venerdì 14 marzo 2014

La ferita da abbandono




Liberamente ispirato da Le cinque ferite e come guarirle di Lise Bourbeau

Questo articolo continua la serie inziata due mesi fa con Le ferite e le maschere. In esso si spiega come nel testo della Bourbeau sopra menzionato si identifichino 5 ferite primarie che viviamo da bambini e che ci spingono a “indossare” una maschera per proteggerci dalla sofferenza secondo il seguente schema:
MASCHERA
FERITA
Fuggitivo
Rifiuto
Dipendente
Abbandono
Masochista
Umiliazione
Controllore
Tradimento
Rigido
Ingiustizia

Ogni persona può avere vissuto più di una ferita, anche tutte e cinque.
Per qualcuno una ferita  può essere prevalente rispetto alle altre, mentre per altri possono esserci una o più ferite leggere.

Qualcuno può anche manifestare caratteristiche di tutte le maschere in egual misura.

Alcune ferite possono essere molto ben nascoste.

Per comodità espositiva ho deciso di seguire l’ordine dei capitoli del libro originale.

Oggi affrontiamo la FERITA DA ABBANDONO.

Abbandonare qualcuno significa lasciarlo, allontanarsene, per un periodo o per sempre.

L’abbandono, diversamente dal rifiuto è una ferita vissuta sul piano dell’avere e del fare e “LE PERSONE  CHE SI SENTONO ABBANDONATE NON SI SENTONO SUFFICIENTEMENTE NUTRITE DAL PUNTO DI VISTA AFFETTIVO ”. E se ottengono molto “nutrimento affettivo” spesso non è quello di cui pensano di avere bisogno.

E’ un tipo di ferita che si può manifestare molto presto e si vive nei confronti del genitore del sesso opposto.

Un bambino può essersi sentito abbandonato ad esempio se è nato un fratellino, che ha assorbito le attenzioni della madre, soprattutto se magari il fratello è malato o disabile e il bimbo ha pensato che non avrebbe mai più avuto la stessa attenzione.

Oppure se i genitori vanno al lavoro e hanno poco tempo da dedicargli.
Una bambina può sentirsi abbandonata se il padre se ne và di casa, o muore...

Qualunque siano state le reali circostanze, gli eventi e le esperienze la persona  che ha una ferita da abbandono pensa che il genitore del sesso opposto al suo avrebbe dovuto occuparsi di più di lei.

La persona con una ferita da abbandono può incarnare la maschera del DIPENDENTE, per la cui descrizione completa vi rimando al libro della Bourbeau.

E il dipendente è il tipo caratteriologico più propenso a incarnare il ruolo della VITTIMA.

Considerate poi che alla vittima piace assumersi il ruolo di SALVATORE , soprattutto al fine di sentirsi importante e attirare attenzione.

Per quello che conta ai fini di questo articolo ci tengo a sottolineare che “il dipendente” tende a vivere spesso degli alti e dei bassi. Per un certo tempo si sente felice, poi improvvisamente si sente infelice e triste. Quasi sempre, indagando, scoprirebbe di avere paura della solitudine.

Ecco un riassunto delle sue caratteristiche.

Spesso si crea ogni sorta di problemi, per attirare l’attenzione, arrivando anche ad ammalarsi e
drammatizza molto ogni cosa che succede essendo sempre alla ricerca del sostegno altrui. Si comporta come un bambino piccolo che per avere attenzione piange, si lamenta, ricorre alla manipolazione, al broncio e al ricatto... perchè crede di non potercela fare da solo.

Il dipendente tende a chiedere sempre consigli agli altri, ma non sempre li segue, anzi, decide alla fine di testa sua, perchè ciò che davvero cerca non è il loro aiuto bensì il sostegno e l’approvazione di quello che sceglie.

Come ho già detto, il dipendente ha molta paura della solitudine e per questo a volte arriva a sostenere delle situazioni inaccettabili, pur di non essere abbandonato.

E’ il caso della donna che accetta di venire tradita o picchiata e resta lo stesso con il compagno, ma anche dell’uomo che accetta che la moglie abbia un’altra relazione ma fa finta di nulla per non perderla.

Il dipendente ha difficoltà quando si tratta di lasciare o abbandonare qualcosa o qualcuno.

Spesso gli capita di sentirsi facilemente abbandonato dalle persone dell’altro sesso e le accusa per questo.

Facilemente prova un grande tristezza, e per non sentirla cerca costantemente la presenza di qualcuno cui aggrapparsi.

Può arrivare però anche all’estremo opposto, ovvero scegliere di allontanarsi da una persona o da una situazione che accusa di farlo sentire solo e abbandonanto, non rendendosi conto che in questo caso è lui che abbandona.

