sabato 26 aprile 2014

SCEGLIERE O NON SCEGLIERE....


immagine gentilmente concessa da Sara Stradi



Ho come la sensazione che a volte si debba prima di tutto imparare a distruggere, per poi poter ricostruire….

Lo so, lo so, la parola distruggere non è bellissima, ma rende abbastanza bene l’idea di ciò che intendo.

Non penso certo ad un atto di violenza, bensì ad un atto di coraggio.

Ogni volta che vedo persone rifiutarsi di prendere una decisione mi ripeto che scegliere è già una scelta.

Non giusta, non sbagliata, non siamo qui per giudicare.

Però è una scelta.

E’ la scelta che porta al mantenere lo stato delle cose senza fare nulla per cambiarlo. Salvo poi dire “era inevitabile che andasse così”.

Ebbene, in questi ultimi tempi ho deciso di non scegliere più la “non scelta”.

Fondalmentalmente IO OGGI SCELGO perché sono passata dal non scegliere e mi rendo conto, ora, con il senno di poi, di quanto fossero le mie paure, i miei schemi mentali e i miei personali “incubi e deliri” a tenermi per il bavero della maglietta.

La verità poi, è che non scegliere, non cambiare, non agire, ci mette nella posizione comoda di vivere ciò che si conosce, avendo in più il bonus (vantaggio) di poterci lamentare di ciò che non và. Così almeno ci sentiamo compresi. Quando infatti usciamo fuori e diciamo agli altri, siano essi amici, vicini, parenti o semplici sconosciuti, cose come “eh sa com’è, il governo è così e resta così…. – la malattia mi è venuta e mi tocca tenerla… - non sa che angoscia con mia moglie, ma stiamo insieme, ormai, che vuole che faccia…- sono i giochi della politica, non cambieranno mai.” ci prendiamo il nostro posto nel mondo delle “vittime”, ci ritagliamo un ruolo, un riconoscimento, otteniamo perfino qualche “poverino” che mai guasta per farci sentire compresi……e in più ci togliamo dalla bruttissima posizione che hanno le persone conscie del loro potere….. quella posizione che si traduce in una semplice frase che vi regalo tanto per scrollarvi un po’: “SE IO POSSO CAMBIARE LE COSE CHE NON MI PIACCIONO ALLORA SI PRESUME CHE PRIMA O POI IO ALZI IL MIO BEL SEDERE DALLA SEDIA E COMINCI A FARLO”.

Dunque, dicevamo che ci sono passata…. Proprio così.

Sono stata anche io una campionessa del quieto vivere.

Non osavo cambiare le cose che non amavo e mi ripetevo che tutti i miei guai erano esterni a me.

Mi sentivo intrappolata e incapace di cambiare gli eventi.

Finché non mi sono detta che forse, dopotutto, sarebbe stato più fruttuoso usare la logica e fare una lista. Anzi due.

Allora se pensate di essere fra quelle persone che si ritrovano a dire “ah ma la cosa X è così e io non ci posso fare nulla perché va così/è andata così e non posso proprio intervenire” vi do un paio di suggerimenti.

1 - Chiedetevi se è vero. Fate una lista di tutto quello che non vi piace. Fate una lista di tutto ciò che non volete, che cambiereste, che vorreste diverso. Poi, per ognuno degli elementi messi nella prima lista fate un elenco di possibili passi che potete fare per cambiare le cose. Anche se sono  piccoli, anche se sono minuscoli, anche se vi sembrano insignificanti, stupidi o inutili fate una lista di passi concreti e reali che potete fare in un tempo che va da subito ad un settimana. Mi raccomando però, devono essere passi concreti e reali e devono dipendere solamente da voi. Vi faccio un esempio. Immaginate di avere un lavoro che odiate. Un capo che vi sta antipatico. Un ruolo che non vi soddisfa. Nella lista numero uno mettete “IL LAVORO”. Nella lista numero due mettete cose come:
1 scrivere un curriculum
2 parlare con il capo per farmi dare un incarico migliore
3 parlare con la collega per vedere se possiamo scambiarci dei compiti
4 iniziare a guardare su internet nuove offerte di lavoro
5 parlare con il capo per aver un confronto costruttivo e reimpostare le cose.

