martedì 3 dicembre 2013

Riflessioni sullo "SPAZIO"



Uno dei problemi  più gravi che affliggono il nostro tempo non è, secondo me, la mancanza di tempo, bensì la mancanza di spazio....

Mancano lo spazio per le relazioni, lo spazio per parlare, lo spazio per condividere, lo spazio per incontrare davvero l’altro... e spesso manca lo spazio per noi stessi.

All’apparenza, almeno in questa parte del mondo, viviamo in pace, ci nutriamo a sufficienza (e forse troppo), abbiamo libertà, viviamo “bene” grazie alla tecnologia..... e quasi sempre abbiamo una grande abbondanza di cose...

A questo proposito, l’altra sera mi è capitato di accendere quello strano elettrodomestico nero che spesso vorrei fuori dal mio salotto perchè serve solo a ricoprirsi di polvere che puntualmente devo togliere, e di assistere ad un programma televisivo, presumo figlio della nuova generazione di intrattenimenti chiamati reality (programmi realtà).
Nel programma mostravano come gente con la mania del pulito veniva impiegata in lavori “socialmente utili” per aiutare persone con la mania di accumulare cose a sbarazzarsene... Ho visto riempire sacchi neri di chili e chili di ogni genere di oggetto, mentre sentivo le persone protagoniste raccontare che “dovevano” proprio chiedere aiuto, per buttare via le loro cose in più, perchè avevano perso la famiglia, o non vedevano più gli amici a causa del fatto che in casa loro c’era troppa roba (e poca cura) e gli altri non ci volevano più entrare.

Beh, certo la maggior parte di noi non arriva a tali livelli, però spesso abbiamo la tendenza a comprare cose per riempire vuoti, a mangiare cose per riempire vuoti, a riempirci di impegni per riempire vuoti.... e finiamo a volte con non avere più nemmeno uno spazio libero, per ciò di cui ci importa davvero... per le nostre amicizie, per i rapporti umani... per una passeggiata all’aria aperta, per un pomeriggio con i nostri bambini senza che fra noi ci siano gli ultimi modelli di I-phone, I-pad, pc, wii.... e chi più ne ha più ne metta.

A volte perfino dentro noi stessi non c’è più spazio. Siamo spesso presi dalla frenesia, dall’ansia di tenerci impegnati per evitare magari di guardarci dentro e di fermarci a riflettere e così corriamo, da un posto all’altro, da un impegno all’altro, dimenticando di prenderci il nostro spazio, di lasciare che possano esserci, nella nostra vita, nelle nostre giornate, nei nostri cuori, un pò di spazi vuoti.... per potere accogliere qualcosa di nuovo e di "meglio" che magari non riusciamo neppure ad immaginare.

Beh... se anche a voi, come a me, capitano momenti in cui non sapete più dedicarvi spazio, o lasciare spazio vuoto dentro e fuori di voi, allora provate a usare le prossime frasi per fare qualche giro di EFT.

Vi ricordo che la cosa più utile è sperimentare e lasciare che emergano liberamente pensieri, emozioni, ricordi, convinzioni, sensazioni, immagini o qualunque cosa, seguendo il flusso ....

Anche se spesso non riesco a dedicarmi spazio, e quindi nemmeno tempo.... mi apro alla possibilità di ascoltare le mie necessità.

Anche se non so fare valere le mie necessità e affermare il mio posto nel mondo, beh, chi lo sa se so qual’è il mio posto nel mondo, a volte mi sembra di no, a volte il mondo va così rapido che vorrei scendere...

Chissà se si può fermare il mondo, io intanto non mi fermo mai, corro, corro e faccio una gran fatica, certe volte, ma ho quasi paura di fermarmi...

Anche se ho paura di fermarmi e di osservare... e di guardarmi dentro, beh va bene così, vuol dire che è meglio se corro per ora...
E se mi fermo e vedo qualcosa di brutto???

Ma chi me lo fa fare di correre tanto, di non avere mai uno spazio per le cose che vorrei tanto fare, eh si sono bravissima a dirmi “le faccio domani”... “le faccio dopo”, se non ho trovato uno spazio per questo nella giornata vuol dire che il mio karma ha disposto diversamente....

Non c’è spazio per gli amici, devo pensare al lavoro, eh sì, è importante guadagnare,  e la carriera...e per il resto, beh, capiranno, gli amici, e mio marito (moglie) e i figli.... beh a quelli ci pensa il padre (madre, nonna), io devo produrre risultati....

