lunedì 12 agosto 2013

E.F.T. e.... ESSERE O NON ESSERE........come mia madre???!!

Essere se stessi o non essere se stessi, per parafrasare il gandissimo Shakespeare, è uno dei più grandi dilemmi che una persona, prima o poi, può arrivare a porsi....
Soprattutto quando non riescono a realizzare i propri sogni, le cose vanno male in qualche campo della loro esistenza, e magari si ripetono delle situazioni (finanziarie, sentimentali, familiari, lavorative) già viste e riviste, le persone cominciano a farsi delle domande e spesso arrivano a chiedersi che "ruolo" stanno interpretando.
Oggi un'amica mi ha scritto un messaggio in cui diceva "mio malgrado assomiglio sempre di più a mia madre  e lei è una persona "morta".
Ciò che intendeva, ovviamente, non era dire che la mamma sia veramente morta, bensì esprimere il concetto che la madre ha deciso di "sopravvivere", mettendo da parte i propri talenti, le proprie aspirazioni, i propri "doni" e conduce una vita che ha poco di "nutriente" e in cui la voce dell'anima è stata sepolta sotto una serie di convinzioni limitanti che hanno tutte più o meno a che vedere con cosa "é giusto e cosa é sbagliato", cosa va bene per la società e cosa no.
La figlia, che per una vita ha cercato di distinguersi da lei, si ritrova adesso "irretita" in una serie di esperienze che ripetono passo passo quelle della madre e si rende conto che le sta facendo da specchio.
Subito dopo aver letto il messaggio di Marina (nome di fantasia) ho ripensato al bellissimo percorso di webinar al femminile che, insieme a delle bravissime colleghe, stiamo tenendo i mercoledì sera di questa torrida estate e che si basa sul bellissimo libro di Maureen Murdock, "Il viaggio dell'eroina".
In uno dei capitoli di cui mi sono occupata io nella prima serata del percorso c'è una frase che cito, ad uso di Marina e di tutti gli altri: "Nel desiderio di non assomigliare alla madre, la figlia si sforza di ottenere potere anche sacrificando altri bisogni. Finchè la figlia non diventa consapevole di questa sua risposta inconscia, continuerà a comportarsi in reazione alla madre"... e, aggiungo io, spesso finisce proprio per diventare il suo esatto specchio!
Più cerchiamo di allontanare una cosa, un'esperienza, un'immagine da noi, infatti, più, dando ad esse energia, finiamo per attirarla a noi....
Che cosa posso fare? Era poi la domanda di Marina...
Pensando di utilizzare EFT mi viene spontaneo suggerire un lavoro certosino, forse un pò lungo, ma che potrebbe essere risolutivo, e che deriva in parte dal Processo di Pace Personale e in parte (sono debitrice con gioia) da una metodica di cui ho letto e che fa parte del progamma di Logosintesi così come lo insegnano i bravissimi Andrea Fredi e Willem Lammers (che spero di seguire presto in quel fantastico percorso).
Ho già sperimentato questo tipo di lavoro con successi eccezzionali nei mesi scorsi, sia su me stessa che con i clienti....
Per prima cosa è necessario scrivere su un foglio la parola MAMMA (ma se voi sentite che vi serve con un altra persona potete farlo con qualunque nome).
In secondo luogo dovete prendere altri fogli, diciamo che per iniziare ne bastano 5, e scrivere su questi fogli delle emozioni, quelle che sentite più adatte a voi, mentre osservate quello su cui avete scritto la parola MAMMA.
Io suggerisco di partire dalle parole AMORE, TRISTEZZA, RABBIA, SOFFERENZA, DOLORE.... (ma ognuno può sentirsi libero di cambiarle).
Ora vi invito a mettere la mano sinistra su uno dei fogli con le emozioni e la destra sulla parola "MAMMA".
Scrivetevi su un foglio un punteggio da 0 a 10 in relazione a quanto "sentite" presente in voi ogni emozione mentre pensate a vostra mamma (o a qualcun'altro).

Scegliete l'emozione più forte.

Prendete da parte il foglio su cui è scritta quella emozione e mettete via gli altri.

Ora osservando il foglio con scritto Mamma e quello su cui è scritta l'emozione provate a scrivere su altri 5 fogli i 5 episodi più salienti della vostra vita che coinvolgono vostra madre e quella emozione.

ESEMPIO:
ho scritto MAMMA
POI
ho scritto AMORE, RABBIA, DOLORE, TRISTEZZA, SOFFERENZA
POI
ho misurato le emozioni e ho sentito che TRISTEZZA è in me l'emozione più forte.
ORA
SCRIVO 5 EPISODI IN CUI L'EMOZIONE TRISTEZZA E' COLLEGATA A MIA MADRE.
INFINE
APPLICO ABBONDANTE PICCHIETTAMENTO A TUTTO CIO' CHE EMERGE IN ME MENTRE SCRIVO L'EPISODIO.

ESEMPIO: Mi sento ancora triste a pensare a quella volta che ho visto mia madre piangere e diceva che non ce la faceva più a lavorare e badare a noi figli....
Quindi picchietto iniziando dalla frase:
Anche se provo ancora una grande tristezza a pensare a quella volta che ho visto mia madre piangere e dire che non  ce la faceva più a lavorare e badare a noi figli....mi amo e mi accetto completamente e profondamente....

Ovviamente gli episodi possono essere meno di cinque, o molti di più....
Potrebbe essere che non tutti gli episodi siano "negativi", bensì anche che noi si sia "attaccati" a particolari ricordi... 
(Es. Anche se vorrei ancora essere felice come quando ero piccolina e la mamma mi teneva in braccio...)

Vedrete che però applicare con costanza EFT  ad ogni ricordo, convinzione, immagine, emozione che avete introiettato e che è legata all'immagine che voi avete di vostra madre (o di qualcun'altro) sarà estremamente posivitivo per consentirvi di vivere non più legati a schemi passati o a timori futuri bensì SALDAMENTE ANCORATI AL VOSTRO PRESENTE.
Sarete quindi in grado di vivere una vita di AZIONE e LIBERA SCELTA e non di REAZIONE!

Per chiarimenti o suggerimenti non esitate a scrivere...
E buon picchiettamento...
PS: è ancora possibile acquistare il pacchetto di 7 webinar su "IL GENIO FEMMINILE"  per 10 euro (per tutte le serate) a questo indirizzo:
http://www.formazioneecrescita.it/prodotto/1862/#.UgjqPqwl-O4

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