Una volta messe nero su bianco delle opzioni concrete di cambiamento potreste rendervi conto per la prima volta che non avete mai messo mano al piccone, per smantellare quello che non và, solo perché non vi eravate resi neppure conto che era in vostro potere farlo.

Spesso è utile imparare a “distruggere” le nostre idee su noi stessi e sul mondo, per poi essere in grado di costruirne di nuove.

2 - Usate E.F.T. e S.E.T. per smantellare le vecchie convinzioni, le paure, le idee che avete su voi stessi, sul mondo, sulla situazione che state vivendo. Così facendo creerete nuovo spazio, per far entrare ciò che di migliore l'universo ha in serbo per voi.

Per cominciare vi faccio qualche esempio molto pratico.

ANCHE SE PENSO DI NON POTERE IN NESSUN MODO CAMBIARE LA SITUAZIONE MI APRO ALLA POSSIBILITA' DI POTERLA CAMBIARE LO STESSO...


ANCHE SE PENSO DI NON POTERE IN NESSUN MODO CAMBIARE LA SITUAZIONE MI APRO ALLA POSSIBILITA' DI ACCETTARLA, E ACCETTARE E' GIA' CAMBIARE LE COSE...

ANCHE SE NON PENSO DI AVERE IL POTERE SULLA MIA VITA, CREDO CHE TUTTO CAPITI PER FORTUNA O PER "SFIGA", MI APRO ALLA POSSIBILITA' DI ESSERE IO CHE CREO IL MIO DESTINO...

ANCHE SE A QUALCHE LIVELLO HO GENERATO E ANCORA OGGI MANTENGO "QUESTA SITUAZIONE" (SCENA, FANTASIA, CREDENZA), RECUPERO TUTTA LA MIA ENRGIA COINVOLTA NELLA SUA INCONSAPEVOLE CREAZIONE E LA RIPORTO NEL MIO CENTRO..

Sono solo pochi spunti... ma mi auguro che vi servano di sprone per prendervi la responsabilità delle vostre scelte, e delle vostre vite.

Virna

domenica 20 aprile 2014

RISORSE GRATUITE DA EFT WEB CAMP 2014






Caro lettore di questo blog,

in occasione di questa festa di rinascita ho deciso di linkare questi report/ebook, risorse preziose, che sono state realizzate dai primi dei miei colleghi ad andare on line in occasione delle scorse serate  di EFTwebcamp 2014.

L’EFTwebcamp 2014 è  uno straordinario evento on-line che coinvolge 22 relatori diversi in altrettanti webinars in diretta, seguito da migliaia di persone…

Questi report rappresentano un approfondimento realizzato dagli autori sui temi trattati durante il loro intervento all’EFT WEB CAMP 2014.

Ti ricordo che sarò anche io presente all’ EFTwebcamp 2014 il 29 MAGGIO ALLE ORE 21:00 con il tema EFT PER CASALINGHE DISPERATE e sto preparando un report davvero speciale per l’occasione... (ti dico solo che sarà moltooooo provocativo)!

Il prossimo appuntamento è invece il 24 aprile con ROSY FORTE e il tema:
Avresti mai pensato di essere dipendente da una relazione? Cercala, scoprila e trasformala con Eft!!!!

Ma ecco le risorse gratuite già a tua disposizione..... Entra anche tu, insieme a noi, nel mondo di EFTWEBCAMP 2014


Report di Stefano Grassini per EWC2014 – Vuoi vincere ma te la fai sotto?
Un lavoro a tutto tondo sull’applicazione di EFT nella prestazione sportiva e non solo.

Report di Paola La Rosa per EWC2014 – Il perdono ogni giorno…

 Il perdono ogni giorno… toglie il medico di torno! 
http://eftwebcamp.com/report-di-manuel-dalla-pozza-per-ewc2014-lintensita-dellemozione/

Report di Manuel Dalla Pozza per EWC2014 – l’intensità dell’emozione…

Eft per lasciar fluire in modo naturale e senza resistenze i cambiamenti nella tua vita..


http://eftwebcamp.com/report-di-serena-poli-per-ewc-genitori-e-figli-fra-autorita-e-liberta/

Report di Serena Poli per EWC – Genitori e figli fra autorità e libertà
Essere genitori: trovare il giusto equilibrio fra autorità e libertà con EFT 

Report di Serena Cleri per EWC 2014 – EFT e Respiro per il nostro benessere

EFT e Respiro per il nostro benessere

Vedremo come agire sul respiro modifica le nostre emozioni ed i nostri sintomi fisici e come la stimolazione dei punti EFT possa aumentarne l’efficacia.

