Introduzione
Per chi ha poca dimestichezza con EFT e con i FIORI DI BACH
rimando alle apposite sezioni di questo stesso blog, dove potrete trovare degli
articoli introduttivi, utili per un primo incontro con entrambe queste
straordinarie risorse.
Per chi sta visitando per la prima volta EFT-VENETO, questo
che state leggendo fa parte di una serie di articoli che hanno l’intento di
suggerire come si possano combinare l’uso di EFT con l’assunzione dei Fiori di
Bach.
Per comodità espositiva e per non generare confusione viene
trattato un singolo fiore alla volta
Buona lettura e Buon picchiettamento.
WHITE CHESTNUT – stato d’animo negativo
Le persone che necessitano di White Chestnut sono
costantemente assillate dai loro pensieri, tanto da raggiungere un livello di
stress a volte insopportabile, e soffrire di sintomi quali scarsa
concentranzione, insonnia, incubi, cefalee, stanchezza. Quando incontrate
qualcuno che vi dice frasi come “Non riesco a smettere di pensarci”, “Farei
volentieri a meno di tutti questi pensieri”, “Con tutti i pensieri che ho non
riesco a dormire”, quella persona ha sicuramente da beneficiare dell’aiuto di
questo rimedio. Quando si è in questo stato negativo la mente si comporta come
un frullatore impazzito, e frulla e rifrulla gli stessi pensieri togliendo
energia alla persona, che manca di lucidità e di contatto con l’aspetto
emotivo, perchè tutta presa nel proprio piano mentale.
WHITE CHESTNUT – stato d’animo trasformato
La grande qualità di White Chestnut è la forza mentale. Se
la nostra mente è in equilibrio possiamo usarla con lucidità, prontezza e
concentrazione per trovare le risorse, le soluzioni, le idee più adeguate per
noi. Il rimedio aiuta chi lo assume a ritrovare il controllo dei propri
pensieri per poterli incanalare verso le manifestazioni che più lo aggradano.
WHITE CHESTNUT ed EFT
Ecco alcuni giri da sperimentare nel caso che vi
riconosciate nella descrizione data poco più sopra, o che stiate già assumendo WHITE
CHESTNUT
QUANDO NON SI RIESCE A FERMARE IL FLUSSO DEI PENSIERI
Punto karate: anche se non riesco a staccare con la testa,
ho troppi pensieri, mi amo e mi accetto completamente e mi apro alla
possibilità di amare anche quei pensieri e lasciarli andare...
Sopra la testa: è come se in testa avessi un frullatore
Sopracciglio: i pensieri girano e girano
Lato dell’occhio: non riesco a fermarli nemmeno di notte
Sotto l’occhio: farei di tutto per fermare questi
pensieri...
Sotto il naso: ma non riesco
Sotto il labbro: quanti pensieri
Clavicole: non ho proprio il controllo dei miei pensieri
Sotto ascella: farei di tutto per spegnerli
Sotto seno: penso troppo
Continuate a picchiettare i punti sulle dita. Concentratevi
sui vostri pensieri. Lasciateli scorrere cercando di non identificarvi con
loro. Lasciate semplicemente che passino. Se vi aiuta ragionare per immagini
potete focalizzare i pensieri come foglie che si staccano dai rami degli alberi
e volano via.
QUANDO ABBIAMO ASSISTITO AD UNA BRUTTA SCENA (TIPO UN
INCIDENTE – MA ANCHE UNA SCENA IN TV IN UN TELEGIORNALE O IN UN FILM) E
CONTINUIAMO A PENSARCI
Punto karate: Non faccio altro che rivedere la scena di
quell’incidente
Sopra la testa: mi capita sia di giorno che di notte
Sopracciglio: la rivedo cento e cento volte
Lato dell’occhio: come fosse oggi
Sotto l’occhio: non riesco a non pensarci
Sotto il naso: mi torna sempre in mente
Sotto il labbro: rivedo sempre la stessa scena
Clavicole: mi turba il sonno
Sotto ascella: la testa è così piena di quella scena che mi
fa male
Sotto seno: la rivedo in continuazione
Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita. Rintracciare
la scena nel nostro spazio personale.
Picchiettare e ripetere:
Anche se nel mio spazio di percezione è ancora presente la
rappresentazione congelata di quella scena X, ed io continuo a reagire ad essa,
recupero tutta l’energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla e la
riporto nel mio centro.
Fare molti respiri profondi continuando a respirare e se emergono
altri aspetti della scena ripetere la frase appena detta calibrandola su quanto
emerso.
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