E’ disposto a fare di tutto perchè gli altri lo prendano in considerazione, lo facciano sentire importante.

Ad esempio, la madre farà di tutto perchè i figli sentano che sono sempre nei suoi pensieri, in quanto dipende molto dal loro amore e dalla loro considerazione.

A volte, per tentare di nascondersi questa ferita da abbandono, si convince di essere indipendente, e non fa altro che ripetere agli altri quanto sta bene solo  e che non ha bisogno di nessuno.

Spesso chi soffre di una ferita da abbandono, ricorre anche al sesso per sentirsi importante, perchè sentirsi desiderato equivale per lui/lei a sentirsi considerato.

A volte può isolarsi rispetto alla persona o alla cosa che desidera tanto. Questo per chè non si apre per ricevereo per accettare per paura di non saperlo gestire, o per paura di  vivere nuovamente un abbandono.

Molti dipendenti sabotano la loro stessa felicità, così quando ad esempio una relazione si fa seria fanno di tutto perchè finisca .

In breve,  molti dei comportamenti delle persone dipendenti dipendono dal timore di essere abbandonati.

Ecco qui alcuni suggerimenti per utilizzare EFT se vi siete sentiti in sintonia con la descrizione di cui sopra:

Mi sento abbandonato...... e non posso farci nulla....

Anche se la persona che amo non mi da abbastanza sostegno, e io mi sento abbandonato mi ascolto e
mi accetto nonostante questo...

Anche se quando ero piccola i miei genitori mi hanno abbandonato dalla nonna per andare in vacanza e io non li ho ancora perdonati e continuo a regire a questo senso di abbandono accetto di perdonare e andare avanti con la mia vita..

Anche se mio padre non si è occupato abbastanza di me... e nemmeno ora mi considera mai abbastanza....decido di concedermi l’amore che vorrei da lui... (se a picchiettare è un maschio può dire questa e tutte le altre frasi rivolto alla madre)

Mi sento sempre una vittima, in questa vita capitano tutte a me.....

Anche se solo quando ho un problema mi capita di ottenere la considerazione degli altri mi apro alla possibilità di vivere una vita in armonia con il mio vero Io.

Ho bisogno di sentire che qualcuno mi approva, che mi sostiene, che mi può rimettere in piedi...

Anche se ho sempre bisogno di attirare l’attenzione degli altri.... beh va bene così...

Gli altri mi devono attenzione, io voglio attenzione, mi merito attenzione.... se non mi danno attenzione mi incavolo e che vadano a quel paese...ma non glielo dico se no mi tolgono attenzione...

Portate osservazione al vostro spazio personale picchiettando. Provate un senso di solitudine? Dove sentite la solitudine? Cosa emerge? Ricordi, emozioni, idee?

Cosa sarà di me se X mi lascia? Che farò da solo/a? Che accadrà?

Anche se mi sento in conflitto perchè da un lato voglio attenzione e dall’altro ho paura di chiederla e disturbare, recupero tutta la mia energia legata a questo conflitto e la riallineo al mio centro...

Anche se non sono capace di lasciare mio marito(moglie), anche se lo vorrei, veramente faccio fatica anche a lasciare il supermercato quando faccio la spesa, figurati lasciare un matrimonio, beh, non lascio mai nulla volentieri, mi apro alla possibilità di capire cosa è meglio per me.

Anche se sento a volte una grande tristezza, mi amo e mi accetto come sono... e amo e accetto anche la tristezza, anzi, le chiedo cosa mi vuole dire...

Non sono abbastanza importante per X.... è così difficile, mi sento abbandonata....

Io NON SONO DIPENDENTE.... io sono assolutamente indipendente e sto bene così... chi se ne frega del mondo...

Anche se mi capita di aggrapparmi troppo agli altri e così li spavento, e si allontanano, cavolo, mi capita sempre la stessa cosa...

Ho abbandonato un progetto che mi stava molto a cuore  e mi sento uno schifo...

Non riesco a darmi attenzione .... sento come una voragine dentro, che non si riempie mai, e gli altri non riescono a colmarla nemmeno se mi danno attenzione...

Anche se le persone dell’altro sesso finiscono tutte per abbandonarmi, proprio come mia madre (padre).... mi apro alla possibilità di capire che il mondo va avanti....

Queste frasi vogliono offrirvi degli spunti...

Potete anche rileggere il riassunto della descrizione del dipendente e lasciare che emergano pensieri, convinzioni, immaginini che vi riguardano più direttamente. Così facendo troverete le frasi migliori per voi sulle quali fare abbondante tapping...

Buon picchiettamento.

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