Giulia mi chiama una mattina per fare una sessione nel
pomeriggio. Conosce già E.F.T. e la applica spesso con successo. Decidiamo di
fare una sessione tramite Skype.
Quando le chiedo che cosa posso fare per lei mi racconta di essersi
recata ad una visita medica di controllo un paio di giorni prima e che al
termine della visita le hanno prenotato un ulteriore accertamento fra quindici
giorni per verificare alcuni valori che non sembravano esattamente nella norma,
perché “è meglio verificare che non ci sia nulla che non và.”
Giulia dice che questa frase così vaga, pronunciata dal
medico, le ha dato il là per perdersi in un sacco di pensieri che l’hanno messa
in uno stato di ansia molto grande.
“Vorrei riuscire a tenere sotto controllo le mie emozioni” –
mi dice – “Ho paura di tutte le situazioni che non so controllare, tipo quando
devo fare esami scolastici o medici. Ho lavorato molto da sola e và meglio ma
devo tornare dal dottore fra 15 giorni e il mio pensiero ricorrente è: Oddio
chissà che cosa ho. Questa paura mi paralizza, non riesco più a vivere serena.”
Giulia è visibilmente agitata. Tutta la sua attività di
pensiero è concentrata sulla frase detta dal dottore e sul fatto che non ha
assolutamente nessuna risposta certa in mano in questo momento sul proprio
stato di salute. Dovendo restare nel dubbio per giorni, cerca di prepararsi ad
ogni responso immaginabile e così pensa a tutte le possibili ipotesi che
potrebbero verificarsi dopo il prossimo controllo, soffermandosi con dovizia di
particolari ad immaginare le situazioni più funeste.
Quella che sta colpendo Giulia è una sorta di ansia
anticipatoria che le impedisce però di vivere il presente, tutta presa com’è da
fantasie negative per il futuro.
Cominciamo a fare EFT insieme:
Anche se ho tutta questa paura, mi amo e mi accetto così
come sono….
Anche se la paura mi paralizza……
Anche se sto vivendo un momento di sospensione….
Anche se mi faccio un sacco di seghe mentali…
Anche se vedo già il mio funerale…….
Anche se ansie e paure mi paralizzano….
Anche se ho paura di morire….
Chiedo a Giulia dove si trova questa ansia nel suo corpo.
Lei mi risponde che è nel suo stomaco e che ci vede una casa
nera, senza finestre, senza niente, solo la sagoma di una casa, buia fredda, senza porte né finestre. Aggiunge che
la casa è così buia e fredda che non ci può vivere nessuno.
Continuiamo i giri di EFT su questa immagine.
Anche se ho questa casa nera, buia e fredda nel mio stomaco
mi amo e mi accetto…
Dopo il primo giro Giulia mi dice che la casa si è spostata
nello sterno e le toglie il respiro. Si sente soffocare.
Anche se ho questa casa nera nello sterno che mi fa
soffocare…
Anche se mi sento soffocare e provo ansia ed angoscia…
Giulia dice di sentirsi un po’ meglio ma che sente ancora
una paura 6.
Le dico di immaginare la morte su di un palcoscenico, in una
rappresentazione e le chiedo “la morte di chi sarebbe ?”
Mi risponde “Di mio marito, di mia mamma, dei mie cari…, ma
molto di più la mia… è di morire io che ho paura, paura da paralizzarmi.”
Le chiedo quale sarebbe la cosa più brutta e terribile che
potrebbe succedere se lei morisse.
Mi risponde che ha paura di morire e di essere rifiutata da
Dio.
Facciamo abbondante EFT su questo.
Anche se temo di morire e di essere rifiutata da Dio…
Anche se non so se sono pronta a morire…
Anche se non voglio morire…. Mai….
Introduco alcuni giri di EFT generativa sulla morte come
cambiamento di stato, sulla possibilità di accettare che non possiamo avere il
controllo totale degli eventi e che la morte fa parte della vita.
Mi apro alla possibilità di accettare che la morte fa parte
della vita…
Accolgo l’idea che la morte è una cosa naturale…
Mi apro alla possibilità di accogliere l’idea che non posso
sapere quando morirò, né quando moriranno i miei cari…
Accetto che non posso controllare tutto…
Accetto di vivere ora e qui e di non pretendere che coloro
che amo muoiano solo quando lo dico io, come dico io e se lo dico io e
soprattutto se a me và bene….
Accetto l’idea di vivere senza temere di morire…
Alla fine dei giri Giulia sorride, si sente più sollevata e
mi dice che si rende conto di essersi “imprigionata da sola”, di essere lei
stessa a paralizzarsi. “Faccio molta fatica a lasciare andare le cose, da
sempre. Mi rendo conto che mi “incateno” alle cose, anche alla vita! Non voglio
passare 15 giorni a preoccuparmi. Ho la visita fra 13 giorni. Voglio vivere 12
giorni e il 90% del 13° normalmente, mi concederò un po’ di paura nei cinque
minuti prima del controllo, prima di entrare nell’ambulatorio del medico.
Questo è quello che farò”.
Le chiedo in modo provocatorio se è sicura di non volere
spendere i prossimi giorni a procurarsi preventivi delle imprese di onoranze
funebri e dei fiorai per non correre il rischio di arrivare impreparata al suo
funerale.
Giulia scoppia a ridere in una risata bella e sonora e mi
manda a quel paese dicendomi inoltre che se ho premura di pensare alla morte si
può procurare qualche preventivo, ma per me.
Decisamente EFT ha aiutato Giulia a cambiare prospettiva.
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