Ecco il link al programma completo:



Buona rinascita interiore a tutti voi.
Con amore
Virna

venerdì 18 aprile 2014

EFT E ANSIA MEGAGALATTICA







Avere a che fare con un'ansia "megagalattica" non è mai piacevole.

Quando faccio corsi o sessioni o tengo gruppi di EFT mi piace molto parlare delle emozioni.

A volte pensiamo che le nostre emozioni siano sbagliate… o peggio, proprio perché proviamo una certa emozione pensiamo di essere noi “sbagliati”.
Quante volte abbiamo provato rabbia, dolore, o altre emozioni e poi ci saremmo tirati una martellata sul piede perché magari il solo fatto di provare quella emozione non ci ha fatto comportare come vorremmo…?

Ecco, allora per parlare dell'ansia "megagalattica" la prendo larga.


NON ESISTONO EMOZIONI GIUSTE ED EMOZIONI SBAGLIATE.
NON ESISTONO EMOZIONI BUONE ED EMOZIONI CATTIVE.

ESISTONO PERO’ EMOZIONI ADEGUATE ED EMOZIONI INADEGUATE.
(sia le Iper (eccessive) che le Ipo (quasi inesistenti) reazioni sono inadeguate)


Le emozioni adeguate sono sempre frutto del nostro essere radicati nel momento presente, del vivere esattamente dove dovremmo, cioè nel QUI ed ORA.

Le emozioni inadeguate sono frutto di tracce di memoria che ci sono rimaste appiccicate addosso dal passato o di proiezioni (fantasie) sul nostro futuro (quasi sempre influenzate/create sulla base di esperienze passate).

VIVERE FUORI DAL QUI ED ORA E’ PROPRIO UNA DELLE COSE CHE COMPROMETTE LA NOSTRA LIBERTA’.

Ecco perché può essere utile usare EFT.

LE NOSTRE EMOZIONI SONO UN POTENTE MEZZO DI COMUNICAZIONE CON L’INTERNO.

ESSE CI DICONO SEMPRE QUALCOSA DELLA NOSTRA “MAPPA DEL MONDO”.

Difficilmente infatti è possibile affermare che esiste UNA REALTA’. La realtà di un individuo è una realtà percepita e “disegnata”, proprio come una mappa, sulla base delle sue esperienze.

Quando siamo piccoli abbiamo necessità di imparare ed i nostri sistemi ci forniscono come alleata preziosa la possibilità di tenere in memoria un’esperienza per velocizzare la nostra risposta futura ad una situazione simile.

Questo è vitale.

Se io metto una mano sul fuoco e mi brucio, ovviamente la prossima volta che sarò davanti ad un fuoco saprò come comportarmi.

Ciò che non è “vitale” è che qualche volta questo meccanismo si inceppa e tracce di memoria diventano “catene” energetiche.

Quando viviamo un’esperienza simile, ma anche quando ne viviamo una di completamente nuova, il nostro cervello si mette a cercare nell’archivio dei ricordi qualcosa che ci possa guidare nelle risposte.

I problemi cominciano a nascere quando ripeschiamo nell’archivio memorie passate collegate ad esperienze che non siamo riusciti ad elaborare o che abbiamo vissute come “negative”.

Se per esempio il mio fidanzato mi ha lasciato dicendomi tante bugie e tradendomi potrebbe essere che io immagazzini l’idea che degli uomini non ci si può fidare, e anche se questo ha uno scopo difensivo, difficilmente mi permetterà di vivere bene altre storie.

Se invece elaboro l’evento, magari anche grazie ad EFT, o ad altre tecniche, resterà certamente il ricordo, ma io sarò libero di affrontare ogni nuova relazione per ciò che mi offre ogni giorno, e non sulla base del passato.

VIVERE OGNI GIORNO COME NUOVO, CONSERVANDO QUELLO CHE E’ UTILE E LASCIANDO QUELLO CHE CI PESA….QUESTO E’ IL MIO SUGGERIMENTO.

