di Tiziana Manca Gherrino Alessi
VINCERE LA PAURA
Inizio l’anno scolastico il 31 agosto, riunione organizzativa per dare una logistica ad un anno che inizia come un’incognita.
Facciamo un giro per controllare che i banchi siano messi in ordine corretto, a distanza tale da consentire agli studenti di essere ad un metro “buccale”, come dice il decreto.
Alcuni ragazzi ci sono già, stanno frequentando i corsi di recupero, l’insegnante di matematica spiega.
Metto dentro la testa con i colleghi e vedo una ragazzina seduta sul suo banco, da sola e a distanza dagli altri, che appena ci vede si schiaccia letteralmente sul muro vicino a cui è seduta, sgranando gli occhi.
All’ inizio non capisco e le dico scherzando:” Tesoro cos’hai? Non avrai mica paura del prof o della matematica, dai, che è il primo giorno!”
Uso la voce in tono scherzoso, ho la mascherina e magari non mi sente penso, e anche i miei occhi si sforzano di sorridere.
Ma lei non sorride, non ride per niente, anzi, strizza gli occhi e se stessa sempre di più al muro e dice :” No no, non è del prof, e neanche della matematica che ho paura.” Fa una pausa, deglutisce, non guarda né me né i suoi compagni, è chiusa dentro se stessa. “E’ del co... che ho paura”.
Non rispondo stavolta, auguro buon lavoro e me ne vado, ma ho capito. Ho capito una cosa importante. Ho capito che ruolo possiamo avere noi adulti verso questi ragazzi, figli, studenti.
Il nostro ruolo è fare gli adulti. Un adulto è colui che rincuora i bimbi che hanno paura del buio, dei rumori quando sono piccoli, e via via che crescono, sono le rocce a cui attaccarsi quando si perde l’equilibrio.
Il nostro ruolo è riprendere il contatto con i ragazzi, con le loro menti e i loro cuori, attraverso la “normalità” della scuola e della vita. Anche con le mascherine. Anche con le visiere. Perché la vita è socialità, è contatto, anche se solo visivo, ma è contatto.
Perché la vita è viva. E noi siamo vivi. Se siamo qui a raccontarlo siamo vivi.
Una signora di 95 anni mi ha detto:” Io non capisco perché questo terrore, questo terrorizzare le persone, i bambini, i giovani. Noi durante la seconda guerra mondiale uscivamo durante i bombardamenti, e andavamo a ballare. Sapevamo che saremmo potuti morire, ma uscivamo e cercavamo di comportarci normalmente, cosa avremmo dovuto fare? Se fossimo rimasti in casa, una bomba sarebbe potuta esplodere sulla casa. Oppure per strada, magari avrebbe potuto colpirci il proiettile di un cecchino. O altro…ma sono ancora qui che lo racconto, quindi. Non abbiate paura, e se vedete qualcuno che ce l’ha, non ditegli di non averne, fareste peggio. Fategli fare altro, qualcosa che gli faccia piacere, che lo faccia ridere!”
Buon Anno Scolastico a tutti noi!
Tiziana
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EFT PER VINCERE LA PAURA del COVID - IL RITORNO A SCUOLA
di Virna Trivellato
Dopo mesi di panico e confusione, senza avere ben chiaro cosa ci aspetta dopo che avremo ripreso, la scuola è alle porte.
Nella maggior parte degli istituti mancano appena 3 giorni per il riavvio del nuovo anno scolastico
Ma le emozioni in gioco possono essere tante.
Certo ci sono anche quelle belle come l'emozione del ritorno ad una vita che forse potrebbe sembrare un pò più normale di quella vissuta negli ultimi mesi, nonostante l'attenzione vada tenuta alta e gli ausili per la prevenzione del contagio ci ricordino che con il virus non si può scherzare, anche se per alleggerire la questione certamente se ne può scherzare...
Però ci sono anche quelle dense, come la paura...
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