La vergogna ci impedisce di percepirci e ci scollega da noi stessi, lasciandoci in balia del senso di colpa per Non essere come dovremmo.
Molto spesso la vergogna ci scollega dal nostro corpo, dai nostri istinti primari, ci zittisce, ci ferma, ci inibisce.
Se penso alla vergogna mi vengono in mente figure di bambini rannicchiati su se stessi, nell’atteggiamento di chi vorrebbe sprofondare, di chi vorrebbe non esserci, di chi si trova a sperare di non essere visto per non essere più ridicolizzato, beffeggiato, svergognato per qualcosa che ha detto, che ha fatto o ancora peggio che è.
Ricordo per esempio come mi sono sentita io, da piccolo mentre ricevevo certi appellativi che mi facevano vergognare profondamente di esistere.
E poi ricordo il dolore, forte e sordo allo stesso tempo, le mie spalle ricurve, e quella voglia di nascondermi e non farmi vedere più... il desiderio di rendermi invisibile o ancora meglio sparire!
La vergogna crea uno strato di dolore dentro, e si radica in noi, che finiamo per non sentirci mai abbastanza belli, o buoni, o bravi, o con le qualità giuste per essere accettati dagli altri.
E ci scolleghiamo da noi stessi, per sentire meno possibile quella sensazione di essere un fallimento, di volere sparire e finiamo per perderci.
La cosa buffa è che anche dietro la maschera del vincitore può celarsi la vergogna, quella vergogna che ci spinge a dimostrare a tutti i costi di valere qualcosa pur di poterla zittire un po’, ma spesso anche il ruolo del vincente ci costa comunque in termini di serenità, di benessere, di tranquillità e di relazioni: “perché devo sempre vincere, per non vergognarmi più di come sono, e quindi vivo sulla corda, sempre, e non posso mollare, mai.”
Anche la vergogna, per essere superata, richiede un viaggio dentro di se’, che ci possa portare fuori dall’immagine di fallimento e dalla ferita che abbiamo dentro, fino a farci superare la sensazione di non essere degni, di non valere quanto gli altri, di non andar bene così come siamo.
E il primo passo, come sempre, è l’accettazione, l’ammissione del fatto che “sto provando vergogna, e mi sento sbagliato, inadeguato, e gli altri sembrano tutti più degni d’amore di me... “ o così via, per poi scoprire che cosa genera in noi la sensazione di vergogna, quali sono i fattori scatenanti e cosa ci raccontano delle nostre mappe del mondo.
Disinnescare la vergogna e le sue radici è possibile, riportando energia in flusso e superando le esperienze della nostra storia passata che ci fanno pensare di non valere, di non essere degni, di non meritare amore, per ritornare a sentire la voce della nostra Essenza e a percepire la bellezza della nostra unicità.
Se la vergogna ti risuona attiva il tuo sistema energetico e ripeti
Anche se provo questa sensazione di vergogna e questo influenza la mia vita tutto questo può cambiare e scelgo che cambi. E INADEGUATEZZA
La vergogna ci impedisce di percepirci e ci scollega da noi stessi, lasciandoci in balia del senso di colpa per Non essere come dovremmo.
Molto spesso la vergogna ci scollega dal nostro corpo, dai nostri istinti primari, ci zittisce, ci ferma, ci inibisce.
Se penso alla vergogna mi vengono in mente figure di bambini rannicchiati su se stessi, nell’atteggiamento di chi vorrebbe sprofondare, di chi vorrebbe non esserci, di chi si trova a sperare di non essere visto per non essere più ridicolizzato, beffeggiato, svergognato per qualcosa che ha detto, che ha fatto o ancora peggio che è.
Ricordo per esempio come mi sono sentita io, da piccolo mentre ricevevo certi appellativi che mi facevano vergognare profondamente di esistere.
E poi ricordo il dolore, forte e sordo allo stesso tempo, le mie spalle ricurve, e quella voglia di nascondermi e non farmi vedere più... il desiderio di rendermi invisibile o ancora meglio sparire!
La vergogna crea uno strato di dolore dentro, e si radica in noi, che finiamo per non sentirci mai abbastanza belli, o buoni, o bravi, o con le qualità giuste per essere accettati dagli altri.
E ci scolleghiamo da noi stessi, per sentire meno possibile quella sensazione di essere un fallimento, di volere sparire e finiamo per perderci.
La cosa buffa è che anche dietro la maschera del vincitore può celarsi la vergogna, quella vergogna che ci spinge a dimostrare a tutti i costi di valere qualcosa pur di poterla zittire un po’, ma spesso anche il ruolo del vincente ci costa comunque in termini di serenità, di benessere, di tranquillità e di relazioni: “perché devo sempre vincere, per non vergognarmi più di come sono, e quindi vivo sulla corda, sempre, e non posso mollare, mai.”
Anche la vergogna, per essere superata, richiede un viaggio dentro di se’, che ci possa portare fuori dall’immagine di fallimento e dalla ferita che abbiamo dentro, fino a farci superare la sensazione di non essere degni, di non valere quanto gli altri, di non andar bene così come siamo.
E il primo passo, come sempre, è l’accettazione, l’ammissione del fatto che “sto provando vergogna, e mi sento sbagliato, inadeguato, e gli altri sembrano tutti più degni d’amore di me... “ o così via, per poi scoprire che cosa genera in noi la sensazione di vergogna, quali sono i fattori scatenanti e cosa ci raccontano delle nostre mappe del mondo.
Disinnescare la vergogna e le sue radici è possibile, riportando energia in flusso e superando le esperienze della nostra storia passata che ci fanno pensare di non valere, di non essere degni, di non meritare amore, per ritornare a sentire la voce della nostra Essenza e a percepire la bellezza della nostra unicità.
Se la vergogna ti risuona attiva il tuo sistema energetico e ripeti
Anche se provo questa sensazione di vergogna e questo influenza la mia vita tutto questo può cambiare e scelgo che cambi.
Nessun commento:
Posta un commento