Ma tornando alle nostre emozioni, esse vogliono sicuramente dirci qualcosa sul nostro mondo interiore…

Anche l’ansia.

L’ansia mega galattica ci parla in modo forte!

Quindi l’ansia è come una spia sul cruscotto dell’auto.

Se si “accende” vuole avvisarci di qualcosa d’altro che non è come dovrebbe.

La cosa più utile, a mio avviso, quando si prova un’emozione che “ci disturba”, è chiedersi

CHE COSA MI STA DICENDO DI ME?


Penso possa essere utile provare con un giro su ciò che si prova esattamente, ma anche su ciò che emerge spontaneamente da questa domanda a noi stessi.

Riporto un esempio di lavoro sull’ansia.

Punto karate: Anche se ho questa ansia (megagalattica si può aggiungere) e mi fa stare malissimo, mi amo e mi accetto completamente…
Sopra la testa: ma a chi la racconto…
Io mi sento sbagliato…Non vorrei avere tutta questa ansia…
Sopracciglio: Sarebbe meglio sparisse…
Lato dell’occhio: Picchiettando il lato dell’occhio provare a rintracciare dove è l’ansia nel corpo…. E una volta identificato verbalizzare…ES: anche se ho questa ansia nella pancia… che mi da proprio fastidio…. Mi riempie tutta la pancia… e sale
(se l’emozione varia o si muove seguitela).
Sotto l’occhio: Questa ansia mi ricorda che non è la prima volta che la provo… e ogni volta è peggio…
Sotto il naso: Una volta mi ha perfino impedito di mangiare.
Sotto il labbro: Forse devo imparare a conviverci..…

Clavicole: MHHHhhh, vorrei proprio che passasse invece, così non mi sentirei uno schifo.
Sotto ascella: con questa ansia mi sento uno schifo..
Sotto seno: mi sembra perfino che gli altri sentano quanto sono ansioso…
E questo mi fa pure innervosire…..

Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita concentrati sul voto che si dà alla propria ansia….o a qualunque cosa sia emersa nel frattempo.

Come ho già scritto in altra sede tutto ciò che emerge va picchiettato…

Se vi và potete giocare con i ricordi….
Picchiettate partendo dall’episodio più recente in cui vi è venuta l’ansia.
Oppure partite dall’episodio più fastidioso.
Oppure partite dal più intenso…
O, infine, partite dal primo…




Ultimamente faccio un lavoro molto bello con le emozioni…
E il merito sono tutti i suggerimenti che il Dottor Lammers dà nei siti per gli appassionati di logosintesi.


Ascolto tutto quello che la persona dice sull’ emozione che prova.
Chiedo di focalizzare tutto quello che è stato appena detto.
Invito la persona a immaginare di essere una grande pittrice/un grande pittore e di poter esprimere la sua emozione sulla tela bianca.
Vanno bene immagini realiste ma anche astratte, perfino un solo colore…
Qualunque cosa la mente vi rimandi va bene.
Una volta agganciata l’immagine, date un titolo alla vostra opera.

Prendete il titolo e picchiettate su quello:

Punto Karate:
Anche se c’è (titolo) in questo momento, io mi apro alla possibilità che tutto vada bene, anche se non capisco perché (titolo) c’è….
Poi seguitate a picchiettare con quello che emerge da voi di volta in volta o solo concentrati sull’immagine..
Ovviamente continuate finché il voto che avevate dato all’ansia mega galattica, o a qualunque altra cosa vi abbia creato disagio non scende!


Buon picchettamento e scrivete i vostri commenti

venerdì 11 aprile 2014

La ferita da umiliazione



Liberamente ispirato da Le cinque ferite e come guarirle di Lise Bourbeau

Questo articolo segue quello dal titolo Le ferite e le maschere. In esso si spiega come nel testo della Bourbeau sopra menzionato si identifichino 5 ferite primarie che viviamo da bambini e che ci spingono a “indossare” una maschera per proteggerci dalla sofferenza secondo il seguente schema:
MASCHERA
FERITA
Fuggitivo
Rifiuto
Dipendente
Abbandono
Masochista
Umiliazione
Controllore
Tradimento
Rigido
Ingiustizia

Ogni persona può avere vissuto più di una ferita, anche tutte e cinque.