Ah no, con questa crisi non c’è spazio per i sogni, bisogna fare una scuola seria, un lavoro serio, devo affermarmi...

Non c’è spazio per giocare, per sognare, i sogni sono per i falliti... si ho delle belle idee, ma poi, mettere in pratica, è pericoloso, non è affatto sensato...

Non ho spazio in agenda oggi.... devo fare un sacco di cose, quella telefonata, per dire alla mia amica che le voglio bene.... ma si può aspettare.....

Anche se non mi concedo spazio, ma forse nessuno me ne ha mai concesso e io non so come si fa, ma va bene lo stesso, decido di provarci da sola, a darmi spazio...

Anche se non c’è più spazio nel mio armadio, forse dovrei riordinare, forse dovrei buttare via qualcosa.... ma non ho tempo, forse non ho neanche voglia...

Anche se non ho più spazio eppure continuo ad accumulare cose, alcune assolutamente inutili, come il kit di bamboline russe da 76 pezzi che però è tanto carino...

Anche se ho la fobia degli spazi vuoti, e anche dei tempi vuoti, forse ho la fobia del vuoto......

Anche se non riesco a buttare via nulla, nemmeno le cose che non mi servono, nemmeno i ricordi di quando avevo tre anni, e non ho più spazio, anzi gli spazi sono così pieni che a volte mi sento soffocare...

Anche se la mia vita ha un sacco di spazi inesplorati, perchè non li osservo mai, non mi spingo mai in quegli spazi, ma poi chi me lo fa fare, sto così bene negli spazi che conosco, che importa se diventano claustrofobici, meglio stare nel noto che nell’ignoto...

Anche se riempire ogni spazio della mia vita mi fa sentire protetta, mi apro alla possibilità di lasciare qualche briciola di spazio vuoto... e verificare che succede....

Anche se non sono abituata a prendermi i miei spazi, a lasciarmi spazio, a godere del mio spazio, beh, provo a fare un patto di non belligeranza con lo spazio....

Anche se tendo a riempire troppo tutto, dall’agenda, al frigorifero, all’armadio, alla pancia, mi apro alla possibilità di lasciare qualcosa di vuoto... magari mi aspettano delle sorprese...

Ovviamente questi sono solo degli spunti...
Liberate la fantasia, datele un pò di spazio, e trovate le vostre frasi, le frasi che sono più adatte a voi. Buon picchiettamento!!!


EFT E OLIVE: per chi è sfinito o troppo stanco dopo un grande sforzo.



Introduzione

Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste straordinarie risorse.

Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di Bach.

Per comodità espositiva e per non generare confusione viene trattato un singolo fiore alla volta

Buona lettura e Buon picchiettamento.


OLIVE – stato d’animo negativo

Chi si trova in uno stato Olive negativo ha esaurito le proprie riserve di energia, mentali e fisiche, per qualche ragione precisa, ad esempio una malattia, eccesso di lavoro, di studio, una sofferenza prolungata nel tempo, una fatica debilitante. Quando si arriva alla prostrazione e si sente così tanta stanchezza che ci è impossibile godere la vita e affrontare ogni giornata allora Olive è il rimedio giusto. Chi ha bisogno di Olive si sente debole, debilitato, stanco anche mentalmente e trova difficile anche compiere le azioni più banali. A volte la stanchezza arriva a tal punto che si vorrebbe solo piangere o dormire, e anche la cosa più banale, come guardare la televisione, diventa troppo.


OLIVE – stato d’animo trasformato

Olive serve per recuperare la stanchezza fisica, mentale, emotiva, quando si è tirata troppo la corda. Il fiore aiuta a tornare in forma e a recuperare le forze, spesso consumate per incapacità ad ascoltare i ritmi del proprio corpo. Il rimedio consente di ritrovare vitalità ed energia e di riconoscere le proprie necessità fisiche e mentali per riuscire a fronteggiare impegni e pressioni anche molto pesanti.


OLIVE ED EFT

Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi riconosciate nella descrizione data poco più sopra o che stiate già assumendo OLIVE.

