Marco ha 28 anni ed è innamorato di Nadia.
E' felice e soddisfatto.
Anche sul lavoro va tutto bene.
Il problema?
Gli hanno offerto una promozione e un validissimo lavoro; all'estero.
Lui intende accettare, ma sa che, almeno per il momento, Nadia non può seguirlo.
Teme che dirle che vuole andar via complicherà la loro relazione, teme che lei soffrirà, che penserà che lui voglia abbandonarla.
Marco pensa che la verità sia "indicibile".
Gli chiedo che emozione sta provando.
Risponde che prova Paura, paura di deluderla, paura di farla soffrie, paura di perderla, PAURA, PAURA, PAURA!!!!!
Gli chiedo di picchiettare e ripetere:
ANCHE SE PROVO UNA GRANDE PAURA, ALL'IDEA DI DIRE A NADIA LA VERITA', TUTTO QUESTO PUO' CAMBIARE E CAMBIA MENTRE LO OSSERVO.
Marco continua a picchietare e chiude gli occhi... Il suo viso è agitato, per qualche minuto osservo i cambiamenti della sua espressione, influenzati dai pensieri che gli passano nella mente....
Dopo un pò Marco apre gli occhi e mi dice: Mi sono ricordato quella volta che a cinque anni ho rotto un vaso prezioso per mia mamma. Mi sentivo una morsa nello stomaco. Avevo paura delle sue reazioni, paura di deluderla, paura di non essere amato mai più. Per me confessarle la verità era impossibile, ma quando l'ha scoperta è stato ancora peggio.
Picchiettiamo:
Anche se c'è ancora la traccia di questo evento recupero tutta l'energia che la compone e la riallineo al mio centro.
Anche se nel mio spazio personale è rimasta la traccia di quella immagine congelata e abituale di mia madre che mi scopre, recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua creazione e la riallineo al mio centro.
Anche se una parte di me ha ancora cinque anni e io ho ancora paura di deludere come allora, recupero tutta la mia energia che la compone e la riallineo al mio centro...
Anche se penso che Nadia non mi capirà, e non mi amerà più e questa cosa mi fa paura mi apro alla possiblità di essere sincero....
Anche se credo che dicendo la verità tutta la mia vita andrà in tanti pezzettini minuscoli e mi finirà sotto le scarpe, scelgo di rilassarmi..
Anche se in me c'è la traccia della fantasia che parlare con Nadia sarà un disastro e io non sarò mai più felice in nessun secondo della mia vita, nemmeno per sbaglio quando dormo o sono distratto... scelgo di fare ciò che è meglio per me...
Anche se mi rifiuto di dire la verità.... scelgo di dire la verità tutta la verità, nient'altro che la verità, ma dirò subito dopo che mentivo....
Anche se piuttosto che dire la verità mi faccio dare per disperso, così almeno non ho detto a Nadia questa cosa....ma poi la perdo lo stesso....
Anche se in me c'è ancora un bambino addolorato che teme di fare una marachella e perdere l'amore di chi ama, recupero tutta la mia energia legata a questa parte di me e la riallineo al mio centro...
Andiamo avanti così per un bel pò, sciogliendo ogni singolo aspetto che emerge picchiettando e che Marco ritiene che gli crei un rilevante disagio a livello emotivo.
Dopo un'ora di picchiettamento Marco ride.... finalmente è in grado di realizzare che si trovava in uno stato reattivo dovuto ad un ricordo passato che tratteneva parte della sua energia vitale nel passato e complicato dalle fantasie anticipatorie "catastrofiche" che lo spostavano ancora di più dal presente.
Quando va via afferma che la sera stessa parlerà con la sua fidanzata con il cuore in mano, confessandole anche che spera che lei lo possa raggiungere appena sistemate le cose per sposarlo...
Dopo una settimana mi telefona e mi confida che è andato tutto bene.
Avendo ritrovato il contatto con il presente e dopo avere preso consapevolezza dello schema con il quale agiva, Marco è stato in grado di esternare ogni suo sentimento, idea o paura alla donna che ama e lei ha accolto i suoi progetti con altrettanta apertura assicurandogli che faranno insieme un passo alla volta per costruire il loro futuro.
E' felice e soddisfatto.