Per qualcuno una ferita  può essere prevalente rispetto alle altre, mentre per altri possono esserci una o più ferite leggere.

Qualcuno può anche manifestare caratteristiche di tutte le maschere in egual misura.

Alcune ferite possono essere molto ben nascoste.

Per comodità espositiva ho deciso di seguire l’ordine dei capitoli del libro originale.

Oggi affrontiamo la FERITA DA UMILIAZIONE.

La Bourbeau scrive “l’umiliazione ha a che vedere con l’azione di sentirsi sminuito, di sminuirsi o di sminuire qualcun altro oltraggiosamente. I sinonimi di questa parola sono sminuire, vergogna, mortificazione, vessazione e degradazione”

Questa ferita ha a che fare con l’avere e con il fare e si risveglia quando il bambino sente che uno dei suoi genitori si vergogna di lui o ha paura di provare vergogna.

E’ una ferita che si manifesta nei confronti del genitore che si è occupato dello sviluppo fisico del bambino, quindi, solitamente, la mamma.

Può essere che un bambino viva questa ferita quando si fa la pipi addosso, quando combina un guaio, quando è vestito male, oppure quando sta scoprendo la propria sessualità e viene ripreso dalla madre ad esempio perchè lo ha sorpreso a masturbarsi.

I campi in cui può essere vissuta questa ferita sono comunque i più vari.

La persona con una ferita da umiliazione può incarnare la maschera del masochista, per la cui descrizione completa vi rimando al libro della Bourbeau.

Qui basti sapere che il masochismo porta la persona a ricercare dolore e umiliazione e a volte addirittura a provare piacere nel soffrire.

Ecco un riassunto delle sue caratteristiche.

Spesso non gli piace procedere velocemente, e se non procede velocemente quanto gli altri prova vergogna.

Il masochista tende a farsi carico di troppe cose. Conosce infatti le sue necessità ma difficilmente le ascolta.

Spesso prova vergogna di se stesso o teme che gli altri si vergognino di lui.

E’ molto abile a convincersi che facendo cose per far contenti gli altri sta facendo veramente ciò che vuole, infatti spesso si ripete e ripete alle persone che va tutto bene e trova scuse e giustificazioni anche per chi lo umilia.

Fa del proprio meglio per rendersi utile prima ancora che gli venga chiesto, sempre per non sentirsi umiliato e sminuito, ma così facendo sminuisce e umilia gli altri, lanciando loro il messaggio che senza di lui non possono cavarsela..

Spesso si fa soffrire togliendosi tempo, sovraccaricandosi di impegni, anche altrui, dandosi dell’incapace, ingrassando troppo, indossando abiti che non gli stanno bene.

Molte volte tende a tenere tutto sotto controllo per far si che nessuno possa trovare un motivo per farlo vergognare.

Di solito è iper sensibile e quindi fa sempre il possibile per non ferire nessuno. Se qualcuno che ama si sente infelice si addossa la colpa e quindi tende a scusarsi anche per cose che non ha fatto.

Di solito gli riesce benissimo di attirarsi persone e situazioni che lo umilino, ad esempio la donna che si attira un marito che fa la corte ad altre davanti a lei, o la persona che ogni volta che esce a cena si sporca i vestiti rovesciandosi addosso qualcosa ecc.ecc....

Ecco qui alcuni suggerimenti per utilizzare EFT se vi siete sentiti in sintonia con la descrizione di cui sopra:

Anche se mi sento indegno mi apro alla possibilità di avere un valore e di riconoscerlo...

Anche se spesso mi vergogno di me, beh forse potrei accettarmi come sono...

Anche se tendo a farmi carico di troppe cose, mi devo ricordare che se continuo così resto schiacciato, sotto tutti questi pesi che mi prendo...

Mi capita di sentirmi infimo rispetto agli altri...

Anche se amo così tanto il cioccolato e i dolci che mi vergogno di me quando li compro, chissà cosa pensano gli altri a vedere il mio carrello....

Sono troppo grasso.....

Mi sembra davvero di mancare di volontà.....

Mangio davvero troppo, non vorrei, ma mangio troppo ... e me ne vergogno....

Io faccio sempre del mio meglio per rendermi utile, non vorrei mai che gli altri pensassero che non sono generoso e disponibile...

Ho paura di provare vergogna di me...

