrive due tre parole e poi mi guarda.
"Insomma, lo dovevo fare, ecco, lo dovevo fare. Gli ho scritto -che fai?- Ho il cuore in gola ma glielo ho scritto."

Io rido.... Sara ride con me.
Mi dice di nuovo che ha il cuore in gola....

Facciamo set su questo cuore nella gola.

Il ragazzo che piace a Sara risponde "sono a casa".

Per una mezz'ora buona picchiettiamo su questo messaggio che per Sara è lapidario.

Fra le cose che emergono c'è la sua necessità di controllare, di prepararsi al peggio, di evitare di rischiare per non essere ferita di nuovo.


Picchiettiamo ogni singola emozione presente oggi, in lei, verso questo ragazzo.


Alla fine della mezz'ora la bella fanciulla mi dice "Beh, lo sai cosa? Non è successo nulla in realtà. Mi ha detto solo che è a casa e non che non mi vuole vedere MAI più..... "

Sara ride di gusto: "certo che mi faccio di quelle seghe mentali..."

In quel momento la borsa vibra....

Sara e io ci guardiamo per un attimo con lo stesso sguardo negli occhi.
Il messaggio è di lui che specifica "Sono a casa e ti aspetto. Voglio passare il week end con te."

Sara ride di nuovo.
Ha capito che vivendo nel presente e osservando le sue emozioni le sue scelte sono guidate dal cuore e non da convinzioni limitanti.

Sia io che lei sappiamo che il lavoro non è finito, è infatti opportuno lavorare sui ricordi dolorosi e sulle convinzioni che hanno ancora un pesante carico energetico su di lei e sulle fantasie anticipatorie che derivano da quei ricordi, ma intanto ci salutiamo e lei và a godersi il suo week end.

articolo originariamente apparso nel blog di Associazione Sinergie


Virna

domenica 5 giugno 2016

EFT per dire l'indicibile





Marco ha 28 anni ed è innamorato di Nadia.
E' felice e soddisfatto.
Anche sul lavoro va tutto bene.

Il problema?

Gli hanno offerto una promozione e un validissimo lavoro; all'estero.
Lui intende accettare, ma sa che, almeno per il momento, Nadia non può seguirlo.
Teme che dirle che vuole andar via complicherà la loro relazione, teme che lei soffrirà, che penserà che lui voglia abbandonarla.

Marco pensa che la verità sia "indicibile".

Gli chiedo che emozione sta provando.
Risponde che prova Paura, paura di deluderla, paura di farla soffrie, paura di perderla, PAURA, PAURA, PAURA!!!!!

Gli chiedo di picchiettare e ripetere:

ANCHE SE PROVO UNA GRANDE PAURA, ALL'IDEA DI DIRE A NADIA LA VERITA', TUTTO QUESTO PUO' CAMBIARE E CAMBIA MENTRE LO OSSERVO.

Marco continua a picchietare e chiude gli occhi... Il suo viso è agitato, per qualche minuto osservo i cambiamenti della sua espressione, influenzati dai pensieri che gli passano nella mente....

Dopo un pò Marco apre gli occhi e mi dice: Mi sono ricordato quella volta che a cinque anni ho rotto un vaso prezioso per mia mamma. Mi sentivo una morsa nello stomaco. Avevo paura delle sue reazioni, paura di deluderla, paura di non essere amato mai più. Per me confessarle la verità era impossibile, ma quando l'ha scoperta è stato ancora peggio.

Picchiettiamo:

Anche se c'è ancora la traccia di questo evento recupero tutta l'energia che la compone e la riallineo al mio centro.

Anche se nel mio spazio personale è rimasta la traccia di quella immagine congelata e abituale di mia madre che mi scopre, recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua creazione e la riallineo al mio centro.

Anche se una parte di me ha ancora cinque anni e io ho ancora paura di deludere come allora, recupero tutta la mia energia che la compone e la riallineo al mio centro...

Anche se penso che Nadia non mi capirà,  e non mi amerà più e questa cosa mi fa paura mi apro alla possiblità di essere sincero....

Anche se credo che dicendo la verità tutta la mia vita andrà in tanti pezzettini minuscoli e mi finirà sotto le scarpe, scelgo di rilassarmi..

Anche se in me c'è la traccia della fantasia che parlare con Nadia sarà un disastro e io non sarò mai più felice in nessun secondo della mia vita, nemmeno per sbaglio quando dormo o sono distratto... scelgo di fare ciò che è meglio per me...

Anche se mi rifiuto di dire la verità.... scelgo di dire la verità tutta la verità, nient'altro che la verità, ma dirò subito dopo che mentivo....  

Anche se piuttosto che dire la verità mi faccio dare per disperso, così almeno non ho detto a Nadia questa cosa....ma poi la perdo lo stesso....

Anche se in me c'è ancora un bambino addolorato che teme di fare una marachella e perdere l'amore di chi ama, recupero tutta la mia energia legata a questa parte di me e la riallineo al mio centro...

Andiamo avanti così per un bel pò, sciogliendo ogni singolo aspetto che emerge picchiettando e che Marco ritiene che gli crei un rilevante disagio a livello emotivo.

Dopo un'ora di picchiettamento Marco ride.... finalmente è in grado di realizzare che si trovava in uno stato reattivo dovuto  ad un ricordo passato che tratteneva parte della sua energia vitale nel passato e complicato dalle fantasie anticipatorie "catastrofiche" che lo spostavano ancora di più dal presente.

Quando va via afferma che la sera stessa parlerà con la sua fidanzata con il cuore in mano, confessandole anche che spera che lei lo possa raggiungere appena sistemate le cose per sposarlo...


Dopo una settimana mi telefona e mi confida che è andato tutto bene.
Avendo ritrovato il contatto con il presente e dopo avere preso consapevolezza dello schema con il quale agiva, Marco è stato in grado di esternare ogni suo sentimento, idea o paura alla donna che ama e lei ha accolto i suoi progetti con altrettanta apertura assicurandogli che faranno insieme un passo alla volta per costruire il loro futuro.


articolo apparso per la prima volta nel blog dell'ASSOCIAZIONE CULTURALE SPORTIVO E DILETTANTISTICA SINERGIE.