Anche sul lavoro va tutto bene.
Il problema?
Gli hanno offerto una promozione e un validissimo lavoro; all'estero.
Lui intende accettare, ma sa che, almeno per il momento, Nadia non può seguirlo.
Teme che dirle che vuole andar via complicherà la loro relazione, teme che lei soffrirà, che penserà che lui voglia abbandonarla.
Marco pensa che la verità sia "indicibile".
Gli chiedo che emozione sta provando.
Risponde che prova Paura, paura di deluderla, paura di farla soffrie, paura di perderla, PAURA, PAURA, PAURA!!!!!
Gli chiedo di picchiettare e ripetere:
ANCHE SE PROVO UNA GRANDE PAURA, ALL'IDEA DI DIRE A NADIA LA VERITA', TUTTO QUESTO PUO' CAMBIARE E CAMBIA MENTRE LO OSSERVO.
Marco continua a picchietare e chiude gli occhi... Il suo viso è agitato, per qualche minuto osservo i cambiamenti della sua espressione, influenzati dai pensieri che gli passano nella mente....
Dopo un pò Marco apre gli occhi e mi dice: Mi sono ricordato quella volta che a cinque anni ho rotto un vaso prezioso per mia mamma. Mi sentivo una morsa nello stomaco. Avevo paura delle sue reazioni, paura di deluderla, paura di non essere amato mai più. Per me confessarle la verità era impossibile, ma quando l'ha scoperta è stato ancora peggio.
Picchiettiamo:
Anche se c'è ancora la traccia di questo evento recupero tutta l'energia che la compone e la riallineo al mio centro.
Anche se nel mio spazio personale è rimasta la traccia di quella immagine congelata e abituale di mia madre che mi scopre, recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua creazione e la riallineo al mio centro.
Anche se una parte di me ha ancora cinque anni e io ho ancora paura di deludere come allora, recupero tutta la mia energia che la compone e la riallineo al mio centro...
Anche se penso che Nadia non mi capirà, e non mi amerà più e questa cosa mi fa paura mi apro alla possiblità di essere sincero....
Anche se credo che dicendo la verità tutta la mia vita andrà in tanti pezzettini minuscoli e mi finirà sotto le scarpe, scelgo di rilassarmi..
Anche se in me c'è la traccia della fantasia che parlare con Nadia sarà un disastro e io non sarò mai più felice in nessun secondo della mia vita, nemmeno per sbaglio quando dormo o sono distratto... scelgo di fare ciò che è meglio per me...
Anche se mi rifiuto di dire la verità.... scelgo di dire la verità tutta la verità, nient'altro che la verità, ma dirò subito dopo che mentivo....
Anche se piuttosto che dire la verità mi faccio dare per disperso, così almeno non ho detto a Nadia questa cosa....ma poi la perdo lo stesso....
Anche se in me c'è ancora un bambino addolorato che teme di fare una marachella e perdere l'amore di chi ama, recupero tutta la mia energia legata a questa parte di me e la riallineo al mio centro...
Andiamo avanti così per un bel pò, sciogliendo ogni singolo aspetto che emerge picchiettando e che Marco ritiene che gli crei un rilevante disagio a livello emotivo.
Dopo un'ora di picchiettamento Marco ride.... finalmente è in grado di realizzare che si trovava in uno stato reattivo dovuto ad un ricordo passato che tratteneva parte della sua energia vitale nel passato e complicato dalle fantasie anticipatorie "catastrofiche" che lo spostavano ancora di più dal presente.
Quando va via afferma che la sera stessa parlerà con la sua fidanzata con il cuore in mano, confessandole anche che spera che lei lo possa raggiungere appena sistemate le cose per sposarlo...
Dopo una settimana mi telefona e mi confida che è andato tutto bene.
Avendo ritrovato il contatto con il presente e dopo avere preso consapevolezza dello schema con il quale agiva, Marco è stato in grado di esternare ogni suo sentimento, idea o paura alla donna che ama e lei ha accolto i suoi progetti con altrettanta apertura assicurandogli che faranno insieme un passo alla volta per costruire il loro futuro.
articolo apparso per la prima volta nel blog dell'ASSOCIAZIONE CULTURALE SPORTIVO E DILETTANTISTICA SINERGIE.
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