Ho paura che mia moglie (marito) e i miei figli si vergognino di me, grasso (oppure altro aggettivo) come sono.....

Anche se ho questo ricordo, che a cinque anni la suora ha riso di me davanti a tutti i bambini perchè mi ero sporcata tutto il grembiulino io mi amo e mi accetto e riallineo la mia energia al mio presente.

Anche se ho questo ricordo della maestra delle elementari che mostrava il mio quaderno pieno di errori a tutti i bambini, e tutti mi additavano e ridevano, mi amo e mi accetto completamente e profondamente...

Anche se mi faccio carico sempre di tutti, e così facendo mi dimentico di me.... mi permetto di farmi carico solo di quello che riesco..

Spesso sento la necessità di controllare tutto, non voglio nulla fuori posto, non posso permettermi di tralasciare la pulizia di casa...

Ho molte difficoltà ad esprimere le mie necessità....

Non riesco a tollerare che qualcuno soffra....non mi piace far soffrire nessuno.....

Ho bisogno di rendermi utile...

Mi sento in dovere di farmi carico delle cose, se le cose non vanno bene ho bisogno di chiedere scusa....

Anche se mi scuso continuamente per tutto, anche per cose che non ho fatto, ma mi dispiace che si siano verificate, magari posso partecipare al campionato mondiale delle scuse.....


Queste frasi vogliono offrirvi degli spunti...

Potete anche rileggere il riassunto della descrizione del masochista e lasciare che emergano pensieri, convinzioni, immagini che vi riguardano più direttamente. Così facendo troverete le frasi migliori per voi sulle quali fare abbondante tapping...

Buon lavoro.

martedì 8 aprile 2014

EFT E WILLOW: per il risentimento e l’amarezza.



Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.

WILLOW – stato d’animo negativo


La persona in uno stato d’animo Willow negativo  si sente vittima delle avversità e cova rancore per i torti subiti. E' spesso astioso e polemico e attribuisce all’esterno le colpe anche quando lui ha responsabilità in quanto gli accade. Willow si sente sfortunato e trattiene molta rabbia repressa che lo avvelena interiormente. Chi necessità di questo fiore si lamenta molto, vede la vita in maniera negativa, prova invidia e sovente si auto commisera trovandosi schiavo di aggressività e irritazione. Willow è amareggiato e con il tempo diventa acido.



WILLOW – stato d’animo trasformato

La qualità positiva di Willow è quella di saper costruire il proprio destino migliorando se stesso. Il fiore dona adattabilità, flessibilità e la capacità di staccarsi da ciò che non ci è più utile senza lamentele prive di senso. Non si attribuisce più la colpa di quanto accade all’esterno, bensì si acquisisce maggiore consapevolezza e ci si assume la responsabilità della  propria vita, imparando a godere di un atteggiamento più ottimista e a lasciare andare amarezza, risentimento ed invidia.


WILLOW ed EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra, o che stiate già assumendo WILLOW


QUANDO SI TENDE A DARE TUTTA LA COLPA ALL’ESTERNO (ad esempio ai propri genitori)

Punto karate: Mi meritavo una vita migliore
Sopra la testa: è tutta colpa loro
Sopracciglio: io non ho colpa
Lato dell’occhio: non è giusto
Sotto l’occhio: il destino mi è stato contro
Sotto il naso: è tutta colpa dei genitori che ho avuto
Sotto il labbro: povera me

Clavicole: non è giusto
Sotto ascella: Dio non ha certo avuto attenzione per me
Sotto seno: è colpa dei miei se ho questa vita orrenda

Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita concentrati sulla convinzione che la colpa sia tutta dei nostri genitori per le difficoltà che abbiamo incontrato nella vita.



QUANDO SI PENSA CHE AGLI ALTRI VA TUTTO BENE E SI PROVA RABBIA PER QUESTO



Punto karate: Sono proprio arrabbiata…
Sopra la testa: a certa gente capitano tutte le fortune
Sopracciglio: a me capitano sempre e solo cose negative
Lato dell’occhio: sono arrabbiata
Sotto l’occhio: sono vittima del destino
Sotto il naso: che rabbia
Sotto il labbro: mi sento furiosa

Clavicole: sono amareggiato
Sotto ascella: e poi gli altri sono così egoisti
Sotto seno: sono arrabbiato

Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita.