La verità è che non esistono un modo giusto o un
modo sbagliato, bensì esistono una serie di modi, più o meno efficaci a seconda
delle circostanze. Il settimo e ultimo principio dello sciamanesimo hawaiano
sostiene proprio questo. L’efficacia è la misura della verità. Cioè per me è
“vero” ciò che funziona. E quello che funziona per me può non funzionare con
te.
La verità assoluta non esiste. Bisogna credere che ci sono differenti
soluzioni per i problemi, anche se spesso ci attacchiamo sempre ad un unico
modo di fare le cose. Di contro, quando ci rendiamo conto che la nostra
esperienza non cambia di una virgola, portare attenzione a questo semplice
fatto è la cosa migliore che ci possa capitare per cominciare a mettere in
dubbio la nostra visione, spesso parziale, su qualcosa. Il modo giusto, se
proprio vogliamo usare questo termine, che ognuno ha di fare una cosa,
affrontare una situazione o risolvere un problema, è quello più efficace per
lui. Questo significa che se qualcosa và male basta fermarsi un momento e
cambiare tecnica. La nostra vita e l’universo stesso ci offrono possibilità
infinite, solo che noi neppure le vediamo.
Mi viene in mente una barzelletta, che forse era più un raccontino con morale. C’era una volta una persona che era imprigionata in un castello. Tutti i giorni provava a forzare la porta chiusa a chiave, ora con la lima, ora con una forchetta, ora con un altro oggetto.. Tutto questo per decenni. Ogni giorno il suo carceriere entrava, portava da mangiare, sistemava la stanza e poi usciva. Il prigioniero non vedeva l’ora che se ne andasse per ricominciare a cercare di forzare la porta. Una mattina il carceriere, entrando, vide che qualcosa non andava e disse “ Che stupido, ieri mi ero scordato di chiudere la finestra, meno male che tu sei un buon prigioniero e non hai tentato di fuggire, se no avrei passato un brutto guaio.” Ma la verità è che il prigioniero era talmente convinto che avrebbe trovato un modo per forzare la porta che non si era neppure accorto della finestra lasciata per sbaglio aperta dietro le sue spalle. Morale? Dobbiamo imparare ad essere flessibili.
La flessibilità è la chiave dell’efficacia. Non c’è mai una
soluzione valida per tutto e per tutti, bensì ci sono molte differenti
soluzioni e in mezzo a quelle c’è la più opportuna per ciascuno.
Quanto optiamo per una soluzione è bene portarla
avanti e metterci impegno, ma se non vediamo concretizzarsi dei risultati
concreti entro un lasso di tempo ragionevole, allora, invece di scoraggiarsi e
desistere è opportuno prendere un’altra strada.
Tutto ciò riguarda, per
estensione, anche tutte le tecniche energetiche. Spesso le persone ne provano
una spinti dal desiderio di vedere un cambiamento nella propria esperienza di
vita, ma non sempre ottengono quello che si aspettavano e allora si convincono
che anche quelle tecniche non servono a nulla e che i loro problemi sono
irrisolvibili. Sia che ci si rivolga a tecniche non convenzionali, sia che si
scelgano percorsi più tradizionali la mia esperienza di vita mi ha suggerito
che se nulla cambia ciò può dipendere da una serie di fattori principali: o non
si è focalizzato il problema alla radice, cioè la vera causa all’origine di uno
stato non desiderato e quindi si è lavorato troppo sul generico, o non si è
applicata la tecnica con cura (esempio tipico, voglio perdere peso, mi iscrivo
in palestra e mi fanno una scheda che prevede venti sedute, e alimentazione
corretta, io per contro continuo a mangiare a casaccio e faccio solo quattro
sedute, per poi affermare che non riesco proprio a dimagrire :-)), o non ho
trattato tutti gli aspetti del problema, oppure da solo, nel caso di tecniche
di auto aiuto, sono bravissimo a raccontarmi delle cose sempre uguali
sulla situazione e ciò non mi aiuta certo a cambiare prospettiva e favorire il
mutare degli eventi. Quindi? Quindi applichiamo la flessibilità nella nostra
vita…
Facciamo una “spremitura del nostro cervello” ogni volta che dobbiamo
affrontare qualcosa e annotiamoci più di una soluzione, o meglio ancora, tutte
quelle che ci vengono in mente. Di fronte a ogni elenco saremo poi liberi di
valutare i pro ed i contro di ogni punto per scegliere quello che reputiamo più
efficace. Proviamo con la soluzione da noi identificata come migliore e stiamo
a vedere, ma se non ci soddisfa quello che succede in un tempo ragionevole,
beh, allora evitiamo l’auto-commiserazione, la lamentela e lo scoraggiamento.
Restiamo flessibili, cambiamo modo di applicare la soluzione, cambiamo tempi, o
cambiamo soluzione, provandone un’ altra di quelle che avevamo identificato, o
una nuova. Lo stesso si può dire per le tecniche energetiche. Se ne stiamo
utilizzando una e pare non soddisfarci, cambiamo modo di applicarla,
rivolgiamoci ad un operatore esperto, oppure cambiamo tecnica… L’universo è
pieno di opzioni, e risorse: sta a noi restare aperti per poterle cogliere.
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