QUANDO SI E' COSI’ SFINITI CHE SI DESIDERA SOLO ANDARE A DORMIRE E SI PENSA DI NON AVERE PIU’ FORZA PER NULLA

Punto karate: Mi sento così sfinita che non ce la faccio più
Sopra la testa: ho esaurito le forze
Sopracciglio: non riesco a trovare la forza di fare nulla
Lato dell’occhio: voglio solo andare a dormire
Sotto l’occhio: non ho più energie
Sotto il naso: voglio dormire
Sotto il labbro: non ce la faccio più

Clavicole: mi sento debilitata
Sotto ascella: non ho più forze
Sotto seno: mi sento così stanca.

Picchiettare quindi tutti i punti delle dita.


PER CHI E MOLTO DEBILITATO DOPO UNA MALATTIA

Punto karate: questa malattia mi ha buttato completamente a terra
Sopra la testa: non ho più forze
Sopracciglio: mi sento debole
Lato dell’occhio: non ho più forze
Sotto l’occhio: la malattia mi ha lasciato senza forze
Sotto il naso: non ho più energie
Sotto il labbro: non so più che fare

Clavicole: sono così sfinita che mi viene voglia di piangere
Sotto ascella: questa malattia mi ha logorata
Sotto seno: non ne posso più

Dita: la malattia mi ha lasciata senza forze


sabato 30 novembre 2013

RIFLESSIONI D'AUTUNNO






Quello che trovate qui è un link per un e-book omaggio:

https://drive.google.com/file/d/0Bzqfr8bYCjlxRlpQVUdBdGJfV2s/edit?usp=sharing


La luce nel soffio.


l’Elemento Metallo, l Autunno, i Polmoni...



L'e-book che leggerete è il primo frutto di una collaborazione molto proficua che ho avviato con Tatiana Vecchiato.
Io ho curato l'appendice, che suggerisce come utilizzare le tecniche energetiche per vivere al meglio questa stagione autunnale e trarre anche spunti dal momento per donarsi una riflessione personale.

Tatiana è Operatrice Shiatsu, Reiki, Floriterapeuta, Insegnante del Gioco Curativo, Ricercatrice indipendente.

Ecco i suoi contatti:


Cell: 3402291896
Facebook: Tuning in with Nature
Blog: tuninginwithnature.tumblr.com

Buona lettura!!!!

venerdì 29 novembre 2013

E.F.T. e presenza mentale

Questa settimana ospito un'articolo di Vincenzo Bilotta, autore del libro L'arte della consapevolezza in vendita su Macrolibrarsi con il quale ho avuto modo di tenere tempo fa una conferenza su EFT e PRESENZA MENTALE.





Il mondo di oggi va sempre più di fretta. Tutti sembrano vivere in uno stato di semi-automatismo, inghiottiti come sono da un vortice di pensieri che non sembra cessare mai. Sì, perché, in effetti, la mente non può smettere di pensare. Anche nei pur rari stati di tranquillità, ognuno di noi può ascoltare il proprio dialogo interiore. A volte questo dialogo interiore riguarda argomenti già conosciuti ma mai elaborati e lasciati andare.

La scarsa CONOSCENZA DI SE’ porta, inevitabilmente, alla deriva mentale. In questo stato i pensieri fanno da padrone e la persona sembra esserne posseduta senza via di scampo apparente. Basta uscire in giro per vedere i risultati di questo stato di possessione mentale. La gente vaga con gli occhi fissi nel vuoto, immersa in preoccupazioni più o meno reali, alcuni parlano a voce alta, come a volersi calmare dando, al contempo, risposta ai continui interrogativi posti da una mente irrequieta e sempre più fuori controllo.

La conseguenza? Agli occhi di un attento osservatore la razza umana, salvo rare eccezioni, da l'impressione essere posseduta da un virus, un’entità  esterna che sembra essersi impossessata della volontà di tutti gli uomini allo scopo di renderli schiavi delle loro stesse proiezioni. Quando si vive nella testa, e ci si identifica col processo di pensiero, si entra in uno stato di automatismo.

Questo stato di automatismo porta le persone a vivere e compiere i propri lavori quotidiani in maniera automatica, senza nessuna percezione cosciente di molti dei gesti compiuti. In poche parole, le persone sembrano essere dei robot che eseguono un programma senza capirne la ragione né il senso.

La scarsa presenza mentale porta a risultati spesso drammatici. Basta pensare agli incidenti sul lavoro, la maggior parte dei quali, potrebbe essere prevenuta se solo si prestasse più attenzione a ciò che si fa.

