Laura è una giovane donna, molto bella. Ha da poco compiuto i 40 anni ed è la sesta volta che ci vediamo. Fino ad ora è tornata per temi differenti, ma con un unico filo conduttore: le relazioni sentimentali.
Stavolta mi dice di voler andare in fondo alla faccenda
perchè si trova a rivivere qualcosa di molto simile a quanto capitatole 2 anni
fa.
Due anni fa era in crisi con il compagno. Lui le ha regalato
un viaggio insieme, lei ha accettato e al ritorno sono rientrati nella loro
routine, fino a pochi mesi fa. Adesso lei è adirittura uscita di casa. Ha
traslocato in un appartamento vicino a casa loro.
Ma lui non si è arreso e le ha ragalato un biglietto aereo
per una destinazione tropicale: viaggio per due.
Questa volta però Laura dice di sapere che non vuol più
tornare indietro.
Inoltre c’è una nuova frequentazione nella sua vita, un
ragazzo conosciuto da poco e con il quale non c’è ancora una relazione vera e
propria, ma nemmeno con lui si sente bene.
Infine ammette che ogni giorno il pensiero le torna all’ex
fidanzato, dei tempi delle superiori.
Visto che i punti di cui parla Laura sono molti decido di
utilizzare delle “ancore” e svolgere una sorta di Logo costellazione.
Scriviamo
il nome di ogni uomo di cui ha parlato su un bigliettino e invito Laura a
posizionarli come vuole sul pavimento, aggiungendo anche un biglietto con il
proprio nome.
Lei li posiziona in una specie di croce, con se stessa al
centro e il braccio sud mancante.
Le chiedo se sente che manchi qualcuno in questo gruppo.
Mi risponde che vuole aggiungere l’altro uomo della sua
vita, il padre e lo posiziona sotto di sè.
Le faccio fare Logosintesi sulla fantasia del padre ideale.
Laura ammette che pur senza volerlo cerca il padre in
chiunque.
Le domando di osservare lo schema che ha creato e di dirmi
cosa ne pensa, che emozioni prova.
Mi risponde che il suo ex è lì all’apparenza ma tuttavia è
una persona slegata da qualunque legame, anche con la famiglia, forse per
questo motivo lo pensa tanto.
Le suggerisco delle frasi di logosintesi sull’idea che una
relazione stabile sia soffocante.
Durante il ciclo emerge che lei una relazione “stabile” (in
senso positivo) non l’ha quasi mai vissuta e le sembra una missione difficile.
Anche quando era in una relazione c’erano quasi sempre problemi.
Le chiedo quale sarebbe la cosa più terribile che potrebbe
accaderle se vivesse una relazione stabile.
Mi risponde che le toccherebbe allentare con il lavoro e
stare a casa, che si sente già soffocare solo a pensarci.
Le chiedo chi o che cosa c’è nel suo spazio personale che le
fa sentire la mancanza di respiro.
Mi risponde che vede un’immagine, un vestito in stile ‘800.
Facciamo logosintesi su questa immagine e su ciò che
rappresenta per lei.
Alla fine Laura dice che le è venuta voglia di andare al
mare.
Prende tutti i foglietti in mano e ne fa un mucchio,
chiedendomi se se ne può liberare... poi mi dice che le dispiace per l’ex
compagno ma quella con lui non è più la sua vita.
Il nuovo ragazzo che ha conosciuto invece, le mette ansia,
le sta addosso come un koala.
Facciamo logosintesi sull’idea di questa persona come fosse
un “koala”.
Laura mi dice che “se non ci sono dei koala nella tua vita
tu non puoi star male”.
Un koala per lei è una persona che ti sta sempre
appiccicata, e lei ha paura di una persona così, perchè se sei attaccato a
qualcuno puoi uscirne “frantumato”.
Le chiedo di spiegarmi meglio, e quale pensa che potrebbe
essere la cosa pià terribile che potrebbe succederle se entrasse un “koala”
nella sua vita.
Mi risponde nervosissima che è ovvio, che potrebbe rischiare
di subire una batosta.
La guido suggerendole le tre frasi di logosintesi su ogni
memoria, fantasia o credenza lei abbia sull’AMORE.
Dopo la prima frase mi dice che le viene da vomitare, dopo
la seconda che si sente soffocare e le appare un’idea nella testa come una
scitta “BASTA, MAI PIU’ AMORE!”.
Apre gli occhi e mi chiede “Mi sto raccontando delle storie
vero? Ho paura e mi racconto delle favole”
Le chiedo quanti anni ha la "Laura" che non crede all’amore.
Mi dice che ne ha 20.
Le chiedo chi l’ha tradita a 20 anni.
Mi risponde che il suo ex è appena stato a trovarla ma che
non tornerà e che a casa è un inferno, perchè la madre se ne è andata di punto
in bianco, senza dire nulla e lasciando il padre, lei e i suoi 5 fratelli. Siccome
il più piccolo ha tre anni e comunque la maggior parte sono minori c’è tutto un
via vai di avvocati, assistenti sociali, mediatori familiari... Lei che è la
sorella maggiore subisce tutto questo.
Certo, il suo ex e sua madre l’hanno tradita. Entrambi.
Le chiedo di dirmi cosa succede se ripensa a quel periodo.
Mi risponde che prova rabbia, nello stomaco, e un senso di
commiserazione che le sale in gola, le fa venir voglia di vomitare e la fa
arrabbiare ancora di più.
Le chiedo quale di queste due emozioni sente più forte e mi
risponde che tutta quella rabbia che prova le impedisce di far entrare
qualcuno, o qualcosa, tiene fuori tutto per difendersi.
Le suggerisco delle frasi di logosintesi su quanto emerso.
Dopo la prima dice di sentirsi sbilanciare, dopo la seconda
vede 1 fune, e dopo la terza mi dice di sentire che STA, che non ha voglia di
continuare.
Le suggerisco ancora delle frasi di logosintesi su ciò che
ha creato per non sentire. Accetta di ripeterle.
Dopo la prima visualizza di star tirando qualcuno per i
capelli, dopo la seconda vede nuovamente una fune, ma dopo la terza frase
ammette che quella fune le da un senso di pace e libertà, perchè ora sente che
le può servire per volteggiare.
Dopo questa sessione, straordinariamente densa, come dense
sono state le esperienze di vita di Laura, la giovane donna ha di fronte a se
la consapevolezza che le sue relazioni non sono mai state soddisfacenti perchè
pur desiderando moltissimo creare una famiglia ha sempre “reagito” alla ferita
da tradimento che si é attivata in lei quando la madre ha abbandonato la
famiglia. La paura di soffrire le ha fatto indossare una maschera di
protezione che la faceva sembrare una donna forte e in carriera, mentre
dentro il mondo congelato legato a quell’evento la spingeva a sabotare qualunque rapporto sentimentale
dall’interno, per non correre il rischio di essere ferita e abbondanata di
nuovo.
Il lavoro con Laura è appena cominciato. Dentro di lei ci
sono ancora molta rabbia per la madre e un iper attaccamento alla figura
paterna, idealizzata e idolatrata perchè ha finito per contrapporsi a quella
della madre abbandonica.
La maschera però è caduta e Laura ora ha la possibilità di
scegliere se tornare a "raccontarsela" o lavorare per liberarsi del passato e
tornare ad agire nel presente libera da condizionamenti.
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