Ma cosa significa presenza mentale? Essere presenti significa riuscire ad osservare il flusso continuo di pensieri che la nostra mente processa ogni giorno (60000 circa, ciò nel corso dell’intera giornata), senza tuttavia identificarsi con essi. In pratica si diventa osservatori del pensiero senza tuttavia giudicarlo ma, semplicemente, ACCOGLIENDOLO COSI’ COM’E'.

Ma come fare, vi starete giustamente, domandando? Vi sono diversi modi per tornare ad essere coscienti di Sè e, di conseguenza, presenti nel QUI E ORA. I diversi metodi, altro obiettivo non hanno se non quello di eliminare l'identificazione con i propri pensieri per tornare a vivere il proprio corpo e le proprie emozioni in piena coscienza senza più perdersi nel passato (in quanto inesistente) nè, tantomeno, nel futuro (deve ancora arrivare e non è ancora determinato nè prevedibile).

Fra le diverse tecniche a disposizione, sicuramente una delle più efficaci e rapide è l'E.F.T. Chi segue questo blog, certamente sa di cosa si tratta. Ciò che vorrei aggiungere è che, attraverso E.F.T. si può raggiungere più rapidamente uno stato di piena percezione di Sè che porta, sicuramente, all'annullamento di tutti i falsi problemi che la mente ogni giorno ci pone dinanzi. Raggiungere la Presenza mentale porta, infine, a vivere nel QUI E ORA con la piena coscienza di ciò che si fa. E.F.T. ci può dare l'opportunità di spezzare quell'incantesimo che ci tiene sospesi in un limbo spaziotemporale diverso dal presente facendoci, finalmente direi io, vivere da ESSERI UMANI LIBERI DALLE CATENE INVISIBILI COSTITUITE DAGLI SCHEMI DI PENSIERO.

Vincenzo Bilotta



Sperando che questo breve ma interessante articolo vi sia piaciuto, aggiungo alcune considerazioni.
Quando non siamo presenti a noi stessi siamo scollegati dalla nostra Essenza. Lo stato di assenza capita anche più volte al giorno, quando seguiamo i nostri pensieri nel passato, ricordando eventi mai elaborati, o li lanciamo avanti nel futuro, smettendo però di vivere l'oggi.
Sia che ci troviamo "attaccati" ad eventi non elaborati, sia che ci perdiamo nelle nostre fantasie non abbiamo in ogni caso la possibilità di agire al pieno delle nostre risorse, perchè ci troveremo costantemente in uno stato di reazione a qualcosa che non esiste più, o non esiste ancora, se non come "pesante" zavorra energetica nel nostro spazio personale.

Come usare EFT  o SET per restare presenti?

Innanzitutto è possibile fare un primo esercizio che consiste nell'osservare quante volte, nella giornata ci capita o ci è capitato di reagire in "automatico".

Ad esempio può essere che il capo ufficio abbia detto una cosa e noi abbiamo reagito infuriandoci.

Possiamo innanzitutto applicare eft su come ci sentiamo per l'accaduto. Se proviamo ancora rabbia, se ci sentiamo delusi, se proviamo un certo senso di colpa.

Poi, facendo set sul ricordo della nostra reazione possiamo osservarla, possiamo ricordare che cosa stavamo pensando, quale è stato l'elemento che ci ha fatto scattare? il tono di voce, il modo che ha usato per dirci le cose, la sua posizione nello spazio, le parole...

Continuando a fare SET possiamo chiederci se questo elemento che ci ha fatto reagire ci ricorda qualche altra persona o qualche altro episodio della nostra vita.

 
Se la risposta è affermativa possiamo applicare eft al ricordo o ai ricordi specifici che abbiamo su quella persona o su quell'episodio.

Se invece la risposta è negativa, ma vi viene in mente che pensate che il capo ufficio non dovrebbe trattarvi così e basta, probabilemente avete una fantasia su come il capo dovrebbe trattarvi e su come le cose dovrebbero andare per voi.

Provate a valutare quante e quali aspettative avete, nutrite, sul lavoro, nelle relazioni, o rispetto a qualunque area della vostra vita vi interessi prendere in considerazione ora.

Quando abbiamo delle aspettative e queste non vengono soddisfatte spesso le nostre reazioni sono rabbia, dolore, delusione.

Anche tutte queste aspettative sono elementi su cui potete picchiettare così da poter vivere nel Qui e Ora e investire le vostre energie nei fatti e casomai nei vostri progetti, non in fantasie, che in quanto assolutamente non reali vi tolgono energie e vi lasciano emotivamente sconquassati se poi non si realizzano.


Se non pensate di poter riuscire ad osservare le vostre reazioni automatiche forse sarebbe bene partire da alcuni giri semplici semplici:

Anche se spesso regisco in automatico e mi pare di non avere il controllo di ciò che faccio, non vorrei fare certe cose, eppure le faccio, chissà cosa mi succede, mi apro alla possibilità di osservare cosa mi succede...

Osservo le mie reazioni "automatiche" e sono sempre più consapevole dei motivi per i quali scattano...

Anche se una parte di me reagisce in automatico, recupero tutta l'energia da quella parte di me che si comporta così e la riellineo al mio centro.

Osservo sempre di più i miei pensieri, anche se vorrei fermarli, perchè certe volte mi sembra di avere una lavatrice impazzita nella testa, imparo ad osservarli...

Accetto che non posso fermare i miei pensieri, posso però osservarli e smettere di farmi pensare....



Altri articoli di Vincenzo Bilotta sono presenti nel suo blog ESSENZA CONSAPEVOLE.

Buona osservazione a tutti, e come sempre, ogni commento o condivisione è ben accetto.

giovedì 21 novembre 2013

ONORA I FIGLI E LE FIGLIE

Il fatto che ieri si celebrasse l'anniversario della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, mi ha portata a delle riflessioni, che mi fanno cambiare il mio piano editoriale... e dato che domani sarò fuori sede per aggiornamenti importanti sul fronte Logosintesi, pubblico, con un giorno d'anticipo, un articolo in parte vecchio e in parte nuovo.
Un anno fa scrivevo questo:


Moltissimi di coloro che leggono avranno senza dubbio, come me, ricevuto un'educazione di stampo cristiano cattolico. Questo significa presumibilmente che, anche se magari non li hanno mai imparati a memoria, avranno sentito ripetere migliaia di volte i dieci comandamenti. 

Ebbene, il quarto comandamento recita: ONORA IL PADRE E LA MADRE. 

Facendo una breve ricerca in internet, mi ha colpito un sito in cui viene precisato che nel testo originale non si dice obbedisci, ama o rispetta, bensì "onora", e che in lingua ebraica onorare si dice "kappod" che significa "essere pesante": il quarto comandamento dice perciò di dare peso alla madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ciò a cui hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia.

Penso che questo sia un bellissimo comandamento, purchè non venga mal interpretato al punto da indurci a radicare in noi la convinzione che vadano onorati solamente il padre e la madre, a scapito magari della nostra stessa essenza. 

A me, infatti, piace moltissimo pensare che il comandamento che recita "onora il padre e la madre" possa essere letto, oltre che nel senso sopra menzionato, anche e soprattutto come un invito, dal significato ancora più profondo, ad onorare, cioè dare il giusto peso, anche al maschile e al femminile che coesistono dentro ognuno di noi, e mi spingo oltre, fino a pensare che possa essere legittimo affiancare al comandamento stesso un altro enunciato, altrettanto fondamentale e che dovrebbe essere tenuto nella medesima considerazione "ONORA I FIGLI E LE FIGLIE". 

La Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall'ONU nel 1959 recita, testualmente, nel proprio preambolo "considerato che l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se stessa"....e arriva a sancire, al punto sesto che "ll fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di sicurezza materiale e morale." 

Ecco allora che, a mio avviso, dovremmo sempre onorare il padre e la madre, ma, come padri e madri dovremmo onorare i nostri figli e le nostre figlie, consentendo loro di poter sviluppare se stessi in piena libertà, coadiuvando la loro crescita armonica nel rispetto della loro natura, nella considerazione delle loro doti e delle loro caratteristiche uniche e individuali, consapevoli che non sono oggetti, o bambolotti, o schiavi sui quali scaricare le nostre paure e le nostre frustrazioni, o da voler manovrare per crearne le nostre brutte o belle copie. Essi sono invece anime nostre pari, che come noi hanno deciso di incarnarsi al fine di sperimentare un'esperienza in un corpo umano, e che hanno in se stessi la stessa scintilla divina che brilla anche in noi. 

Ecco che la mia riflessione di oggi mi spinge dunque a pensare che ogni creatura che viene su questa bellissima Terra ha il diritto di essere amata, rispettata e protetta. Essa ha il diritto di apprendere che l'amore e il rispetto per ogni essere vivente e per ogni cosa sono la via migliore per onorare la vita stessa; che la vita è vita e non muore mai; che ogni cosa nella vita o é frutto dell'amore o della paura, ma ogni paura può essere superata. 

Ogni essere umano ha il diritto di venire educato a comprendere che non è vittima di un destino immutabile, e che nulla è frutto del caso, perchè il pensiero crea e pertanto ogni individuo ha già in sé il potere di plasmare la propria esistenza come più lo aggrada al fine di realizzare lo scopo che lo ha portato qui. 

Ogni creatura che viene su questo pianeta bellissimo dovrebbe essere educata a comprendere che non esistono colpe, bensì solamente responsabilità rispetto ad ognuna delle proprie scelte e delle proprie azioni e che agire da persone responsabili significa riconoscersi come colui o colei che crea ciò che vive; che non esistono cose che capitano per il nostro male, bensì, in un mondo in cui tutto è energia, e nel quale anche noi siamo energia che vibra ad una determinata frequenza, il modo in cui vibriamo attira a noi cose, eventi e persone per aiutarci a progredire nel nostro livello di consapevolezza e per indurci, nel caso viviamo uno stato di disarmonia, a cambiare le nostre frequenze, per vivere felici e in armonia.... 

Onoriamo allora, noi per primi, le nostre madri, i nostri padri, ma anche i nostri lati maschili e femminili, e soprattutto, se ne abbiamo, i nostri figli e le nostre figlie, affinché sia da noi che l'umanità possa partire a dare il meglio di sè!


Oggi, rileggendo queste righe, mi sono venuti spontanei dei giri di EFT.

Riporto qui alcune frasi, sperando che siano di spunto anche per voi, e se le sentite vostre, buon picchiettamento:

Anche se nel mio spazio personale è rimasta la rappresentazione congelata di me bambina, e io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l'energia che ho impiegato per costruirla e mantenerla e la riporto nel mio centro....

Anche se non mi sento ne amata ne compresa mi amo e mi accetto, o per lo meno mi apro alla possibilità di farlo....

Anche se non so se riesco ad amare ed accogliere mia madre e mio padre scelgo di accettarli così come sono.....


Non sono sicura di sapere amare e accogliere i miei figli... veramente non sono sicura di sapere amare ed accogliere nemmeno me stessa....

 Anche se non sempre mi prendo la responsabilità della mia vita, e finisco per sentirmi vittima degli eventi mi apro alla possibilità di assumermi sempre di più la responsabilità della mia vita....


Non sempre so dare il giusto peso a mio padre e mia madre, a volte hanno molto più peso di me, e anche il rancore per loro, ha più peso di me.....

Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la rappresentazione congelata di mia mamma, e io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l'energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla e la riporto nel mio centro...


Anche se ho paura di diventare come mia madre, una madre aracnide che soffoca i figli e per reazione sono estremamente distaccata..... mi apro alla possibilità di riallinerami al mio vero Io..

o al contrario 

Anche se ho paura di diventare come mia madre, una madre distaccata e anaffettiva e per reazione rischio di asfissiare i miei figli..... mi apro alla possibilità di riallinerami al mio vero Io..

Anche se penso che l'educazione ricevuta abbia castrato le mie aspirazione, anzichè incoraggiarle...
Oggi so chi sono, o per lo meno mi apro alla possibilità di scoprirlo...
non mi sono mai sentita incoraggiata e protetta...
penso di aver sempre dovuto cavarmela da sola
ho fatto io da madre e da padre, anche a mia madre e mio padre.....
e ora faccio da madre e padre ancora... anche a me
e mi soffoco.... mamma mia, con tutto questo bisogno che ho di controllare la mia vita 


Anche se come educatrice e madre non so se faccio sempre del mio meglio
mia madre non ha certo fatto del suo meglio
o forse si
ha fatto il meglio che poteva per il suo livello di consapevolezza
e io mi apro alla possibilità di amarla ed accettarla così come è.



Anche se qualcosa in me ha creato e ancora oggi genera questo legame così asfissiante con mia madre, e sono abituata a pensare e sentire così come oggi, recupero tutta la mia energia dalla causa prima di questa dipendenza e la riporto nel mio centro....


Bene, tanta carne al fuoco, per ora mi fermo qui....

Grazie Andrea Fredi, per EFT-I.
Grazie a Mamma, e a Papà e a mia figlia...

Grazie a chi legge.